Il punto di vista del Presidente Sereni e del Segretario Generale Salvini
Per quanto concerne la nati-mortalità delle imprese aretine, il terzo non è stato un trimestre particolarmente brillante: il saldo pur rimanendo positivo (+19 imprese), si è comunque avvicinato molto alla stabilità, con una variazione rispetto al trimestre precedente del +0,05%, dato che colloca Arezzo nelle retrovie della graduatoria nazionale. Ciò ha portato anche ad un ridimensionamento del tasso di crescita medio annuo che è quasi dimezzato rispetto al trimestre precedente (+0,38% contro +0,62%). Il bilancio dei primi nove mesi dell'anno si attesta a +146 aziende.
Al 30 settembre 2016 la consistenza delle imprese, escluse le unità locali, è pari a 38.058 unità, di cui 10.333 sono artigiane (-101 imprese nei primi nove mesi del 2016).Considerando anche le localizzazioni di impresa operative nel territorio provinciale si raggiunge la soglia delle 45.600 unità, 111 in più rispetto all'inizio dell'anno.
" Il sistema economico aretino, al pari di quello italiano, - commenta Andrea Sereni, Presidente della Camera di Commercio di Arezzo - sta vivendo un momento estremamente delicato: da un paio di anni i principali indicatori economici presentano una dinamica estremamente altalenante. Un andamento che dimostra la forte instabilità che sta accompagnando il lento cammino verso una piena ripresa economica rispetto ai livelli pre-crisi. Tornando ai dati elaborati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Arezzo è comunque molto promettente il fatto che nel corso dell'ultimo anno, fra le varie forme societarie, le società di capitali, da sempre considerate il motore della crescita imprenditoriale, siano aumentate del 2,9%. Al contrario risultano in flessione tutte le altre tipologie: le società di persone (-2,2%), le imprese individuali (-0,5%) e le altre forme (-0,5%)."
Per quanto riguarda l'analisi dei vari settori di attività economica risultano in calo rispetto ad un anno fa le imprese del manifatturiero (-0,7%), delle costruzioni (-1,5%), del commercio (-0,4%), dei trasporti (-2,5%) e delle attività immobiliari (-0,1%). Aumenta il numero delle aziende del vasto e articolato comparto dei servizi con la sola eccezione già citata delle attività immobiliari: servizi di alloggio (+4,9%), servizi informazione e comunicazione (+1,0%), attività finanziarie ed assicurative (+0,8%), attività professionali e tecniche (+3,3%), servizi di supporto alle imprese (+2,7%), istruzione (+2,2%), sanità e assistenza sociale (+4,9%), attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+2,5%) e altre attività dei servizi (+1,2%). Sostanzialmente stabili, invece, i servizi di ristorazione. All'interno del manifatturiero, che a livello complessivo risulta in contrazione, ci sono comunque settori in cui il numero delle imprese è in aumento: industrie delle bevande (+7,7%), fabbricazione di prodotti di carta (+5,7%), stampa e riproduzione di supporti registrati (+2,3%), fabbricazione di prodotti chimici (+4,2%), fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (+6,7%) e riparazione, manutenzione ed installazione di macchine (+11,2%).
In flessione invece il comparto della moda (tessile -1,4%, abbigliamento -2,3%, pelletteria-calzature -7,6%),
Natura Giuridica 3° trim 2016 3° trim 2015 Var. %
l'industria del legno (-0,3%), la fabbricazione di altri prodotti di minerali non metalliferi (-1,1%), la metallurgia (-3,4%), la fabbricazione prodotti in metallo (-2,3%), computer ed elettronica (-3,8%), apparecchiature elettriche (-0,9%), autoveicoli e altri mezzi di trasporto (-3,8%), gioielleria ed oreficeria (-0,1%).
"Merita un particolare approfondimento - sottolinea il Segretario Generale dell'Ente, Dott. Giuseppe Salvinib - l'andamento dell'agricoltura che fa registrare in provincia , rispetto al terzo trimestre del 2015, un aumento del 1,3% con un saldo positivo di 78 aziende. Occorre tuttavia evidenziare come i livelli estremamente bassi dei prezzi delle principali produzioni agricole possano compromettere seriamente la redditività aziendale delle imprese del settore. Si rischia quindi di minare sul nascere quello spirito imprenditoriale che ha portato molti giovani a cimentarsi nell'attività agricola, in alcuni casi attraverso il ricambio generazionale nelle aziende , in altri con l'avvio di nuove imprese."
"Il dato delle imprese giovanili1 aretine nel loro complesso - prosegue il Segretario Generale dell'Ente - è però meno positivo rispetto a quello riferito all'agricoltura: nella provincia di Arezzo a settembre 2016 sono complessivamente 3.400, pari al'8,9% del totale delle imprese. Rispetto alla stessa data del 2015 se ne contano 83 in meno, con una variazione percentuale del -2,4%. Questa è l'ultima di una serie di flessioni che tratteggiano una tendenza che sta caratterizzando l'imprenditoria giovanile aretina ormai da alcuni anni. Infatti, sembrano essere soprattutto le aziende di giovani quelle che subiscono le conseguenze delle difficili condizioni in cui oggi si trovano ad operare le imprese e ciò è testimoniato dal fatto che, al contrario, le imprese over 35 nello stesso periodo incrementano il proprio numero dello 0,3%. La nascita di nuove imprese giovanili quindi non riesce a bilanciare il progressivo invecchiamento delle imprese aretine anche per la selezione molto più marcata a cui sono soggette le imprese under 35, tradizionalmente meno strutturate e capitalizzate .Consapevoli di queste difficoltà siamo quindi impegnati, come Camera di Commercio di Arezzo, a supportare i giovani imprenditori ed i neo imprenditori per permettere loro di superare con maggiore
consapevolezza e con un più articolato bagaglio di conoscenze la cruciale fase dell' inizio dell'attività. Proprio questa mattina , ad esempio, si è tenuta la prima giornata formativa del progetto "Crescere Imprenditori" che consentirà a 15 giovani , attraverso un percorso formativo, di realizzare le proprie idee attraverso la creazione di imprese che potranno anche accedere al fondo di credito agevolato " SELFIEmployment" del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali."