"Eppur si muove". Nel 2015 la dinamica demografica delle imprese grossetane manifesta una inversione della tendenza negativa grazie ad una lieve crescita soprattutto nella seconda parte dell'anno. Si rinnova il calo, pur in intensità diverse, nei settori, del commercio e delle costruzioni, la cui diminuzione trascina in negativo anche l'artigianato. Significativa eccezione dell'agricoltura che pare crescere nelle imprese giovanili grazie ad interventi di supporto esterno. Continua il trend positivo delle società di capitale mentre si registra una sostanziale invarianza per quelle di persone ed una marcata diminuzione per le imprese individuali. Consistente la presenza di imprese femminili; contenute nel numero e nella percentuale quelle giovanili ed ancor meno quelle straniere.
Nei giorni scorsi Infocamere, società consortile del sistema camerale, ha rilasciato una serie di dati che contengono informazioni utili per lo studio della dinamica provinciale delle imprese nel quarto trimestre 2015 e più in generale nel decorso anno. Questi dati, elaborati ed approfonditi dall'ufficio studi della Camera di commercio di Grosseto, vengono così brevemente commentati dal presidente della Camera di Commercio di Grosseto, Riccardo Breda.
"Il quadro che emerge dall'analisi dei dati sembra mostrare, più che una ripresa, un affievolirsi della crisi, che tuttavia permane in molti settori e strutture produttive della nostra economia. Alcuni elementi di semplificazione e incentivazione introdotti a livello nazionale possono avere influenzato positivamente alcune nostre performances, per esempio rispetto al quadro regionale, ma siamo ancora lontani dall'uscita dalla crisi che, come ha recentemente ricordato anche l'Irpet, sta pesando in provincia di Grosseto più che nel resto della Toscana. La prospettiva rimane ancora incerta, le imprese non investono e i timidi segnali positivi che arrivano esprimono di fatto una situazione quanto mai interlocutoria".
Al termine del 2015 risultano iscritte al registro delle imprese della Camera di commercio di Grosseto 28.888 imprese (sedi) mentre il complesso delle cellule produttive di un territorio e cioè le localizzazioni, si attesta a quota 35.757.
Per l'anno 2015 la variazione tendenziale annua, e cioè quanto in percentuale è variato il totale delle imprese dal 1 gennaio al 31 dicembre 2015, risulta pari allo 0,54%; mantenendosi su di un livello sostanzialmente in linea, con il valore medio complessivo della Toscana (0,57%). Nella graduatoria decrescente tra le 10 province toscane, il tasso di crescita annuale di Grosseto si posiziona al quarto posto, superato nell'ordine da Livorno (0,99%), Firenze (0,96%) e Massa-Carrara (0,96%) mentre Siena e Lucca chiudono la classifica con valori prossimi allo zero.
I dati lasciano trasparire una situazione anche se positiva non particolarmente esaltante ed indicano, in un certo senso, che la tanto attesa ripresa risulta ancora flebile, quasi impercettibile; considerazioni queste che investono sia il contesto della provincia di Grosseto che quello delle altre realtà territoriali della regione.
Può risultare tuttavia utile, per meglio comprendere la situazione, nei diversi e molteplici aspetti, prendere in esame anche il dato relativo alle cessazioni al netto di quelle effettuate direttamente dall'ufficio, e quindi porre l'attenzione solo su aspetti di natura squisitamente congiunturale. In tal caso per Grosseto il saldo tra imprese iscritte e cessate, al netto della citata "depurazione" passa, sempre in campo positivo, da 152 a 543. Inoltre da un confronto con i dati relativi all'anno 2014 si evince una, ancorché contenuta, inversione di tendenza della dinamica imprenditoriale; inversione dovuta più che ad un calo delle cessazioni (quelle richieste dall'utenza si riducono a 1203 nel 2015 mentre risultavano 1319 nel 2014) ad un più sostanzioso incremento delle iscrizioni (1703 nel 2015 a fronte di 1508 nel 2014). Tale fatto, pur non esaltante, contiene segnali di una certa positività; anche se è senza dubbio prematuro pensare che il sistema economico locale abbia innestato una virtuosa ripresa.
Ad ogni buon conto segnali positivi derivano dall'andamento nella seconda metà dell'anno e soprattutto nel periodo ottobre -dicembre 2015. In questo trimestre in particolare il tasso di crescita (quindi al netto delle cessazioni d'ufficio) si posiziona, nel confronto con le altre province della toscana, al primo posto della classifica. Molto probabilmente tale risultato, più che di effetti strutturali, risente degli interventi legislativi a sostegno della crescita dell'imprenditoria giovanile in agricoltura.
