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a cura di : franco.natali@tos.camcom.it
Newsletter n°  5 -  venerdì 13 marzo 2015 - anno  14
Attività Istituzionale
I bilanci delle Società di capitale toscane ci dicono che gli investimenti sono condizionati dalla limitata capacità di autofinanziamento e dalle incerte prospettive dei mercati
Il commento del Presidente Sereni

Il Presidente SereniCommentando i dati dell'Osservatorio sui Bilanci relativamente agli andamenti economici e patrimoniali delle società di capitali toscane Andrea Sereni, Presidente di Unioncamere Toscana, ha detto: 

 

"I dati che presentiamo oggi contribuiscono ad arricchire il patrimonio informativo che le Camere di Commercio mettono a disposizione del territorio. Si tratta di un ulteriore strumento per tutti coloro che vogliano interpretare le dinamiche economiche già in atto e di conseguenza, pianificare strategie e politiche volte allo sviluppo e alla promozione dell'economia territoriale. Le società di capitali, in particolare, costituiscono la componente più dinamica del tessuto imprenditoriale regionale e con la maggiore apertura ai mercati esteri; in tale ambito sono inoltre ricomprese le realtà di media dimensione, molte delle quali operanti nei settori del made in Italy, perno della competitività del sistema economico toscano anche in anni di profonda recessione. Nonostante la crescita di ricavi, valore aggiunto e margini, nell'ultimo biennio non migliora la capacità di autofinanziamento e ciò ne limita potenzialmente i piani di investimento. Anche per queste imprese, che producono oltre il 20% del valore aggiunto generato complessivo della Toscana, appaiono pertanto importanti gli incentivi agli investimenti in struttura e, soprattutto per le più piccole, politiche in grado di rendere maggiormente fluido l'accesso al credito." 


Digital Day - Focus sulla fatturazione elettronica

" "Scatta dal 31 marzo prossimo l'obbligo di fatturazione elettronica per le imprese che forniscono beni e servizi alla Pubblica amministrazione.

 

Si tratta di un obbligo di legge che cambierà radicalmente - e in meglio - i rapporti tra Pa e fornitori, consentendo al sistema Paese di crescere in consapevolezza e controllo della spesa pubblica e alle piccole e medie imprese di scoprire l'efficienza del digitale, la semplicità della procedura e di risparmiare, ognuna, una cifra media annua che l'Agenzia per l'Italia Digitale stima in circa 500 euro.

 

Per presentare agli operatori economici questa innovazione, i 110 Digital Champions italiani insieme alle Camere di Commercio hanno incontrato il 9 marzo scorso le comunità economiche locali attraverso eventi informativi che si sono svolti presso le sedi camerali toscane in contemporanea con la maggior parte delle strutture camerali italiane,  sedi ideali per l'incontro con il sistema produttivo, considerato anche che il Sistema camerale ha fatto dell'utilizzo delle nuove tecnologie e della semplificazione una delle principali linee di azione.

 

Gli incontri sono stati l'occasione anche per far meglio conoscere il servizio di fatturazione elettronica messo a disposizione dal Sistema camerale espressamente dedicato alle piccole e medie imprese iscritte alle Camere di Commercio che abbiano rapporti di fornitura con le Pubbliche Amministrazioni.

 

Si tratta di una applicazione estremamente semplice e totalmente gratuita (https://fattura-pa.infocamere.it ) generalmente accessibile dal sito di ogni Camera di Commercio ed offerta in collaborazione con l'Agenzia per l'Italia digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con Unioncamere ed Infocamere; che fornisce contenuti informativi sulla fatturazione elettronica e permette di accedere al nuovo servizio, consentendo alle imprese la creazione e la completa gestione di un limitato numero di fatture nell'arco dell'anno.

 

Al servizio si accede previo riconoscimento del titolare dell'impresa tramite la Carta Nazionale dei Servizi (CNS), strumento introdotto dal Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) per l'accesso telematico ai servizi della PA, consentendo la compilazione del documento contabile, l'individuazione della PA destinataria, la firma digitale, l'invio e relativa conservazione a norma. 

 

Si ricorda che per fatturazione elettronica si intende la possibilità di emettere e conservare le fatture nel solo formato digitale, così come viene indicato nella Direttiva UE n. 115 del 20 dicembre 2001 ed introdotta in Italia dal Decreto Legislativo di recepimento del 20 febbraio 2004 n. 52 e dal Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 23 gennaio che stabilisce le "Modalità di assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documenti informatici ed alla loro riproduzione in diversi tipi di supporto".

 

La Finanziaria del 2008 impone che ogni fattura destinata alle PA debba essere emessa in formato elettronico in modo da poter transitare per il Sistema di Interscambio nazionale, istituito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e gestito da Sogei S.p.A. (come stabilito dal Decreto del 7 Marzo 2008), attraverso il quale transitano i flussi di documenti contabili tra i fornitori e le Pubbliche Amministrazioni e permette un'importante attività di monitoraggio e controllo delle finanze pubbliche anche per rendere più efficienti i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione.

 

Il nuovo standard elettronico è regolamentato dal Decreto interministeriale del 3 aprile 2013 numero 55, che oltre a stabilire le regole in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della fattura elettronica, ha fissato al 6 giugno 2014 la data di entrata in vigore dell'obbligo di fatturazione elettronica verso i Ministeri, le Agenzie fiscali e gli Enti previdenziali; il Decreto Irpef 2014 ha successivamente fissato al 31 marzo 2015 la scadenza per tutte le altre Pubbliche Amministrazioni, tra cui anche le Camere di Commercio.  


