Nel secondo trimestre del 2015 le iscrizioni di nuove imprese ai registri delle Camere di Commercio della Toscana sono state 6.638, in aumento del 3,8% (+245 rispetto allo stesso periodo del 2014), mentre le imprese cessate (non d'ufficio) sono state 3.917 (-3,4%). Il risultato è un trimestre primaverile che presenta non soltanto un saldo anagrafico positivo, fenomeno consueto legato a fattori di stagionalità, ma soprattutto in miglioramento rispetto ad un anno fa, e che promette una ripresa di vitalità imprenditoriale sia per la Toscana che per l'intero quadro nazionale.
Segnali incoraggianti vengono anche da una parziale attenuazione del fenomeno delle crisi aziendali:
· sono 973 le aziende toscane entrate in scioglimento e liquidazione, con una diminuzione del 5,1% rispetto ad aprile-giugno del 2014;
· sono 55 le aziende che hanno aperto concordati fallimentari o preventivi e accordi di ristrutturazione debiti, in riduzione del 21,4%;
· sul fronte dei fallimenti, invece, i 295 casi registrati sono in leggero aumento rispetto all'analogo periodo del 2014 (+4,2% pari a +12) ed in controtendenza rispetto alla diminuzione rilevata a livello nazionale.
Il trimestre aprile-giugno trascina inoltre al rialzo il bilancio dell'ultimo anno: fra luglio 2014 e giugno 2015, infatti, il saldo fra imprese iscritte e cessate è positivo per 2.911 unità ed il tasso di crescita (+0,7%) evidenzia una decisa ripresa rispetto a quanto registrato a metà 2013 (+0,1%), nella fase cioè più acuta dell'ultima recessione. Il risultato messo a segno dalla Toscana è leggermente migliore della media italiana (+0,6%) ed uno dei migliori se comparato alle principali regionali del Centro-Nord Italia, risultando inferiore soltanto a quello della Lombardia (+1,0%).
Nel corso dell'ultimo anno, i settori che contribuiscono alla crescita del tessuto imprenditoriale toscano appartengono principalmente alle attività dei servizi (+3.355), ma un piccolo contributo positivo viene anche dal settore industriale (+56). Il numero di imprese di costruzioni (-483) ed agricoltura (-419) continua invece a ridursi. Per quanto riguarda l'agricoltura, nel periodo luglio 2014-giugno 2015 il settore evidenzia un calo di 419 aziende (-1,0%), da attribuire interamente alla componente imprenditoriale a conduzione italiana; il saldo dell'edilizia è invece negativo per 483 unità (-0,8%), ed esprime difficoltà strettamente legate a quelle dell'artigianato (per lo più attive nell'installazione di impianti e nei lavori edili di completamento): l'edilizia artigiana ha perso 975 imprese in dodici mesi (-2,2% rispetto a giugno 2014), contro un andamento che - per la parte non artigiana - ha al contrario fatto registrare una variazione positiva pari a +492 imprese.
Nei servizi, i contributo maggiormente positivi provengono - in termini assoluti - da commercio (+987) e turismo (+933 per alberghi, ristoranti ed agenzie di viaggio), ma in termini percentuali a crescere sono soprattutto i servizi di supporto alle imprese (+4,3% per 451 unità aggiuntive) ed i servizi sociali ed alla persona (+2,7% e +587). Nell'industria in senso stretto (al netto cioè delle costruzioni) crescono soprattutto le riparazioni meccaniche ed elettroniche (+129), la filiera della pelle (+90 per concia-pelletteria-calzature) e la trasformazione agroalimentare (+46), mentre i passivi più rilevanti interessano le produzioni del legno-arredo (-108), del tessile-maglieria (-54) e della meccanica strumentale (-45).
Il bilancio di metà 2015 vede in Toscana la presenza di 37.016 imprese giovanili (condotte cioè da imprenditori under-30), il 9% del tessuto imprenditoriale regionale. Rispetto a giugno 2014 si registra un calo dell'1,4%, che equivale a 534 imprese in meno. A diminuire sono le ditte individuali (-647 aziende) e le società di persone (-340), mentre aumentano le società di capitali (+9,6%, +468 unità). Alla diminuzione delle imprese giovanili si contrappone la crescita di quelle guidate da imprenditori over-30 (+1,0%)
Le imprese femminili (94.335) - che rappresentano il 23% del tessuto imprenditoriale regionale - sono invece in aumento (+1,7%), per 1.578 aziende in più rispetto a giugno 2014. Anche nel caso della componente femminile l'espansione è trainata, in particolare, dalle società di capitali (+7,5%, +1.216 unità in valore assoluto). Si rivela invece più modesta la crescita delle imprese non femminili (+0,5%).
Le imprese straniere (51.244), pari al 12% del sistema imprenditoriale toscano, aumentano infine del 5,8% (+2.835). Ad aumentare sono in questo caso soprattutto le ditte individuali (+2mila), seguite dalle società di capitali (+660 unità). A fronte della crescita delle imprese a titolarità straniera si osserva solo un lieve incremento per quelle condotte da imprenditori italiani (+0,1%).
Dal punto di vista delle forme giuridiche adottate, il contributo positivo più importante alla crescita del sistema imprenditoriale regionale viene dalle società di capitali, che arrivano a sfiorare le 100mila unità (il 24,1% del sistema-impresa regionale) ed aumentano al ritmo del 3,3% (+3.193 rispetto a giugno 2014). L'ottima performance delle società di capitali è frutto di una natalità in costante crescita ed una mortalità d'impresa inferiore al 3%.
In aumento anche le imprese individuali (+578) e le «altre» forme giuridiche (+150); le società di persone (circa mille unità in meno nel corso dell'ultimo anno), invece, continuano a ridursi scendendo a quota 87.117 (il 21% del totale imprese). Una nuova contrazione caratterizza infine anche le imprese artigiane, che perdono 844 unità fra giugno 2014 e giugno 2015 (-0,8%): tale flessione è riconducibile principalmente al calo registrato nell'edilizia, ma contributi negativi si osservano per l'artigianato anche nel manifatturiero (-136) e nei trasporti (-99).