Alla fine del secondo trimestre dell'anno, dopo tre trimestri negativi ed anche grazie alla stagionalità favorevole, torna in positivo la dinamica demografica delle imprese maremmane. Il tasso di crescita trimestrale, al netto delle cancellazioni d'ufficio, fa risultare Grosseto la provincia toscana con la migliore performance (+0,8%). Segnali questi non negativi anche se è prematuro dire che il trend è stato invertito. Si rafforza il processo di capitalizzazione anche per effetto della normativa sulle srl semplificate. Crescono, sia a livello tendenziale che congiunturale, le società di capitali mentre continuano a diminuire le imprese individuali. Si consolida la leadership regionale per la presenza delle imprese rosa.
"Il dato ancorché numericamente positivo lascia immutato l'assetto imprenditoriale locale - commenta il Presidente Riccardo Breda - le imprese agricole superano di tre volte la media toscana, il manifatturiero è molto meno della metà, il commercio è 6-7 punti sotto la media regionale mentre gli alberghi e i pubblici esercizi, a conferma della vocazione turistica territoriale (e della progressiva terziarizzazione del territorio), sono sopra di 1-2 punti. È un assetto che non avendo garantito la crescita e lo sviluppo (fino ad oggi), difficilmente potrà essere la "leva" su cui puntare nel domani. La crescita delle società di capitali, infine, oltre a scontare l'effetto delle semplificazioni, potrebbe essere indotta dalla ricerca di forme imprenditoriali (apparentemente) più "protette". Importante, infine, il dinamismo imprenditoriale femminile. È da chiedersi, però, quanto anche questo sia frutto di una scelta piuttosto che di una "necessità" (il fare impresa come antidoto al protrarsi della mancanza di lavoro)."
Nei giorni scorsi sono stati rilasciati, a cura della società consortile Infocamere, una serie di dati relativi alla dinamica provinciale delle imprese nel secondo trimestre 2015; tali dati sono stati elaborati ed approfonditi all'ufficio studi della Camera di commercio di Grosseto.
Alla data del 30 giugno 2015 risultano iscritte al Registro delle Imprese della Camera di commercio di Grosseto n. 28.753 sedi di imprese; l'universo delle imprese operanti in Maremma, considerando anche le unità locali, si attesta, a metà anno, a quota n.35.579 posizioni. Per la Toscana nel suo complesso il numero totale risulta pari a 413.315 per le sedi, mentre le localizzazioni si posizionano su quota 506.199.
Dopo tre trimestri negativi torna in positivo il saldo (+ 114) tra le imprese iscritte e quelle cancellate, al lordo delle cancellazioni d'ufficio; il tasso di crescita trimestrale risulta pari a 0,40 %, un valore di poco inferiore al valore medio complessivo della regione (0,58%).
Considerando invece le sole cessazioni su richiesta della utenza, non considerando quindi quelle per ufficio decretate dal Giudice delle Imprese e limitando l'attenzione alla stretta manifestazione di volontà imprenditoriale, il dato relativo alla dinamica congiunturale del sistema produttivo grossetano, risulta decisamente migliore, significando un valore considerevole del saldo sia in termini assoluti (+229) che relativi, facendo registrare, in questo ultimo caso, un tasso di crescita trimestrale pari a + 0,80%. In relazione sempre al tasso di crescita trimestrale Grosseto, nella graduatoria decrescente tra le 10 province toscane, dopo alcuni trimestri particolarmente difficili (che spiegano anche il valore negativo, -0,24%, della variazione del tasso tendenziale annuo), si posiziona, seppur di una incollatura, al primo posto, superando Massa Carrara (0,79%) e Livorno (0,78%), mentre Pisa e Firenze (0,71%) si collocano al quarto posto; chiude la classifica Siena (0,35%).
Dal confronto con lo stesso trimestre dell'anno precedente emerge una sostanziale conferma di quanto anticipato in merito ad una certa inversione di tendenza.
L' interruzione del trend negativo, tuttavia, non deve però consentire conclusioni affrettate in merito alla attesa uscita dal tunnel. Infatti, storicamente, il secondo trimestre dell'anno è quello in cui si registra una maggiore propensione verso l'avvio di nuove imprese, in considerazione della particolare stagionalità della nostro sistema economico ed in particolare del turismo. In realtà una lettura dello stato di salute complessivo della economia provinciale richiede un livello di approfondimento senza dubbio più articolato e complesso ed invita a considerare non solo aspetti di demografia imprenditoriale ma anche di natura diversa alcuni dei quali non necessariamente locali: accesso al credito, andamento dei consumi, tassazione e burocrazia, aspettative delle famiglie ecc.
Le considerazioni sopra riportate si declinano necessariamente anche nell'andamento dei diversi settori economici, dove si rileva che nel secondo trimestre 2015 l'aumento delle imprese si manifesta in particolare nei settori numericamente più rilevanti per il contesto imprenditoriale grossetano: cioè nell'agricoltura (saldo iscrizioni - cessazioni, +41), nel commercio (saldo +23), nell'attività di servizi di alloggio e ristorazione (+13) nelle attività manifatturiere e nelle costruzioni (saldi, rispettivamente, +5 e +4); si rileva inoltre che, oltre ai comparti sopra indicati, un peso consistente e rilevante è "tecnicamente" imputato alla voce imprese non classificate e cioè a tutte quelle imprese che, pur registrate, non hanno ancora iniziato l'attività. In base alla serie storica dei dati possiamo però anticipare che, quando ciò si verificherà, dette imprese molto verosimilmente si spalmeranno, tra i diversi settori, assestando, forse, ma di certo non stravolgendo il peso specifico di ciascuno di essi. L' andamento descritto trova una ulteriore conferma, seppur in intensità variabile, nel tasso di variazione tendenziale annua.