Attività Studi & Ricerche
Società di capitali toscane: in crescita ricavi e valore aggiunto, ma il recupero sui margini appare ancora incerto
La discesa dei tassi di interesse migliora inoltre la sostenibilità del debito. I segnali di svolta restano tuttavia limitati ad un nucleo ristretto di medie e grandi imprese particolarmente competitivo e dinamico

Le società di capitali toscane anticipano la ripresa e realizzano, nell'ultimo biennio, una crescita sia dei ricavi (+0,4% nel 2013, +1,4% nel 2014) che delvalore aggiunto (+2,7% e +1,5%). Tali incrementi, peraltro di modesta entità in considerazione del fatto che sono espressi a valori correnti, sono tuttavia conseguiti anche grazie ad una perdurante compressione dei margini, che nel 2014 si attestano poco al di sopra (+1,3%) i livelli del 2012, allorché si era verificata una brusca flessione degli stessi (-8,4%). Migliora la sostenibilità del debito (gli oneri finanziari scendono dell'8,5% nel biennio 2013-2014), ma il grado di autofinanziamento resta ai minimi storici, limitando la realizzazione dei piani di investimento in presenza di una capacità produttiva che resta in eccesso rispetto ai livelli di domanda.

Il graduale miglioramento della situazione presenta tuttavia una connotazione fortemente eterogenea sotto il profilo dimensionale, risultando ascrivibile ad un ristretto nucleo di grandi e, soprattutto, medie imprese che contribuiscono per ben il 62% al complessivo valore della produzione realizzato dalle società di capitali. Restano invece gravi le difficoltà soprattutto per le micro-imprese, che rappresentano in termini numerici ben l'85% delle società di capitali toscane, e - dunque - per la grande maggioranza degli imprenditori toscani.

 

Sono questi i principali risultati contenuti nel rapporto dell'Osservatorio sui Bilanci delle Società di Capitali toscane realizzato da Unioncamere Toscana, relativo agli andamenti economici e patrimoniali delle società di capitali toscane nel 2013 aggiornati - per alcuni indicatori - con previsioni relative all'esercizio 2014.

 

 

IL CONSUNTIVO DEL 2013 E LE PREVISIONI PER IL 2014

Il graduale allentamento della fase di recessione attraversata nel corso degli ultimi anni dal sistema economico regionale ha permesso alle società di capitali toscane, a partire dall'esercizio 2013, di realizzare incrementi di fatturato (+0,4% nel 2013, +1,4% nel 2014) e di valore aggiunto (+2,7% nel 2013, +1,5% nel 2014): si tratta di incrementi a valori correnti che, seppur di modesta entità in termini reali, segnano comunque una inversione di tendenza rispetto al 2012, allorché si erano registrate flessioni su entrambi i fronti.

La riacquistata flessibilità da parte delle strutture aziendali sul fronte dell'efficienza produttiva non si è tuttavia trasmessa ai margini realizzati, per i quali l'evoluzione rimane incerta: dopo la decisa flessione del 2012 (-8,4% per il MOL, margine operativo lordo), al recupero del 2013 (+3,4%) ha fatto seguito il nuovo arretramento del 2014 (-2,0%). IlCLUP (costo del lavoro per unità di prodotto) rimane infatti su livelli elevati (passando dal 67,2% del 2013 al 68,3% del 2014), in conseguenza di una produttività che resta stagnante, e la tenuta dei ricavi è assicurata anche grazie a politiche di prezzo orientate alla persistente compressione della redditività delle vendite (il ROS, return on sales, è passato dal 2,2% del 2012-2013 all'1,8% del 2014.

Una minore esposizione debitoria nel 2013 e la discesa dei tassi di interesse nel 2014 ha tuttavia consentito alle imprese di risparmiare risorse sul fronte degli oneri finanziari, scesi tanto nel 2013 (-4,0%) che nel 2014 (-4,7%) dopo l'impennata del biennio 2011-2012, migliorandone il grado di solvibilità. La bassa redditività limita tuttavia la capacità diautofinanziamento della gestione operativa, che resta nel 2014 su minimi storici (6,5% il rapporto fra MOL e ricavi, era 7,1% nel 2011), con ciò comprimendo i piani di investimentoaziendali (la spesa in conto capitale, CAPEX, è diminuita del 40,4% nel 2013). Gli investimenti sono peraltro condizionati negativamente anche dal contesto di elevata incertezza circa l'effettiva (per entità e stabilità) ripresa della domanda, da un persistente eccesso di capacità produttiva, e da una composizione del capitale operativo investito netto che mostra ancora un forte squilibrio verso il fabbisogno finanziario corrente, ossia la quota di liquidità ferma in crediti commerciali e scorte (57,9% l'aliquota di circolante sul COIN).

Fra il 2011 e il 2013 i livelli di capitalizzazione delle imprese toscane registrano infine un progressivo - anche se lieve - incremento, determinato da un maggior ricorso al capitale proprio: i dati aggregati di stato patrimoniale indicano infatti un patrimonio netto aggregato che è passato, in tale arco temporale, da 41 a 42,6 milioni di euro. Ciò si è peraltro verificato nonostante un deciso peggioramento della redditività netta delle società di capitali toscane: nel 2013, l'incidenza dell'utile netto sui ricavi ha subìto una riduzione consistente, scendendo a 22 centesimi ogni 100 euro di fatturato, un livello che può definirsi prossimo allo zero. A fronte di una contrazione sensibile registrata già a livello del risultato ante-imposte (-10% rispetto al 2012), la riduzione dell'incidenza degli oneri finanziari non è infatti servita a compensare gli effetti dell'aumento del carico fiscale (+9% il valore delle imposte pagate dalle società di capitali tra il 2012 e il 2013): l'utile di esercizio delle società di capitali toscane è così sceso, in un anno, di ben 330 milioni di euro in termini aggregati.

