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a cura di : franco.natali@tos.camcom.it
Newsletter n°  3 -  venerdì 10 marzo 2017 - anno  16
Attività Istituzionale
Unioncamere Toscana: Lorenzo Bolgi nuovo Segretario Generale

Lorenzo BolgiE' Lorenzo Bolgi - Segretario Generale della Camera di Commercio di Siena - il nuovo Segretario Generale di Unioncamere Toscana. Lo hanno nominato i presidenti delle Camere di Commercio toscane riunitisi in assemblea. 

 

"In questo tempo di profonda trasformazione in cui è impegnato il sistema delle Camere di Commercio italiano, la preziosa esperienza del Dott. Bolgi - ha commentato Andrea Sereni, Presidente di Unioncamere Toscana sarà importante per continuare l'opera di accompagno in acque sicure del Sistema camerale toscano, un'opera che ha preso avvio esattamente un anno fa con la nomina dalla Dott.ssa Laura Benedetto alla quale rivolgo un sentito ringraziamento per gli stimoli che ha saputo imprimere all'Unione Regionale".

 

"Lavorerò - ha dichiarato il neo Segretario Generale - in stretto contatto con i colleghi Segretari delle altre Camere toscane e con loro avvieremo al più presto la riorganizzazione dei servizi dell'Unione per renderli ancor più funzionali ma soprattutto aderenti agli interessi del Sistema camerale regionale ed ai dettami previsti dalla recente legge di riforma". 


Un'intesa sulla promozione economica a favore del sistema produttivo toscano
Regione e Unioncamere Toscana hanno sottoscritto l'accordo

Andrea Sereni e Stefano CiuoffoCreare un coordinamento operativo di tutte le attività di promozione economica con lo scopo di offrire maggior sostegno al sistema produttivo toscano e ampliare le opportunità di crescita delle imprese. Regione Toscana e Unioncamere Toscana hanno siglato oggi a Palazzo Strozzi Sacrati un protocollo d'intesa di durata triennale con il quale consolidano e rinnovano la collaborazione e individuano una serie di interventi condivisi per la valorizzazione delle risorse economiche e produttive della Toscana. Alla firma sono interventi l'assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo ed il presidente di Unioncamere Toscana Andrea Sereni.

 

"La collaborazione con Unioncamere - ha spiegato l'assessore Ciuoffo - è ormai un elemento acquisito all'interno delle strategie di governo regionali. Vetrina Toscana, ad esempio, è senza dubbio uno dei punti chiave di questo sodalizio; un progetto che da una decina di anni ha permesso di potenziare e sostenere la ricchezza e le peculiarità dei territori attraverso la promozione la rete di ristoranti e negozi alimentari che valorizzano i prodotti tipici. Riteniamo sia molto importante spingerci oltre e cercare di sfruttare la competenza e la capillarità di coloro che operano nel sistema camerale toscano per ampliare le possibilità di crescita e di competitività delle imprese toscane dei settori manifatturiero e dei servizi".

 

"Come noto il Sistema Camerale è attualmente oggetto di profondi cambiamenti - afferma Andrea Sereni, Presidente di Unioncamere Toscana - ed in virtù di questo a livello nazionale si è raccordato per attuare le attività promozionali promosse dai Ministeri degli Esteri e delle Attività Produttive anche attraverso l'ICE. In Toscana però, a conferma degli stretti e proficui rapporti più che decennali, continua la propria azione tesa a favorire, con la Regione Toscana, le attività promozionale a favore del sistema economico. Oggi. Questa scelta si rafforza con la stipula di questo protocollo d'intesa che per noi significa anche riconoscimento del nostro 'saper fare' nei più ampi strati della promozione economica regionale"

 

Il protocollo individua in particolare tre ambiti di azione: internazionalizzazione del sistema produttivo toscano; promozione dell'innovazione, del trasferimento tecnologico e della collaborazione all'interno e tra filiere produttive; sostegno e promozione alla costituzione di nuove imprese, comprese le start up innovative. L'attenzione sarà concentrata sul sistema delle imprese manifatturiere e dei servizi.

 

Gli impegni prevedono l'attivazione di un coordinamento operativo in fase di pianificazione degli interventi e la creazione di un canale di informazione costante circa le azioni di promozione economica inserite nei propri programmi. Infine, qualora le parti individuino un interesse a collaborare nella realizzazione di iniziative specifiche, saranno stipulate specifiche convenzioni. 