Nel procedere alla disamina dello spaccato per settori economici si rileva che nell'anno 2015 i principali settori della economia grossetana hanno continuato a palesare una certa "difficoltà"; unica consistente eccezione si riscontra nell'agricoltura, dove, come detto, un impulso non indifferente viene registrato negli ultimi mesi dell'anno.
Una considerazione, pur sintetica, è opportuna anche relativamente alla distribuzione delle imprese per settore economico. Al 31 dicembre 2015, fatto pari a 100 il totale delle imprese maremmane classificate, 32,95 imprese appartengono al settore primario (il valore medio regionale, pari a 9,9, è tre volte inferiore, mentre quello italiano risulta 12,5), 5,67 al settore manifatturiero (a fronte del 13,2% in Toscana e del 9,6% in Italia), 12,38 alle costruzioni (14,9% in Toscana, 14,1% in Italia), 20,01 al commercio (24,5% in Toscana, 25,6% in Italia), 9,17 Alberghi e P.E. (7,8% in Toscana, 7,0% in Italia), 4,48 alle attività immobiliari (6,2% in Toscana, 4,7% in Italia). Rispetto all'anno precedente la composizione percentuale per settore economico, sempre tav. 2C, registra una sostanziale invarianza di peso per tutti principali settori, ad eccezione di quello relativo costruzioni dove il calo, in termini percentuali, è più sensibile .
Per quanto concerne l'artigianato, che dal punto di vista statistico risulta trasversale a diversi settori economici, si continua a registrare un rinnovato calo di unità; dalle 6400 del 2011 si è passati, quattro anni dopo, alle 5808 imprese. Nell'ultimo anno in esame il saldo tra iscrizioni e cancellazioni ancorché inferiore a quello dell'anno 2014 (-161) è comunque, nel complesso, pur sempre negativo e pari a -65; tale risultato risente in modo evidente dalla pesante crisi del settore delle costruzioni (-92) senza il quale il valore finale dell'artigianato sarebbe stato di segno positivo.
Relativamente alla natura giuridica delle imprese ed in particolare alla distribuzione per classe (tavv.3 a; 3 b, 3 c), si rileva che nell'anno 2015 continua la significativa crescita delle imprese societarie; tale trend risulta interamente imputabile all'aumento di quelle di capitale che, tra le altre cose, hanno risentito positivamente, della introduzione di norme di semplificazione per la costituzione di srl; infatti le srl semplificate nel complesso sono risultate il 60% delle nuove iscrizioni di società di capitali.
Le società di capitale, con un tasso di variazione annua del +6,03% derivante da un saldo di 232 imprese, rinnovano, imponendo una ulteriore accelerazione, l'andamento tendenziale positivo dell'anno precedente (+5,42% nel 2014), mentre, di converso, risulta negativo (-0,53%) il tasso delle imprese individuali. In estrema sintesi nel periodo oggetto di analisi si rinnova una lenta ma continua tendenza alla capitalizzazione del tessuto imprenditoriale della provincia di Grosseto. Ciò risulta evidente dalla progressiva crescita delle società di capitali, da una sostanziale invarianza di quelle di persone ed un calo, più o meno sensibile a seconda dei periodi, delle imprese individuali. Per quantificare il fenomeno nel più lungo periodo si rileva che dal 2003 al 2015, le società di capitali sono quasi raddoppiate, passando dall' 8,6% al 14,79%; quelle di persone sono rimaste grosso modo costanti (dal 21,9% al 21,8%) mentre le imprese individuali sono diminuite di circa il 10%, (dal 66,6% al 60,3%).
Soffermando l'attenzione ad alcuni spaccati particolari quali quelli relativi alle imprese femminili, giovanili e straniere si riscontra, per queste tipologie, il rinnovarsi di alcune specificità e cioè: una marcata presenza della imprenditorialità femminile, con il primato tra le 10 province toscane; un contenuto carattere giovanile ed un limitato concorso della imprenditorialità di origine estera.
Infatti si rileva che, per quanto riguarda quelle femminili, risulta confermata la spiccata caratterizzazione del gentil sesso del sistema imprenditoriale maremmano; al 31 dicembre 2015 le imprese femminili sono 9.008 e la Maremma si conferma, in termini relativi, ancora una volta "capolista" tra le province toscane, distanziando di quasi due punti la seconda provincia (Livorno) e di oltre 4 e 5 punti, rispettivamente, il valore medio regionale e italiano. L'imprenditorialità femminile si manifesta con un sostanzioso peso nelle altre attività di servizi (55,4%), dove risulta maggioritaria, nella sanità (45,0%) e poi, nell'ordine, in agricoltura (34,2%), alberghi e P.E. (32,2%) e commercio (29,0%).
