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In Toscana richieste circa 300mila unità lavorative
Ma nel 28% dei casi il personale da assumere è ritenuto di difficile reperimento

Claudio Gagliardi, Cristina Grieco e Lenardo Bassilichi

Leggendo il rapporto Excelsior con i dati consuntivi del 2018 di Unioncamere, presentato il 5 giugno scorso nella Sala Pegaso della Giunta Regionale toscana dall'Assessore regionale Cristina Grieco, dal Vice Segretario Generale di Unioncamere Claudio Gagliardi e da Leonardo Bassilichi,  Presidente della Camera di Commercio di Firenze e Vice Presidente nazionale di Unioncamere, il 60% delle imprese toscane ha messo in programma l'assunzione di almeno un dipendente ma nel 28% dei casi il personale da assumere è ritenuto di difficile reperimento; in particolare, dall'analisi

 

Secondo quanto emerge dal Rapporto Excelsior in Toscana, nel 2018 il piano di assunzioni delle imprese dell'industria e dei servizi ha previsto l'ingresso di circa 300mila unità, ma nel 28% dei casi le figure professionali adatte non si trovano, un dato superiore alla media nazionale (26%). Risultano anche in aumento le richieste di profili con competenze digitali, multimediali e green.

 

In definitiva le maggiori difficoltà nel reperire le figure professionali necessarie, si hanno per i dirigenti, le professioni intellettuali, quelle scientifiche e comunque con elevata specializzazione (43,6% di profili individuati con difficoltà rispetto al totale delle ricerche in questo ambito), ma anche gli operai specializzati non sfuggono al trend (38,8%) così come le professioni tecniche (37,9%). Entrando più nello specifico, i più difficili da "rintracciare" sono gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (64% di difficoltà) mentre medici e specialisti della salute (40%), addetti ai magazzini e logistica (39%), addetti all'accoglienza e assistenza alla clientela (38%), tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell'istruzione (ancora 38%).

 

Se passiamo poi ai dati territoriali: fra le singole province, quella in cui ci sono meno problemi è Livorno con il 21% di difficoltà, mentre in testa troviamo Firenze, con il 32,4%. Per contro a Livorno c'è la più bassa richiesta regionale di assunzioni di laureati (appena il 6,1%) e a Firenze la più alta (12,8%), contro una media toscana del 10% (12,1% in Italia). Tante imprese (24,9% del totale in Toscana, contro il 25,8 del dato nazionale) rimediano alle difficoltà facendo formazione interna, anche in questo caso con profonde differenze fra un'area e l'altra: dal massimo del 30,7% delle aziende di Siena al 20,2% di Prato. Sempre Prato è in fondo alla classifica anche per la disponibilità delle aziende ad assumere giovani sotto i 29 anni: il 21,5% contro il 30,5% di Arezzo e a fronte di una media regionale del 27,3% (27,9 in Italia) "Dalla Toscana emerge un quadro dinamico - ha detto il Gagliardi - ma le difficoltà di reperimento sono causate da un duplice problema, di orientamento e di sistema formativo". A tal proposito l'Assessore Grieco ha commentato: "In ogni caso, il nostro sforzo è di riuscire a far incontrare domanda e offerta di lavoro ed è anche per questo che investiamo tanto sulla formazione, che abbiamo voluto al centro del nostro programma di lavoro e che abbiamo esemplificato con l'acronimo Lift". il Presidente Bassilichi infine ha detto: "A Firenze riscontriamo la si la situazione più problematica della Toscana perché a fronte delle 28mila assunzioni previste per i prossimi mesi, un dipendente su tre è di difficile reperimento, soprattutto nel settore moda e pelletteria ma anche in quello medicale e nella meccanica".

 

Nel complesso, nel 2018, il 60% delle imprese toscane ha assunto e tra i nuovi ingressi i giovani rappresentano il 27%. 

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