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Excelsior: in Toscana quasi 30mila le opportunità di lavoro nelle imprese a gennaio, più di 77mila entro marzo 2019
Le imprese puntano su profili professionali più qualificati

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In Italia Sono circa 442mila i contratti programmati dalle imprese nel mese di gennaio e saliranno a circa 1,2 milioni nei primi tre mesi del 2019. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si registra una flessione delle entrate previste (-49.510 rispetto a gennaio 2018 e -58.620 rispetto al trimestre gennaio-marzo 2018), segnale del progressivo rallentamento congiunturale, a conferma di un quadro macroeconomico già noto e reso ancora più incerto dall'evolversi degli scenari economici mondiali. Sale di 6 punti percentuali la difficoltà, segnalata dalle imprese, di individuare e reperire i profili idonei da introdurre in azienda, raggiungendo il 31% delle entrate previste a gennaio. Questo anche per effetto di una maggior richiesta di profili professionali qualificati.

 

Sono alcune delle indicazioni contenute nel Borsino delle professioni presente nel Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

 

Molte le incognite che gravano sui piani di sviluppo delle imprese: dall'andamento delle esportazioni per la questione dei dazi, all'incertezza sulla ripresa della domanda interna e degli investimenti, alle conseguenze legate alla Brexit.

 

Non tutto il sistema produttivo nazionale risulta frenato dalle incertezze del quadro economico a livello internazionale. Tra gennaio e marzo 2019, alcuni comparti distintivi della nostra economia, come la moda, la metallurgia e la meccatronica e la chimica - farmaceutica, nel manifatturiero, e la filiera del turismo, nei servizi, si muoveranno in controtendenza, con aumenti delle posizioni lavorative messe a disposizione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Segna il passo, invece, l'agroalimentare con una flessione del 18,2% rispetto alle entrate programmate nello stesso trimestre del 2018, sentore di una maggiore alea di incertezza percepita dalle imprese agroalimentari considerati gli scenari che si prospettano.

 

Anche su base mensile, se da un lato calano le entrate programmate, passando dalle 491.170 di gennaio 2018 alle 441.660 di gennaio 2019, aumenta però il numero delle imprese che assumono sia in termini assoluti (da 191.250 a 209.140) che percentuali (dal 14,1% al 15,3%), incremento che si verifica per tutte le classi dimensionali, sebbene sia più evidente per le imprese di media dimensione per le quali la percentuale delle imprese che assumono passa dal 30,9% al 36,5%.

 

Gli andamenti territoriali rispecchiano la tendenza alla ricerca di figure specialistiche da inserire in processi aziendali più avanzati. In Toscana per esempio, saranno programmate circa 27.800 entrate, nel 25% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 75% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Le entrate si concentreranno per il 60% nel settore dei servizi e per il 70% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 25% sarà destinato a profili high skill (ossia dirigenti, specialisti e tecnici), quota inferiore alla media nazionale (26%) e in 32 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Per una quota pari al 27% interesseranno giovani con meno di 30 anni.

le tre figure professionali più richieste concentreranno il 27% delle entrate complessive previste e per una quota pari al 71% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 15% del totale. 

 

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