Di tutt'altro risultato, invece, la presenza di imprese giovanili. Nonostante la significativa crescita rilevabile sia dalla variazione tendenziale annua (2,7%) che soprattutto dal tasso di crescita trimestrale relativo all'ultimo periodo ottobre/dicembre 2015 (16,2%) in cui intervengono i citati interventi esterni a supportare le imprese agricole giovanili, la Maremma continua ad occupare l'ultimo posto della classifica tra le province toscane. Grosseto, con uno "striminzito" 8,3% (media: Toscana 9,5% e Italia 10,3%), fa registrare un gap di circa 4 punti dalla provincia pratese che con il 12,2% guida la graduatoria regionale. Per questa tipologia di imprese i settori con prevalenza relativa di youth enterprises superiore al 10% sono: attività finanziarie e assicurative (14,2%), noleggio, agenzie di viaggio, servizi imprese ecc.(12,7%), servizi di informazione e comunicazione (11,3%) ed infine attività di servizi di alloggio e ristorazione (11,1%).
Per quanto concerne le imprese straniere presenti nel nostro territorio, ancorché in aumento, sono in numero relativamente contenuto se paragonato al contesto regionale. Infatti se la variazione tendenziale annua della Maremma (+7,54%) risulta la più elevata tra quelle delle altre nove province toscane, superando di circa tre punti sia il valore medio regionale (4,39%) che quello nazionale (4,96%), la percentuale assoluta di imprese straniere sul totale (+7,16%), è, con l'unica eccezione di quella di Siena (7,54%), di gran lunga inferiore a quella delle altre province. Pur tralasciando il dato particolare di Prato (26,18%) dovuto alla storica presenza dell'imprenditoria cinese in prevalenza collegata al settore tessile, così come per le imprese giovanili, quelle straniere, risultano in termini di rapporto al numero totale di imprese, marcatamente distanziate dalla media regionale (12,6%) e italiana (9,1%). Per questa tipologia i settori con maggior prevalenza relativa di imprese "forestiere" sono le costruzioni (12,0%), il commercio (11,1%) e i servizi alle imprese (10,7%).
Infine, disaggregando i dati per il livello territoriale, si rileva che il comune con il maggior incremento annuale di imprese, in termini assoluti, è Grosseto (saldo imprese +65 ), seguito da Magliano (+36), Follonica (+33), Scarlino (+15), Campagnatico e Cinigiano (+13) e così via. La testa della classifica viene stravolta allorquando è redatta in base alla crescita relativa, cioè rapportata alla consistenza imprenditoriale di inizio anno; in tal caso i primi posti, sono occupati, nell'ordine, da Seggiano (+5,59%, saldo + 9 imprese), Magliano (+5,05%), Scarlino (+2,87%), Cinigiano (+2,70%) e Campagnatico (2,68%). Agli ultimi posti di questa seconda graduatoria risultano: Roccalbegna (-4,78%; saldo -10 imprese), Montieri (-4,44%; -6), Monterotondo (-3,25%; -4). Una considerazione ad hoc per i comuni della Costa D'Argento: dopo anni di sostanziale, anche se difforme, crescita, si ha una più o meno diffusa battuta di arresto: Capalbio (-1,54%; saldo -13 imprese); Orbetello (-0,97%, -18); Monte Argentario (-0,68%, -8); Isola del Giglio (saldo e percentuale 0).
Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio delle imprese distinte per classe di natura giuridica si rileva che nel comune di Grosseto sono concentrate la metà delle società di capitali, poco più di un terzo di quelle di persone e circa un quarto delle imprese individuali; (queste ultime, le imprese individuali, risultano più spalmate sul territorio). Questi dati trovano la loro ragione attraverso l'esame della distribuzione delle imprese a livello comunale in base al macro settore di attività economica.
In estrema sintesi una lettura geoeconomica indica che la mappatura territoriale delle imprese, come più volte evidenziato, manifesta sostanzialmente un consistente insediamento nel comune capoluogo di provincia e nei comuni della piana costiera (Follonica, dove peraltro è presente un polo industriale, Orbetello, Castiglione della Pescaia, Monte Argentario), riflettendo la presenza di un consistente flusso turistico collegato prevalentemente, ma non esclusivamente, al turismo balneare; posizioni di rilievo pure per Manciano e Roccastrada, grazie anche alla presenza di altri settori (terme e/o maremma shire) che corroborano la storica rilevanza dell'agricoltura.