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  La Congiuntura manifatturiera in Toscana - I Trimestre 2011

   

 

 

 c o m u n i c a t o s t a m p a

 

 

Indagine congiunturale trimestrale Unioncamere Toscana-Confindustria Toscana
Il manifatturiero regionale inizia il nuovo anno in positivo.
Si arresta la flessione occupazionale

 

Firenze, 5 luglio 2011

 

 

Quadro generale

 

Dopo un IV trimestre 2010 chiuso a +2,4% rispetto al corrispondente periodo del 2009, nel trimestre iniziale del 2011 la produzione industriale in Toscana torna ad accelerare il ritmo di crescita. Secondo i dati rilevati da Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana, la produzione tendenziale è incrementata infatti del +3,7% nel primo trimestre 2011 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il cammino necessario a recuperare i livelli produttivi pre-crisi resta tuttavia lungo: siamo infatti ancora 14 punti percentuali al di sotto dei livelli del I trimestre 2007.

 

Meno confortante l'andamento del fatturato: questo è infatti cresciuto del +4,8% su base annua, risultando però fortemente influenzato dall'andamento dei prezzi alla produzione che, a seguito degli ulteriori rincari delle materie prime, sono passati dal +2,9% registrato in chiusura del 2010 al +3,4% del I trimestre 2011.

 

In aumento, anche se ancora su livelli contenuti, l'andamento degli ordinativi, che complessivamente segnano un +3,1% rispetto ai mesi di apertura 2010. Il portafoglio ordini, a fine trimestre, risulta inoltre in grado di assicurare mediamente 72 giorni di produzione.

 

Dopo 10 trimestri consecutivi di flessioni più o meno marcate, torna in terreno positivo, seppure su livelli assai contenuti, il dato occupazionale: nel primo trimestre 2011 infatti la variazione dell'indicatore si stabilizza su un cauto +0,2% tendenziale.

 

Anche i dati sulla Cassa Integrazioni Guadagni supportano questo leggero recupero: le ore autorizzate al comparto manifatturiero nel primo trimestre 2011 sono diminuite complessivamente del 3% rispetto al corrispondente periodo del 2010, nonostante il forte incremento della componente in deroga (flettono invece del 49% e del 6% la CIG ordinaria e straordinaria).

 

  

Le dimensioni d'impresa

Per quanto riguarda il dettaglio dimensionale, le piccole imprese (da 10 a 49 addetti) continuano a mostrare una minore dinamicità, con una crescita produttiva ferma al +2,3% nel trimestre. Di poco superiore la variazione del fatturato (3,3%), mentre continuano in questo caso a flettere i livelli occupazionali (-0,3% il dato aggregato).

 

In accelerazione anche rispetto al trimestre conclusivo del 2010 le medie imprese (50-249 addetti), che segnano un +6,9% nella produzione e un +9,7% nel fatturato. In recupero anche gli ordinativi che infatti, per questa categoria di imprese, segnano la variazione più significativa. In terreno positivo l'occupazione.

 

Recuperano il 4,6% e il 3,8% sul trimestre di apertura 2010 - rispettivamente in termini di produzione e fatturato - le grandi unità produttive (oltre 250 addetti). Positivo, anche se più contenuto rispetto alla chiusura del 2010, il dato degli ordinativi, che si fermano a +3,1%. Infine rallenta la crescita occupazionale che, dopo il +1,3% del IV trimestre 2010, si attesta adesso al +0,7%.

 

I settori di attività

La ripresa in atto nel manifatturiero appare ancora piuttosto diversificata a livello settoriale. Dei 15 settori monitorati, cinque fanno segnare flessioni produttive: il legno e mobilio (-2,1%), i minerali non metalliferi (-3,6%), le riparazioni e installazioni (-1,6%), i mezzi di trasporto (-0,6%) e le manifatture varie (-2,3%).

 

Tutti gli altri settori, seppure in misura diversa, si muovono in terreno positivo. Ancora fiacca la ripresa della produzione per il comparto alimentare che, dopo il -0,4% di fine 2010, torna in positivo ma con una crescita limitata al +0,8%. Migliore invece il recupero registrato da chimica, gomma, plastica (+1,6% vs il -0,7% dello scorso trimestre) e farmaceutica (+18,3% a fronte di una precedente flessione dell'11,3%).