 

IL CONSUNTIVO DEL 2013: ALCUNI DETTAGLI

Gli andamenti generali degli indicatori presi in esame costituiscono tuttavia la sintesi di situazioni anche fortemente differenziate in funzione delle caratteristiche dimensionali delle aziende e dei settori di attività in cui operano le imprese. Di seguito i principali elementi di differenziazione con riferimento ai risultati del 2013.

 

-      PER DIMENSIONE D'IMPRESA

Le micro-imprese (valore della produzione fino a 2 milioni di euro), che rappresentano ben l'85% delle società di capitali toscane, registrano forti arretramenti dei ricavi (-9,3%) e del valore aggiunto (-4,1%): la progressiva riduzione delle scorte e degli incrementi di immobilizzazioni nell'ultimo triennio sembrano segnalare un'attività produttiva decisamente ferma. Ma è soprattutto con riferimento ai margini operativi (-8,3%) che si evidenziano le maggiori criticità, anche in conseguenza di un peso del costo del lavoro per unità di prodotto che resta particolarmente elevato (73%) ed in ulteriore crescita rispetto al 2012.

È invece in lieve miglioramento l'andamento di ricavi (+1,0%) e valore aggiunto (+2,2%) per le piccole imprese (valore della produzione fra 2 e 10 milioni di euro). Il costo del lavoro per unità di prodotto, sebbene resti anche in questo caso relativamente elevato (72%), arresta la propria crescita, consentendo inoltre un recupero anche del margine operativo lordo (+3,6%).

Grazie alla maggiore apertura alla domanda internazionale, l'esercizio 2013 si chiude con una decisa ripresa per le medie imprese (valore della produzione compresa fra 10 e 50 milioni di euro), tanto in termini di fatturato (+4,6% nel 2013) che di valore aggiunto (+5,6%). Questa tipologia di imprese è inoltre l'unica in grado di realizzare una significativa riduzione del costo del lavoro per unità di prodotto, mettendo a segno il più consistente incremento dei margini operativi lordi (+11,3%)

In crescita anche le grandi imprese (valore della produzione superiore ai 50 milioni di euro): malgrado un incremento dei ricavi non particolarmente pronunciato (+1,9%), il valore aggiunto aumenta in maniera decisa (+6,5%) e consente così di recuperare la flessione registrata nel 2012. Il costo del lavoro per unità di prodotto resta tuttavia sostanzialmente sui valori del 2012, ed il margine operativo lordo registra così una crescita che - seppur significativa (+5,1%) - non consente di recuperare del tutto la flessione del 2012.

Il complessivo miglioramento della situazione osservata nel corso del biennio 2013-2014 assume dunque una connotazione - oltre che incerta - fortemente eterogenea sotto il profilo in esame, risultando ascrivibile ad un ristretto nucleo di grandi e, soprattutto, medie imprese che tuttavia contribuiscono per ben il 62% al complessivo valore della produzione realizzato dalle società di capitali. Al tempo stesso, restano gravi le difficoltà soprattutto per le micro-imprese e - dunque - per la stragrande maggioranza di imprenditori toscani.

 

-      PER SETTORE DI ATTIVITA'

Anche a livello settoriale si registrano forti disomogeneità. Le note maggiormente negative provengono, come ampiamente evidenziato anche da altre indagini realizzate da Unioncamere Toscana, dall'edilizia, nel cui ambito si aggrava ulteriormente una situazione già fortemente critica, con una nuova pesante flessione tanto del fatturato (-6,6%) che del valore aggiunto (-11,2%).

Si arresta invece la caduta dei ricavi per il commercio-turismo (-0,2%), che inverte la tendenza in termini di valore aggiunto mettendo a segno un incremento del 2,5%: malgrado ciò, il recupero del valore aggiunto è insufficiente a colmare il calo registrato nel 2012, ed il macro-settore considerato è l'unico - con l'edilizia - a restare su valori inferiori a quelli del 2011.

Restando nel terziario, anche gli altri servizi di mercato (servizi alle imprese, trasporti-logistica ed attività immobiliari in primis) evidenziano una stabilità dei ricavi (-0,2%) insieme ad un moderato sviluppo del valore aggiunto (+1,8%): si tratta di risultati analoghi a quelli riportati dal commercio-turismo ma che - a differenza di questo aggregato - fanno seguito ad un anno (il 2012) in cui non si erano evidenziati arretramenti, confermando una certa continuità di andamenti. Il settore resta peraltro condizionato dalle performance negative del settore immobiliare, che risente a sua volta della più generale crisi della domanda (per immobili residenziali e non).

 

Ma sono soprattutto i servizi non di mercato (servizi sociali, alla famiglia ed alla persona) che, nel terziario, mettono a segno i migliori andamenti, con una sostenuta dinamica sia in termini di ricavi (+3,2%) che di valore aggiunto (+5,3%), così come l'agricoltura realizza le migliori performance all'interno dei settori produttori di beni (+4,8% per il fatturato, +5,2% per il valore aggiunto). Discreti risultati sono infine conseguiti dall'industria in senso stretto (al netto cioè delle costruzioni), che pur con andamenti non particolarmente brillanti in termini di ricavi (+1,6%) realizza una buona crescita sotto il profilo del valore aggiunto (+4,8%). Industria, agricoltura e servizi non-market sono inoltre gli unici aggregati settoriali che, nel 2013, avevano già ampiamente riguadagnato i livelli del 2011 per entrambi gli indicatori considerati.

