La leggera flessione dei prestiti alle imprese (-0,3%) è la sintesi di una crescita del settore dei servizi (+2,6%) e di un arretramento per manifatturiero (-2,9%) e costruzioni (-5,3%). In flessione anche i prestiti alle piccole imprese ed a quelle artigiane (-2,4%). Bene i prestiti alle famiglie (
Tenui segnali di miglioramento, in apertura del 2017, dal mercato regionale del credito: la dinamica dei prestiti alla clientela residente è leggermente positiva (+0,3%); i tassi di interesse sono in ulteriore lieve ribasso (al 4,6% quelli a breve, al 2,6% quelli a medio/lungo termine); migliora la qualità del credito (il tasso di deterioramento scende al 2,9%).
Continuano tuttavia ad avere dinamiche divergenti i finanziamenti alle famiglie ed i prestiti verso le imprese: nel primo caso si assiste infatti ad una crescita (+3,0%), che è anche la più elevata dell'ultimo quinquennio; nel caso delle imprese si registra invece ancora una volta una leggera flessione (-0,3%), anche se meno accentuata rispetto a quella di fine 2016. Differenze non trascurabili permangono inoltre anche sul fronte della qualità del credito: malgrado una progressiva riduzione del gap esistente fra le due tipologie di "prenditori", il tasso di deterioramento è infatti all'1,8% nel caso delle famiglie, al 3,7% per le imprese.
Sul fronte dei prestiti alle imprese, la nuova leggera riduzione registrata nel I trimestre 2017 (-0,3%) è in realtà la sintesi di andamenti contrapposti in termini settoriali: da un lato si segnala infatti la buona dinamica dei prestiti alle imprese operanti nei servizi, con un balzo in avanti del +2,6% dopo aver chiuso il 2016 con un segno negativo; dall'altro lato arretrano i prestiti sia al settore manifatturiero (-2,9%) che - soprattutto - alle costruzioni (-5,3%), per i quali si assiste addirittura ad un peggioramento rispetto agli andamenti già negativi registrati in precedenza.
Il dato relativo alle costruzioni, in particolare, sembrerebbe dunque per il momento smentire le aspettative degli operatori per il 2017, un'annata in cui si attendeva un traino dal rilancio degli investimenti infrastrutturali e, per quanto concerne la componente privata, dalla copertura da parte del Governo degli interventi di messa in sicurezza sismica e di efficientamento energetico.
Discorso almeno in parte diverso sembra invece riguardare il manifatturiero, per il quale, considerando gli spunti congiunturali positivi nel frattempo maturati, è plausibile ritenere che tale risultato sia in una certa misura condizionato da un maggior ricorso all'autofinanziamento, piuttosto che al ricorso al credito bancario.
I tassi di interesse sui prestiti a breve termine concessi dalle banche in Toscana evidenziano una ulteriore limatura al ribasso, attestandosi al 4,6% nel primo trimestre 2017 (un decimo di punto percentuale al di sotto dei corrispondenti valori del terzo e quarto trimestre 2016). Nel caso dei prestiti alle imprese, i tassi a breve si attestano al 4,8% con, tuttavia, una forbice di entità costante fra i tassi applicati alle piccole imprese (7,7%) ed alle medio-grandi (4,4%). A livello settoriale, invece, le costruzioni realizzano un netto miglioramento su tale fronte (passando dal 7,0% del quarto trimestre 2016 al 6,6% di inizio 2017), sebbene permanga un divario sfavorevole rispetto ai servizi (5,0%) ed al manifatturiero (4,1%).
Per quanto concerne la qualità del credito, prosegue in Toscana il calo del tasso di deterioramento, indicatore che misura il rapporto fra flusso di nuovi prestiti deteriorati in rapporto allo stock dei prestiti in bonis alla fine del periodo precedente. Il miglioramento registrato nel caso delle imprese, con una discesa dal 5,3% del I trimestre 2016 al 3,7% del I trimestre 2017, interessa un po' tutti i settori, ma soprattutto le costruzioni, che chiudono il primo trimestre 2017 con un tasso di deterioramento (11,1%) inferiore di quasi sei punti percentuali rispetto al dato che ha segnato l'apertura del 2016. Per manifatturiero e servizi, i cui tassi di deterioramento si posizionano su livelli decisamente meno critici, la riduzione nello stesso arco cronologico è stata invece pari ad un punto percentuale, arrivando al 2,4% del primo trimestre 2017 nel caso del manifatturiero, ed al 3,2% nel caso dei servizi.