Riferendoci poi ai dati registrati alla stessa data dello scorso anno (30 giugno 2014) si riscontra che, anche nella distinzione tra comparti, abbiamo il riscontro dello stop alla diminuzione di imprese e ciò si avverte in particolare soprattutto per l'agricoltura e le costruzioni (gli unici due settori che un anno fa, pur in presenza di un trimestre sostanzialmente favorevole, fecero registrare saldi negativi).
Un sintetico approfondimento si rende necessario anche relativamente alla distribuzione delle imprese per settore economico. Al 30 giugno 2015, fatto pari a 100 il totale della comunità imprenditoriale maremmana, 32,57 imprese appartengono al settore primario (erano 32,86 alla fine del 2014 e 33,13 un anno fa , il 30 giugno 2014) superiori di ben tre volte il valore medio regionale (Toscana 10,2%, Italia 13,4%); 5,66 al settore manifatturiero (13,9% in Toscana e Italia 10,3%); 12,60 alle costruzioni (15,8% in Toscana, 15,1% in Italia); 20,18 al commercio (25,7% in Toscana, 27,4% in Italia); 9,23 Alberghi e P.E. (8,2% in Toscana, 7,5% in Italia); 4,46 alle Attività immobiliari (6,6% in Toscana, 5,0 % in Italia).
Anche relativamente all'artigianato, che nella classificazione operata dall'ISTAT risulta trasversale a numerosi settori economici di cui alla codifica ATECO, si registra nell'ultimo periodo di riferimento una significativa inversione di tendenza manifestando complessivamente nel secondo trimestre 2015 un saldo positivo di 27 unità (22 considerando le cancellazioni d'ufficio). Ciò ha consentito di contenere i dati negativi dei trimestri precedenti; infatti dalle 5907 imprese artigiane iscritte al termine di giugno 2014 si è passati, un anno dopo, a 5852, con una diminuzione assoluta di 55 unità ed un tasso di variazione tendenziale annuo di -0,93%.
Approfondendo i dati relativi alle imprese in base alla natura giuridica si rileva che nel periodo aprile-giugno 2015 tutte le classi in cui sono distinte risultano con un saldo positivo. In particolare però la classe che più cresce in termini di "peso" è quella delle società di capitali. Infatti, con un tasso di crescita trimestrale del +1,93%, dovuto ad un saldo assoluto nel secondo trimestre 2015 di ben 79 imprese, non solo viene confermato il rinnovato andamento positivo ma viene assestata una ulteriore accelerazione al processo di capitalizzazione in atto. A comprova di ciò si osserva che le società di capitali al 30 giugno 2015 confrontate con quelle iscritte un anno prima, risultano aumentate del 5,6% (un anno prima la variazione tendenziale annua era di "appena" il 2,1%) mentre si riscontra in calo sia le società di persone (variazione annua -1,08%) sia, soprattutto, le imprese individuali (-1,38%); in apprezzabile crescita, +2,04 risultano infine le imprese catalogate come altre forme (cooperative, consorzi, ecc.).
Come abbiamo rilevato nei commenti del precedente trimestre, un certo effetto tonico è stato prodotto anche dalla introduzione di norme di semplificazione per la costituzione di srl; infatti al 30 giugno 2015 le srl semplificate risultano 225 con un incremento di 45 unità nel giro di tre mesi (in pratica una nuova srls ogni due giorni). Tali dati costituiscono la prova provante che il nuovo strumento dopo un inizio abbastanza sottotono ha manifestato, grazie soprattutto agli elementi "incentivanti", un interessante appeal soprattutto nei confronti della neo imprenditorialità.
In buona sostanza con una progressiva crescita delle società di capitali, una costanza di quelle di persone ed un calo di quelle individuali si registra nei fatti una rinnovata tendenza alla capitalizzazione del tessuto imprenditoriale della provincia di Grosseto. In termini percentuali le società di capitali sono passate dal 8,6% del 2003 all'11,8%del 2008 al 13,7% di un anno fa per giungere ad attestarsi al 14,5% al 30 giugno 2015; quelle di persone rimangono grosso modo costanti (21,9% nel 2003, 21,5% nel 2008, 21,8% dodici mesi orsono e 21,7% al termine del II trimestre 2015) mentre le imprese individuali calano in modo significativo e progressivo (66,6% nel 2003, 63,6% nel 2008, 61,3 % al 30 giugno 2014 ed infine 60,6% nell'ultima rilevazione).
L'ultima considerazione viene riservata all'universo in rosa ed alla peculiare significatività dell'impresa femminile per il sistema economico grossetano. Al 30 giugno 2015 in Maremma ben 26,86 imprese su 100 sono inquadrabili come tali; Grosseto, ancora una volta si dimostra "regina" tra le 10 province toscane distanziando di oltre un punto Livorno e di ben 4 e 5 punti, rispettivamente, il valore medio regionale e nazionale.
La presenza femminile in Maremma si manifesta con una certa imponenza non solo nei comparti economici tradizionali quali l'agricoltura (34,06%), alberghi e P.E. (31,73%) e commercio (28,96%), ma anche nella sanità (45,88%) e nelle altre attività di servizi (55,5%) dove, come in quest'ultimo caso, risulta addirittura maggioritaria.