  


Starnet - Il portale dei dati statistici del Sistema camerale italiano

Questi sono gli ultimi documenti pubblicati sul sito Starnet Toscana


Andamenti economici e situazione patrimoniale 2013 – Previsioni per l’esercizio 2014
Ufficio Studi – Note e approfondimenti 2015/01 (febbraio 2015)
Comunicato stampa

Notizie dal mondo camerale
Pistoia - Maltempo – Interventi concreti della Camera di Commercio

Logo della Camera di Pistoia

La  Camera di Commercio di Pistoia intende mettere in campo, in tempo rapidi, misure concrete a sostegno delle imprese duramente colpite dall'eccezionale tempesta di vento che ha flagellato la nostra provincia.

 

In particolare sono in corso di definizione interventi finalizzati a favorire l'accesso al credito da parte delle imprese colpite dal maltempo mediante la stipula di accordi con gli istituti bancari del territorio e la concessione di garanzie tramite i consorzi fidi, interventi cui sarà destinato un primo stanziamento di 150.000 Euro. 


Prato - Imprese Femminili, sono un quarto delle imprese del territorio
Stabile la crescita nel 2014, servizi alla persone e alberghi e ristoranti i settori dove si sono registrate più iscrizioni

Logo della Camera pratese

Sono 7835, il 24 per cento del totale delle imprese del territorio. Resta stabile la presenze delle imprese femminili nella provincia di Prato per il 2014, ma in alcuni settori le donne hanno rafforzato la propria presenza. L'11,8% delle nuove iscrizioni in alberghi e ristoranti è stata registrata da imprese femminili, che ormai sono il28% del totale del settore. Si conferma anche il forte interesse per i servizi alla persona, dove, anche grazie a un trend sostenuto di iscrizioni nel 2014, le aziende gestite da donne sono il 49,2%.

 

"Le donne sono una componente importante del nostro sistema economico imprenditoriale e, anche se sono più presenti in alcuni settori, stanno ormai segnando la propria presenza su attività sempre più numerose - commenta Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato - Le imprese femminili hanno anche una forte propensione all'innovazione e ai servizi, anche quando decidono di impegnarsi in attività tradizionali, inseriscono sempre innovazione in quello che fanno. Stimolare la nascita di imprese gestite da donne è anche il motivo che ha spinto la giunta a confermare il bonus per i contributi che diamo alle aziende con i nostri bandi".

 

Parlando di numeri assoluti, i settori dove ci sono più imprenditrici sono il manifatturiero (2713 imprese) e il commercio (1934). Nei servizi ci sono 2178 imprese femminili, quelle dei servizi alla persona sono 564. 


Pisa - Giovani e dinamiche: sono le donne che fanno impresa
Sono 9.544 le imprese femminili della provincia di Pisa. Una su tre ha meno di tre anni di vita e molte operano nei piccoli centri

Logo della Camera pisana

Alla fine del 2014, secondo la nota prodotta dall'Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Pisa sui dati Infocamere-Stockview, le 9.544 imprese femminili della provincia di Pisa rappresentano il 21,8% del tessuto imprenditoriale. Un dato superiore alla media nazionale (21,6%), ma inferiore alla Toscana (22,7%) e a tutte le sue province eccettuata Firenze (20,8%).

 

Un esercito giovane e dinamico

Si tratta di una realtà giovane e che sta mostrando di sapersi fare strada rapidamente, quella dell'imprenditoria femminile. Ben 1.279 sono infatti le aziende femminili gestite da under 35 con un'incidenza (il 13,4%) decisamente più elevata rispetto al sistema imprenditoriale pisano nel suo complesso (10,6%). All'anagrafe delle imprese, quasi tre imprese rosa su cinque sono nate negli ultimi quindici anni ed oltre una su tre ne ha meno di cinque. Col passare degli anni cresce anche l'incidenza delle aziende in rosa. Le imprese nate negli ultimi cinque anni, infatti, rappresentano oltre il 26% delle imprese registrate nello stesso periodo: oltre 5 punti percentuali in più rispetto ai dieci anni precedenti. Un esercito molto dinamico che lo scorso anno ha visto ben 846 iscrizioni cui si sono contrapposte 707 cancellazioni non d'ufficio per un saldo che, a fine anno, è stato positivo per 139 unità.

 

Le donne preferiscono l'impresa individuale

Considerando le diverse forme giuridiche, le imprese individuali rappresentano una componente molto rilevante del sistema imprenditoriale femminile. A fine 2014, il 64,2% delle aziende femminili pisane (6.158) è costituito da imprese individuali. Ad una certa distanza seguono le forme giuridiche meglio strutturate quali le società di capitale (18,3%, 1.751) e quelle di persone (1.496, 15,7%).

 

Tra le donne che fanno impresa primeggiano commercio, agricoltura ma anche cura della persona e turismo

Dal punto di vista della consistenza numerica il settore di gran lunga più rappresentativo (con 2.237 aziende femminili registrate) è quello del commercio al dettaglio, seguito a distanza dall'agricoltura (1.152 imprese) e dalla cura della persona (centri estetici, parrucchieri, centri benessere, centri per tatuaggi) e delle famiglie (agenzie matrimoniali, servizi di sgombero, centri per la cura di animali da compagnia, organizzazione di feste e cerimonie, lavanderie) per un totale di 974 aziende registrate.

Proseguendo la graduatoria, si trovano i settori afferenti al turismo come la ristorazione ed i pubblici esercizi (792 imprese) seguiti dai servizi di alloggio (150 imprese). Buona anche la presenza femminile nel commercio all'ingrosso (537) ed nell'immobiliare (505).

La presenza femminile, per ovvi motivi, è più rarefatta nell'industria. Per trovare il primo settore manifatturiero "in rosa" è necessario scendere al settimo posto con il pelli-cuoio (279 aziende) e, più oltre, all'undicesimo, con le confezioni (158).

