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La Demografia Imprenditoriale in Toscana nel IV trimestre 2014. Inversione di rotta per le iscrizioni di nuove imprese, che tornano a crescere. Permangono tuttavia zone d’ombra: sono in aumento anche le procedure concorsuali.
Bene soprattutto società di capitali, settori del terziario e imprese gestite da stranieri, mentre arretrano quelle giovanili

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Tornano a crescere, dopo quattro trimestri negativi, le iscrizioni di nuove imprese ai registri delle Camere di Commercio della Toscana: sono 6.080 nel quarto trimestre del 2014, in crescita del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e ad un tasso superiore rispetto alla media nazionale (+1,7%). Le imprese cessate sono invece state 6.057 (in diminuzione dello 0,5%), facendo registrare una contrazione del 3,0% in Toscana e determinando, anche in questo caso, un andamento migliore rispetto alla media nazionale (-0,5% in Italia). Alla fine dello scorso anno le imprese registrate presso le Camere di Commercio della Toscana erano 412.415: nei dodici mesi del 2014 sono nate - dentro i confini regionali - 26.254 nuove imprese e ne sono cessate 23.949, per un saldo anagrafico di 2.305 aziende in più rispetto al 2013. La crescita del tessuto imprenditoriale, seppure in recupero (+0,6% il dato dell'intero 2014), resta tuttavia ancora lontana dai livelli pre-crisi, ed il quadro delineato dalla demografia imprenditoriale presenta anche altre zone d'ombra legate soprattutto alla pesante eredità dell'ultima recessione, con l'apertura di 442 procedure concorsuali negli ultimi tre mesi del 2014 (+27,7% su base annua) e l'aumento del numero di imprese in fase di difficoltà avanzata (sono 2.332 le imprese entrate in scioglimento o liquidazione fra ottobre e dicembre 2014, +4,5% rispetto agli ultimi tre mesi del 2013).

 

Società di capitali: motore del sistema-impresa

Il 23,8% delle imprese toscane sono società di capitali (98.056 a fine 2014). Cresciute di quasi 3mila unità solo nell'ultimo anno, rappresentano il vero motore del sistema-impresa della Toscana. Grazie ad un tasso di natalità rimasto stabile al 6% e ad una mortalità che non supera il 3%, si registrano in Toscana 2.867 società di capitali in più nel corso del 2014 (+3,0% rispetto al del 2013). Anche le imprese cooperative (+95 unità; +1,4%) continuano ad aumentare, mentre le società di persone (mille unità in meno, -1,2%), intensificano la corsa in discesa in atto oramai da un decennio. Le ditte individuali (quasi 216mila), nonostante nel 2012 e soprattutto nel 2013 abbiano registrato una decisa contrazione, rappresentano ancora il 52% del sistema imprenditoriale toscano; nel 2014, riducendosi sensibilmente il tasso di mortalità, le ditte individuali sono rimaste stabili. Difficoltà acute permangono poi nell'artigianato, che dal 2009 fa costantemente registrare più chiusure che aperture: nel 2014, in Toscana, hanno chiuso i battenti 9.472 imprese artigiane e ne sono nate appena 8.441, per un bilancio demografico decisamente negativo (-1.031 aziende, tasso di crescita -0,9%) determinato principalmente dalla contrazione del settore edile (le imprese artigiane operanti in tale ambito si sono ridotte di 1.145 unità nel corso del 2014). In termini cumulati, il sistema artigiano fa registrare quasi 8 mila imprese registrate in meno fra il 2009 e il 2014.

 

Le imprese straniere avanzano, quelle giovanili arretrano

Le imprese straniere (49.955), che rappresentano il 12,1% del sistema imprenditoriale regionale, aumentano del 5,6% (+2.712 aziende). A crescere sono soprattutto le ditte individuali (+2mila), ma anche le società di capitale guidate da stranieri si espandono (+556 unità). L'imprenditoria straniera si espande soprattutto nel commercio (+1.260 imprese), ma anche le attività manifatturiere (+344) e di ristorazione e ricettività (+220) fanno registrare incrementi consistenti).

Le imprese giovanili (39.858) - il 9,7% del tessuto imprenditoriale regionale - risultano invece in calo (-2,1%), A diminuire sono le ditte individuali di under 35 (-870 aziende) e le società di persone (-380), mentre le società di capitali aumentano (+7,4%, +387). La variazione negativa più consistente riguarda l'edilizia (-804 imprese giovanili), mentre segnali positivi giungono da commercio e turismo (+181).

 

Sempre più terziario in Toscana, ma anche i settori manifatturieri «tengono»

Le attività che contribuiscono alla crescita del sistema-impresa toscano appartengono principalmente al macrosettore dei servizi, che nel 2014 mette a segno un +1,3% per un totale di 3.050 imprese in più rispetto al 2013. Il settore industriale resta con lo stesso numero di imprese del 2013, mentre edilizia e agricoltura continuano a perdere aziende: il saldo è pari a -699 unità nel caso dell'edilizia (-1,1%), a -603 unità in quello dell'agricoltura (-1,5%).

Quasi tutti in crescita i comparti dei servizi. Quello turistico (alberghi e ristoranti) continua la fase espansiva che, dal 2009 ad oggi, ha determinato quasi 4mila imprese in più, arrivando a contare -alla fine del 2014 - 33.058 unità (+2,6% e +834 imprese rispetto al 2013). In crescita anche le attività del commercio (+0,9% e +937 unità rispetto al 2013) che raggiunge quota 101.202 rappresentando circa un quarto del sistema imprenditoriale regionale. Da sottolineare in tale ambito il contributo da parte degli stranieri alla crescita del tessuto imprenditoriale che se per il turismo appare importante (+220 le imprese straniere), per il commercio risulta determinante (+1.260 attività commerciali condotte da stranieri e -323 quelle in capo ad italiani).

Fra gli altri comparti del terziario, gli incrementi più consistenti riguardano poi le attività dei servizi di supporto alle imprese (+481 unità e +4,7% rispetto al 2013) e dei servizi sociali ed alla persona (+500 aziende per un incremento del 2,4% su base annua). Sporadici invece i segni positivi all'interno del sistema manifatturiero, interessando la filiera concia-pelletteria-calzature (+127 imprese e +1,6%) ed il segmento agro-alimentare (+80 unità per una crescita del +2,3%). Segnali negativi provengono invece dal sistema-casa (-122 imprese per l'insieme del legno-mobili e della lavorazione dei minerali non metalliferi) e dall'aggregato dell'ingegneria meccanica ed elettronica (-122 imprese per meccanica strumentale, elettronica e meccanica di precisione, mezzi di trasporto). 

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