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La demografia imprenditoriale in Toscana nel primo trimestre 2016
Crescono le iscrizioni, diminuiscono le cessazioni. L'andamento toscano è fra i migliori a livello nazionale

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Nei primi tre mesi del 2016 le iscrizioni di nuove imprese presso le Camere di Commercio della Toscana (8.463) sono cresciute dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre le imprese cessate non d'ufficio (9.147) sono risultate in calo del 2,9%; risultano inoltre 2.784 le aperture di nuove unità locali (+5,1%), contro 2.809 chiusure (-8,9%).

 

Nei dodici mesi che vanno dal 1° aprile 2015 al 31 marzo 2016 sono nate, dentro i confini regionali, 27.049 nuove imprese e ne sono cessate 23.119 (al netto delle cessate d'ufficio), per un saldo di 3.930 aziende in più rispetto al 31 marzo 2015: il tasso di crescita (+1,0%) è il più elevato da oltre quattro anni, risultando inoltre uno dei i migliori fra le principali regioni del Centro-Nord Italia.

 

Sono questi i principali risultati contenuti nel report dell'Ufficio Studi di Unioncamere Toscana, che aggiorna i dati sulla nati-mortalità imprenditoriale al I trimestre 2016.

 

 

In Toscana le imprese femminili sono quasi 95mila, il 22,9% del sistema imprenditoriale. Rispetto a fine marzo 2015 si registra un incremento dell'1,7%, pari ad un saldo netto positivo di 1.500 unità. Ad aumentare sono le società di capitali (+5,2%, +887) e le ditte individuali (+1,3%, +752).

 

Le imprese giovanili (35mila, l'8,5% del tessuto imprenditoriale regionale) risultano invece in calo (-1,3%). A diminuire sono le ditte individuali (-535 aziende) e le società di persone (-120), mentre aumentano le società di capitali guidate da under 35 (+3,9%, +196 unità).

 

Le imprese straniere (52.499), che rappresentano il 12,7% del sistema imprenditoriale toscano, sono aumentate del 4,5% (+2.284 aziende). L'incremento è riconducibile soprattutto alle ditte individuali (+1.600, +3,8%), anche se le società di capitali restano le più dinamiche in termini percentuali (+12,2% per un saldo positivo di 570 unità).

 

 

Il macro-settore dei servizi, che in regione raccoglie circa 236mila imprese, mette a segno un saldo positivo di 3.436 aziende (+1,5% rispetto a marzo 2015). Gli unici comparti che non si stanno espandendo sono i servizi di trasporto e magazzinaggio (-17 aziende) e quelli di informazione e comunicazione (-48).

Per il turismo (alberghi, ristoranti e pubblici esercizi) continua la fase espansiva che, dal 2009 ad oggi, ha determinato un saldo positivo di oltre 6mila imprese, arrivando a contare quasi 34mila unità (+3,0% e +982 imprese rispetto a marzo 2015).

In espansione anche il commercio (+0,7%, +724), che supera quota 101mila aziende, un quarto del sistema imprenditoriale regionale. Contribuiscono in maniera rilevante al bilancio positivo dei servizi anche le attività di noleggio e supporto alle imprese ed i servizi alla persona, che insieme determinano mille aziende in più.

 

Fra le attività industriali si registra un calo di 18 imprese nell'estrattivo ed aumenti nel settore energia ed utilities (+32 imprese) e nel manifatturiero (+137 unità). In questo ambito si osserva che:

 

ü all'interno del sistema moda, che raccoglie oltre 21mila imprese, si espande solo la filiera delle confezioni-abbigliamento (+157 aziende), mentre il tessile-maglieria perde 47 attività e il comparto pelli-cuoio-calzature non presenta variazioni;

ü è negativo il saldo delle imprese della metalmeccanica (prodotti in metallo -60,meccanica strumentale -13, elettronica e meccanica di precisione -14, mezzi di trasporto -1), nel cui ambito fa eccezione solo il comparto delle riparazioni (+120);

ü fra le altre attività manifatturiere, quattro comparti registrano un saldo positivo: alimentari (+45 aziende), chimica-farmaceutica (+24), oreficeria (+24) e mobili (+19), mentre l'industria del legno registra un calo di 70 imprese, cui si aggiungono le perdite di unità produttive nei minerali non metalliferi (-26) e nella carta-stampa (-11).

 

Dopo anni di costante e progressiva espulsione di imprese agricole (3mila nell'ultimo quinquennio), prevalentemente di piccola dimensione, la Toscana apre poi l'anno con un bilancio molto positivo fra entrate e uscite in agricoltura (+801, +2,0%): si tratta di un andamento che conferma il deciso aumento delle imprese nell'agricoltura già segnalato alla fine del 2015, a seguito del Bando «Pacchetto Giovani" della Regione Toscana che tende a favorire processi di ricambio generazionale nel settore.

 

Da evidenziare, infine, l'impatto dell'imprenditoria straniera sui vari settori. Se agricoltura e turismo si stanno espandendo perlopiù grazie agli imprenditori di origine italiana (agricoltura: +650 aziende italiane e +150 straniere; turismo: +746 imprese italiane e +236 straniere), per commercio e manifatturiero il contributo dell'imprenditoria straniera è determinante: in entrambi i settori, infatti, le imprese italiane calano di circa 250 unità, mentre le attività condotte da stranieri aumentano (+969 nel commercio, +413 nel manifatturiero). L'imprenditoria straniera non incide invece sull'emorragia di aziende nel settore edile, che riguarda interamente attività guidate da nativi italiani. 

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