Piccoli centri, maggiore presenza di imprenditrici

L'impresa parla spesso donna nelle piccole realtà della Val di Cecina e della Val d'Era. Aree dove è forte il peso del terziario e dell'agricoltura: settori dove le donne occupano una posizione di rilievo. I più elevati livelli di femminilizzazione sono infatti raggiunti a Castelnuovo di Val di Cecina, Chianni e Pomarance, Riparbella e Monteverdi Marittimo: comuni dove circa un impresa su tre è guidata da una donna. Nelle aree dove la presenza imprenditoriale è più forte, l'azienda femminile ha un peso di rilievo solamente a Pisa: nel capoluogo il tasso di femminilizzazione è infatti al di sopra della media provinciale (22%).

 

 

 

Il commento del Presidente Pierfrancesco Pacini

 "I dati che oggi diffondiamo - commenta il Presidente della Camera di Commercio di Pisa, Pierfrancesco Pacini - mostrano una presenza femminile dinamica ed attenta alle evoluzioni del mercato. Le imprenditrici hanno infatti capito che il turismo ed i servizi alla persona, rappresentano giacimenti ancora da esplorare e da mettere a frutto soprattutto in una realtà come quella della provincia di Pisa che fa del sistema dell'accoglienza e dei servizi uno dei sui punti di forza. La Camera di Commercio e la sua azienda speciale ASSEFI - prosegue Pacini - continuano a supportare le donne che vogliono fare impresa attraverso specifici percorsi di crescita e di aggiornamento professionale e con uno sportello informativo loro dedicato. Uno sportello molto apprezzato - conclude Pacini -  al quale, nel 2014, si sono rivolte oltre 500 donne per avere informazioni su come avviare un'azienda e per farsi un quadro sulle agevolazioni disponibili". 


Grosseto - Camera di Commercio di Grosseto ed Unioncamere per l’Expo
Tutto l'agroalimentare italiano in un click www.italianqualityexperience.it

Logo della Camera grossetana

L'Italia, campione del mangiar bene e del buon vino, leader mondiale nella sicurezza alimentare e nell'eco-sostenibilità delle produzioni agricole, ha finalmente una piattaforma web che rende onore, con tanto di 'rating', alla sue aziende ed alle sue eccellenze produttive. Italian Quality Experience, il portale nato per iniziativa di Unioncamere e delle Camere di commercio in occasione dell'Expo 2015, promette di far conoscere al mondo la complessità del modello produttivo agroalimentare italiano, composto da circa 700mila imprese della filiera allargata. Un modello che ha dato prova di vitalità, capacità di cambiamento e di leadership non solo produttiva, ma anche culturale. Perché è l'espressione di quella simbiosi tra territori e comunità che ha permesso all'Italia di essere, tra l'altro, leader a livello mondiale per la sicurezza della produzione agroalimentare con una quota dei prodotti con residui chimici contenuta allo 0,2%: una percentuale quasi 10 volte inferiore rispetto alla media europea (1,9%) e oltre 30 volte più bassa di quella extracomunitaria (6,3%). Ed è ancora grazie a questo modello rispettoso dell'ambiente che oggi l'agricoltura italiana, con il 35% di gas serra in meno della media Ue, è tra le più sostenibili su scala internazionale.

 

Ma Italian Quality Experience è anche uno strumento per promuovere il nostro Paese all'estero. Perché attraverso i racconti e i video delle filiere dell'agroalimentare italiano resi disponibili nel portale, anche grazie alla collaborazione con Symbola e con la RAI, si può vivere una sorta di "viaggio esperienziale" in grado di stimolare l'interesse del navigatore verso quei territori dove si trovano le produzioni e la grande ricchezza di beni culturali e paesaggistici che li circondano. Un modo per portare l'Expo fuori dall'Expo.

 

Per diffondere la conoscenza della piattaforma su scala internazionale un ruolo di rilievo sarà giocato dalle 105 Camere di commercio italiane e dalle 81 Camere di commercio italiane all'estero che, anche attraverso la rete dei 1700 ristoranti italiani nel mondo dislocati in 55 Paesi nei cinque continenti, consentiranno di raggiungere oltre 60 milioni di persone. Con Italian Quality Experience si concretizza così uno dei primi progetti inseriti dal Governo in Agenda Italia 2015 per l'Expo, patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dal Ministero dei Beni, le Attività Culturali e il Turismo, dal Ministero dell'Ambiente e, per le attività di promozione all'estero, dalla EXPO 2015 S.p.A.

 

La Maremma è già presente sul portale con tutte le aziende agroalimentari iscritte nel Registro delle imprese delle quali 56 sono attive con propri spazi promozionali e informativi, già pronte a proporsi per l'opportunità di EXPO 2015, posizionandosi tra le province più attive a livello italiano.

 

"La reattività delle nostre aziende già dimostra quanto sia vitale e propositivo il nostro sistema imprenditoriale malgrado le gravissime difficoltà che stiamo incontrando - commenta il Presidente della Camera di Commercio di Grosseto Giovanni Lamioni - Italian Quality Experience è l'ennesima dimostrazione di quello che è possibile realizzare quando a raccogliere le sfide si muove l'intero sistema delle imprese, con convinzione e coraggio, e del ruolo imprescindibile che le camere di commercio devono continuare a svolgere come portavoce e volano per lo sviluppo, soprattutto di fronte ad opportunità complesse e ricche come EXPO 2015. Miriamo ad aumentare ancora il numero delle aziende maremmane presenti con un proprio spazio articolato sul portale, uno strumento utile e un'opportunità da cogliere al volo".