 

Ancora positivi i dati del comparto moda che infatti, complessivamente, si mantengono su livelli piuttosto significativi (+9,0% il tessile, +3,3% l'abbigliamento, +9,0% il pelli e cuoio e +6,0% le calzature).

 

Infine, all'interno del comparto metalmeccanico, con l'unica eccezione dei mezzi di trasporto di cui si è detto sopra, si registrano aumenti dei livelli produttivi per metalli (+3,5%), elettronica (+3,8%) e meccanica (+10,9%).

  

Aspettative per il I trimestre 2011

L'accelerazione della fase di recupero del manifatturiero toscano si accompagna ad un miglioramento del clima di fiducia delle imprese. Il saldo perequato tra ottimisti e pessimisti sull'andamento produttivo del trimestre aprile-giugno sale a +15 punti percentuali dopo essersi fermato a +12 p.p. nella precedente rilevazione. Si tratta di un risultato positivo che riporta il dato sui valori pre-crisi, discostandosi molto da quanto osservato nel corrispondente periodo del 2010, quando gli ottimisti e i pessimisti si eguagliavano.

 

Buone le aspettative sulla domanda che, nonostante il leggero arretramento della componente estera (+12 p.p. contro il precedente +13), continuano a mantenersi sui valori più elevati dall'inizio della crisi, grazie anche al recupero delle attese nella componente interna (+11 p.p. contro il precedente +10). Questo sentiment positivo generalizzato continua però a non trovare riscontro nelle dinamiche occupazionali: nonostante il leggero miglioramento registrato negli ultimi mesi, le aspettative degli imprenditori continuano infatti ad essere di segno prevalentemente negativo (-5 p.p. il valore dell'indicatore per il prossimo trimestre e -6 il dato della precedente rilevazione).

 


Logo di Unioncamere Toscana

 

Il punto di vista di Pierfrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana

 

 

"Nel primo trimestre dell'anno è tornata a crescere la produzione industriale toscana, dopo che nella seconda parte del 2010 aveva mostrato un rallentamento del ritmo di crescita. L'incremento del +3,7% va peraltro letto rispetto ad un trimestre, il primo 2010, nel quale si era registrato un aumento dei livelli produttivi di analoga intensità, e pertanto assume il carattere di un consolidamento della ripresa del settore.

 

Il recupero dei livelli produttivi pre-crisi resta tuttavia ancora lontano, anche per lo scenario non certo favorevole nel quale ci stiamo muovendo, sia a livello nazionale che internazionale. I rincari sul fronte dei prezzi alla produzione, indotti principalmente dall'andamento dei corsi delle materie prime energetiche ed industriali, uniti alla crescente concorrenza dei paesi a più basso costo del lavoro e ad un tasso di cambio che al momento non favorisce le vendite all'estero, stanno erodendo infatti i margini sulle vendite delle nostre imprese, riducendo progressivamente le risorse che possono essere destinate agli investimenti.

 

Proprio su questo terreno si gioca, a nostro avviso, il presente ed il futuro del nostro sistema manifatturiero: le imprese devono infatti investire in nuove tecnologie ed in personale qualificato, in modo da favorire quell'incremento di competitività del sistema produttivo indispensabile per poter affrontare la sfida -sempre più decisiva- dei mercati internazionali. Per lo stesso motivo, altrettanto strategici sono quegli investimenti nella struttura distributiva in grado di sostenere più evoluti processi di internazionalizzazione.

 

Il sistema pubblico deve invece operare per rendere il territorio regionale più attrattivo per gli investimenti imprenditoriali, creando esternalità positive per le imprese. Ciò può essere ottenuto incentivando l'innovazione ed il trasferimento tecnologico, migliorando le infrastrutture e la logistica, facilitando il reperimento delle risorse finanziarie e l'accesso al credito, prevedendo un percorso di progressiva semplificazione delle procedure burocratiche."

 

 

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