 

"I prodotti agroalimentari italiani sono famosi in tutto il mondo - sottolinea il Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello - mentre è meno noto l'universo delle tante imprese che hanno reso e rendono possibile questo miracolo ogni giorno. Siamo consapevoli che è difficile dare la rappresentazione di un sistema così complesso e della ricchissima varietà di imprese, dalla più grande alla più piccola, che sono distribuite su tutto il territorio, che operano in più settori, che si intrecciano tra loro in diversi legami di filiera. Però abbiamo trovato una chiave di lettura che pensiamo possa facilitarne la comprensione: le filiere agroalimentari allargate in una visione tridimensionale, nella quale emergano le capacità dell'imprenditore di mettere insieme in un mix il territorio, la tradizione e il talento."

 

Il portale in numeri

Ad oggi sono quasi 700mila le aziende della filiera allargata dell'agroalimentare estratte dal Registro Imprese e inserite nella piattaforma web Italian Quality Experience. Un variegato ecosistema produttivo messo per la prima volta sotto la lente di ingrandimento in un unico portale così composto in rapporto alle diverse filiere: 1.292 imprese di olii di semi; 185.593 di ortaggi e frutta; 14.948 di fiori, miele, spezie e condimenti; 82.416 di vini, spumanti e distillati; 2.782 di cacao, cioccolati e pasticceria; 1.905 di caffè, tè, succhi e acque minerali ; 46.057 di latte e formaggi; 177.179 di cereali, pane, pasta e dolci; 612 di riso; 12.988 di produzione ittica; 109.565 di allevamento, carni e loro lavorazione; 409 di birre; 889 di chimica per l'agricoltura; 6.892 di macchine per la produzione agroalimentare; 47.847 di olio d'oliva.

 

Migliorare il proprio profilo è semplice e a costo zero

Per aumentare il livello di visibilità ogni azienda può aggiungere e aggiornare le informazioni sulla propria attività ai dati anagrafici pubblici estratti dal Registro Imprese presenti nella piattaforma.

Le imprese con più informazioni certificate verranno riconosciute come più qualificate e, quindi, saranno anche quelle maggiormente visibili. Perché lo spirito del progetto è di "Portare tutti" ma "Tutti in modo diverso" per "Raccontare l'eccellenza e la sua diversità" al mondo intero. Ad oggi sono oltre 2.300 le imprese che si sono già registrate e che grazie allo scoring di visibilità messo a loro disposizione possono distinguersi più facilmente all'interno del panorama agroalimentare italiano. Ma chiunque lo desiderasse è ancora in tempo per farlo. Basta registrarsi gratuitamente sul portale per arricchire il proprio profilo con informazioni sull'attività, i prodotti e la propria storia. Unioncamere offre inoltre assistenza gratuita per affiancare le imprese nella fase di inserimento dei dati, per richiedere la quale è sufficiente scrivere all'indirizzo assistenza@italianqualityexperience.it

 

L'Agroalimentare si (r)innova per andare oltre la crisi

Nel periodo gennaio-luglio 2014 le esportazioni agroalimentari sono aumentate dell'1,9% rispetto allo stesso periodo del 2013, trainate dall'industria alimentare (+3,1%) che compensa la contrazione dell'agricoltura (-3,6%). Una dinamica similare che si riscontra anche nel tessuto produttivo, dove a fronte della crescita della componente manifatturiera (+1,1% tra il terzo trimestre 2014 e quello del 2013) cala quella delle imprese agricole (-2,6%). Tuttavia, questi trend sono ascrivibili al processo di ristrutturazione in corso come testimoniano i dati sulla forma giuridica e sulle previsioni di assunzione. Da un lato, Movimprese rileva la riduzione delle ditte individuali (-3,0% le imprese agricole; +0,6% industrie alimentari) e l'aumento delle società di persone (+1,5% imprese agricole) e di capitali (+3,0% imprese agricole; +4,1% industrie alimentari). Dall'altro, il Sistema Informativo Excelsior evidenzia una traiettoria di innovazione testimoniata dal fatto che se il saldo occupazionale atteso per il 2014 è negativo (-5000 dipendenti, pari allo 0,6%), un quinto delle assunzioni non stagionali previste riguarda figure nuove e non presenti prima in azienda.

 

Qualità e sostenibilità la ricetta dell'Italia che vince : i nostri primati

Siamo dei fuoriclasse nella produzione di valore aggiunto. Basti pensare che il valore aggiunto per ettaro realizzato dal settore - come evidenziato in un recente Studio realizzato da Unioncamere, Fondazione Symbola e Fondazione Edison - è più del doppio della media UE-27, il triplo del Regno Unito, il doppio di Spagna e Germania, e il 70% in più dei cugini francesi. Non solo: siamo i primi anche in termini di occupazione, con 7,3 addetti ogni 100 ettari a fronte di una media Ue di 6,6.

L'Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale. Il nostro è il Paese con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici (0,2%, un terzo in meno rispetto all'anno prima), quota inferiore di quasi 10 volte rispetto alla media europea (1,9%, aumentati di circa un terzo rispetto all'anno prima) e di oltre 30 volte quella dei prodotti extracomunitari (6,3%).

La nostra agricoltura è tra le più sostenibili. Con 814 tonnellate per ogni milione di euro prodotto dal settore, non solo l'agricoltura italiana emette il 35% di gas serra in meno della media Ue, ma fa decisamente meglio di Spagna (il 12% in meno), Francia (35%), Germania (39%) e Regno Unito (il 58% di gas serra in meno). Gli elementi di sostenibilità della nostra agricoltura non sono del resto separabili dalla matrice distintiva della produzione italiana, espressione della stretta simbiosi con territori e comunità.

Siamo primi in Europa e sesti al mondo nel biologico. Con 43.852 imprese biologiche (il 17% di quelle europee) siamo i campioni europei del settore, seguiti dalla Spagna (30.462 imprese, 12% dell'Ue) e Polonia (25.944, 10% dell'Ue). Ma siamo anche sesti al mondo per ampiezza delle superfici a biologico e per tasso di crescita di queste superfici (70 mila ettari in più in un anno).  


Firenze - "Ama la tua città, abbraccia il Battistero"
Charity dinner alle Serre Torrigiani

Logo della Camera fiorentina

Una cena di beneficenza con l'obiettivo di raccogliere fondi per l'antico fonte battesimale di Firenze, uno dei monumenti più simbolici e cari per i fiorentini. E' questo lo scopo della charity dinner che Serre Torrigiani, insieme all'Opera di Santa Maria del Fiore, Unicoop Firenze e con il patrocinio della Camera di Commercio di Firenze, ha organizzato per venerdi 17 aprile prossimo nelle affascinanti Serre Torrigiani.


La serata rientra nell'ambito della campagna "Abbraccia il Battistero", la grande iniziativa di fundraising, lanciata da Unicoop Firenze per finanziare il restauro delle otto facciate esterne del Battistero di San Giovanni, un'operazione di manutenzione conservativa straordinaria e con pochissimi precedenti nella storia che interessa oltre 40mila metri quadri di superficie, condotta dall'Opera di Santa Maria del Fiore.


L'appuntamento alle Serre Torrigiani, nel cuore di Firenze (via Gusciana 21 a Firenze), sarà l'occasione sia per contribuire a far tornare allo splendore un pezzo della nostra storia, partecipando al restauro di un capolavoro ammirato nel mondo, sia per conoscere in maniera più approfondita le vicende storiche e artistiche del Battistero, grazie alle curiosità e agli aneddoti che saranno raccontati dalla storica dell'arte Annamaria Giusti.


«Abbraccia il Battistero - ha sottolineato la Presidente di Unicoop Firenze, Daniela Mori - è un'iniziativa di raccolta fondi che vuole aprire una strada in cui l'antico mecenatismo individuale e aristocratico cede il passo a una diffusa e capillare partecipazione, capace di rendere i cittadini custodi attivi e nello stesso tempo sostenitori concreti del patrimonio artistico e culturale del nostro territorio».


«Abbiamo abbracciato idealmente e con i fatti l'iniziativa di Unicoop Firenze, mettendo a disposizione il nostro giardino e le Serre storiche per sostenere il restauro del Battistero di San Giovanni, con la convinzione che una città come Firenze debba continuare a vivere di bellezza, arte, genio - ha detto l'Amministratore delegato di Serre Torrigiani, Simone Bellocci -. E' quello che cerchiamo di fare ogni giorno qui alle Serre non solo preservando, tutelando il nostro patrimonio storico artistico e la nostra cultura, ma spingendo anche l'acceleratore su nuove idee e talenti, proprio come i mecenati di un tempo. Inoltre questa serata sarà anche l'occasione per festeggiare il 1° anno di Serre, quindi siamo felici di aprire le nostre porte alla città e ai nostri ospiti e coniugare questi due eventi in un'unica serata».


«Piazza del Duomo e i suoi monumenti costituiscono un patrimonio unico, che tutti dobbiamo contribuire a difendere - ha aggiunto Leonardo Bassilichi, Presidente della Camera di Commercio di Firenze -. Sono convinto che la comunità fiorentina, fatta di donne, uomini, imprese, si ritroverà unita per salvaguardare un bene comune che rappresenta un vero e proprio simbolo per Firenze nel mondo».


«Desidero ringraziare tutti coloro che, prendendo spunto dalla campagna Abbraccia il Battistero, si stanno impegnando per contribuire al suo restauro, riconoscendo così anche un ruolo identitario del monumento per tutti i fiorentini», ha commentato Enrico Viviano, Segretario Generale dell'Opera del Duomo.


La serata di venerdi 17 aprile si aprirà alle 19 con un aperitivo nella Serra Grande e proseguirà con una raffinata cena a base di prodotti offerti da Unicoop Firenze, preparata dal catering Bachini e Bellini e servita in un suggestivo allestimento scenografico delle Serre, con un richiamo a quella bellezza, armonia ed equilibrio simbolo di Firenze nel mondo.
Serre Torrigiani, infatti, è luogo storico e un laboratorio di idee interamente dedicato alla contemporaneità, dove la natura e l'arte offrono spunti per nuovi progetti. E' qui che Pier Antonio Micheli fondò, nel 1716, la prima Società botanica italiana, punto di riferimento per i naturalisti dell'epoca, ed è qui che ancora oggi ingegnosità e ambiente s'incontrano per il pubblico fiorentino e internazionale.

 

La serata si chiuderà con una sorpresa d'eccezione che coinvolgerà tutti i partecipanti. Il costo della charity dinner, il cui ricavato sarà devoluto al restauro del Battistero, è di 100 euro. I posti sono limitati. 


Arezzo - La Camera di Commercio presente alla trentaduesima edizione dell'Hong Kong International Jewellery Show

Logo della Camera di Arezzo

Dal 4 all'8 marzo 2015  si è svolta all'Hong Kong Convention and Exhibition Centre la Fiera Internazionale della Gioielleria. L'esposizione, che assieme alla Jewellery & Gem Fair si svolge nel mese di settembre,  ha incoronato ormai da alcuni anni la ex colonia britannica capitale mondiale delle fiere del settore gioielleria-oreficeria.

 

La Hong Kong International Jewellery Show sta facendo registrare numeri in costante crescita: lo scorso anno sono stati 2341 gli espositori  provenienti da 53 paesi distribuiti su 24 padiglioni per una superficie di 100.000 mq. Ma è il dato relativo ai buyers quello maggiormente indicativo del successo della manifestazione: oltre 45.000 ( per l'esattezza 45.907) provenienti da oltre 145 paesi.

 

La Camera di Commercio di Arezzo  ha organizzato anche per questa edizione una presenza collettiva alla quale hanno aderito 24 aziende che saranno ospitati in 216 metri quadri all'interno del padiglione italiano gestito da ITA - ICE.

 

" Hong Kong - ha sottolinea il Presidente Andrea Sereni - non è soltanto la capitale asiatica dell'alta moda ma è, da alcuni anni, il più importante mercato della gioielleria mondiale. Un primato reso possibile dal dinamismo degli operatori locali, dalla storia e dalla localizzazione geografica della ex colonia britannica. Il sistema informativo Ulisse-StudioBo ha previsto, per esempio, che, nel corso del 2015 Hong Kong si confermerà come il principale mercato mondiale del sistema moda-persona, incrementando le importazioni di oltre il 10%. La partecipazione all'Hong Kong International Jewellery Show  ha costituito  quindi  per la nostra produzione orafa di alta e altissima qualità una occasione imperdibile di promozione e di confronto  con le aziende dei principali paesi competitor:  India, Indonesia, Turchia oltre alla stessa Cina."

 

"Per l'export orafo-argentiero aretino, nel periodo gennaio-settembre 2014 -ha commenta il Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo, Dott. Giuseppe Salvini - Hong Kong ha rappresentato il secondo  mercato per ordine di importanza , dopo gli Emirati Arabi Uniti,  con un volume di affari , a valori correnti, di oltre 103 milioni di euro (+ 27 % rispetto al stesso periodo del 2013). Una crescita quella di Hong Kong, che ha controbilanciato la contrazione dell'export verso gli Emirati Arabi Uniti causata da vari fattori quali l' instabilità socio-politica del medio oriente, la diminuzione del prezzo del petrolio e le stesse accentuate variazioni del costo del metallo. Una contrazione, quella verso gli Emirati arabi Uniti, che si attesta intorno al 10% e che riporta l'export ai valori complessivi di tre / quattro anni fa: un segnale certamente non allarmante se si pensa che comunque , complessivamente, in Italia, la variazione dell'Export orafo-argentiero ha fatto segnare una crescita  poco inferiore all' 1% grazie proprio all'ottima performance di Hong Kong che nei primi nove mesi del 2014 ha registrato un aumento del 131 % , rappresentando oltre il 10%  sul totale delle esportazioni.

E' inoltre da evidenziare - ha proseguito Salvini - come i positivi rapporti che intercorrono con Hong Kong siano stati  rafforzati in questi anni anche grazie all'impegno dell'Ente camerale che, dal 2007, è presente con un proprio stand all' Hong Kong Jewellery Show. E' peraltro programmata una ulteriore presenza nell'edizione di settembre della fiera, la quale ormai si presenta nel panorama internazionale come un appuntamento da non perdere, riservato ai buyer più dinamici e , di fatto, porta di ingresso per l'immenso mercato asiatico."   


Agenda degli Appuntamenti
DataDove/ChiEvento
13 marzo Camera di Commercio Siena Ricettività turistica e problematiche connesse ... - Conferenza Stampa
16 marzo Camera di Commercio Pistoia FLL World Class - 3° Concorso Internazionale di Scienza e Robotica
18 - 22 marzo Camera di Commercio Pisa Corso per Capi panel
20 marzo Camera di Commercio Pisa "Premio alla Committenza"
20 marzo Camera di Commercio Pisa Premio alla Committenza
26 marzo Camera di Commercio Grosseto Campagna olearia 2014 - La difesa dalla mosca delle olive - Grosseto
26 marzo Camera di Commercio Arezzo Incontro con l'Assessore Ceccarelli
1 aprile - 30 maggio Camera di Commercio Livorno Corso preparatorio all’esame per agenti di affari in mediazione nel settore immobiliare
9 aprile Unioncamere Toscana L'Alta Tecnologia in Toscana - Presentazione del 6° Rapporto Annuale
15 aprile Camera di Commercio Arezzo Campagna olearia 2014 - La difesa dalla mosca delle olive - Arezzo
16 aprile Camera di Commercio Livorno Ispettori metrici a Vicarello per la verifica periodica delle bilance da banco
17 aprile Camera di Commercio Pistoia Controllo Eco-Compatibile della Mosca Olearia - Pistoia
22 aprile Unioncamere Toscana Comitato Regionale Associazioni di categoria
23 aprile Camera di Commercio Grosseto Novità normative e operative del Registro Imprese e focus approfondimento sulla nota integrativa in formato XBRL
24 aprile Regione Toscana e Unioncamere Toscana Seminario tecnico informativo per assaggiatori d'olio d'oliva vergine - San Casciano Val di Pesa
27 aprile Camera di Commercio Pistoia Verde pubblico e privato: quali strategie dopo la tempesta di vento
28 aprile Camera di Commercio Lucca Campagna olearia 2014 - La difesa dalla mosca delle olive - Lucca
28 aprile Camera di Commercio Pisa Investment Compact
28 aprile - 26 maggio Camera di Commercio Arezzo Goldf@shion
2 maggio - 3 novembre Milano EXPO Fuori EXPO ... I territori toscani
12 maggio Unioncamere Toscana Unioncamere Toscana - Giunta
12 maggio Unioncamere Toscana Unioncamere Toscana - Consiglio


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