Rallenta nel 2016 la crescita del sistema imprenditoriale toscano ma la parte "femminile" tiene
Il punto di vista del Presidente Sereni

Andrea Sereni

"I dati presentati - ha dichiarato Andrea Sereni, Presidente di Unioncamere Toscana - evidenziano, per quanto attiene alla demografia imprenditoriale, fenomeni in apparenza contrastanti, con una diminuzione delle crisi aziendali insieme, tuttavia, ad un marcato rallentamento del tasso di sviluppo imprenditoriale. La riduzione dei fallimenti è un segnale senz'altro positivo, riconducibile ad un processo di lento riassorbimento delle criticità attraversate nel corso degli ultimi anni, restando fra l'altro ben al di sopra dei livelli pre-crisi. Al tempo stesso, la ripresa che caratterizza l'attuale quadro economico risulta ancora troppo debole ed incerta, non in grado di suscitare aspettative favorevoli per l'avvio di nuove iniziative imprenditoriali. All'interno di un contesto problematico è inoltre da sottolineare il segnale d'allarme che proviene dal mondo dell'artigianato, che da otto anni consecutivi vede ridursi il proprio tessuto imprenditoriale a seguito di una crisi che, per il settore, ha connotati strutturali."

"Per quanto riguarda invece i dati sull'Imprenditoria Femminile, nonostante la frenata registrata in questo ultimo periodo - continua il Presidente Andrea Sereni - l'imprenditoria femminile continua a rappresentare una solida realtà, un comparto produttivo a se stante che ha ben resistito in questo lungo periodo di crisi.  E' per questo che i segnali di vitalità che comunque si intravedono, lasciano ben sperare e confermano la necessità di proseguire negli sforzi volti ad avvicinare le donne al mondo dell'impresa, facilitandone così l'avvio ed il consolidamento delle imprese a conduzione femminile. Certo è che oltre agli aspetti puramente quantitativi, è importante mettere in risalto il contributo anche qualitativo che le imprese femminili offrono all'economia toscana, la loro voglia di affermazione. Sono molte le giovani donne d'impresa toscane che ormai 'contendono il posto' agli uomini in settori solitamente appannaggio della componente maschile. Quello delle attività immobiliari con 5.800 imprese per esempio.  L'universo dell'impresa al femminile continua dunque ad essere una risorsa straordinaria che, nonostante la frenata, immaginiamo possa mantenere il trend  fin qui dimostrato, rimanendo una risposta concreta alle molte giovani donne, creative e intraprendenti, alla ricerca di occupazione". 


Attività Studi & Ricerche
La nati-mortalità imprenditoriale in Toscana alla fine del 2016.

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Fra il 1° ottobre ed il 31 dicembre 2016, le iscrizioni al Registro Imprese in Toscana sono state 5.595 (-14,7% rispetto allo stesso periodo del 2015), mentre le imprese cessate (non d'ufficio) sono state 6.109 (+0,1%). L'ultimo trimestre dell'anno si caratterizza dunque per una forte diminuzione delle iscrizioni, più accentuata in Toscana rispetto alla media nazionale (Italia -4,9%), accentuando peraltro un trend già visibile nei mesi precedenti: nel corso dell'intero 2016, infatti, le iscrizioni sono state 25.073, in diminuzione del 7,2% rispetto all'anno precedente, mentre le cessazioni (non d'ufficio) sono state nel complesso 23.260, in lieve flessione (-0,6%).

 

Il bilancio dell'intero anno 2016 si chiude pertanto in chiaroscuro. Da un lato, complice la forte riduzione delle iscrizioni, il saldo fra imprese iscritte e cessate - pur rimanendo positivo per 1.813 unità - risulta dimezzato rispetto a quello del 2015, e determina un marcato rallentamento del tasso di crescita imprenditoriale della regione (passato dal +0,9% al +0,4%). A ciò si aggiunge il fatto che, nel corso dell'anno, le aziende entrate in scioglimento o liquidazione sono state 6.503, con un incremento (+6,2%) che anche in questo caso risulta superiore alla media nazionale.

 

Dall'altro lato, il numero di fallimenti e concordati registrati fra gennaio e dicembre 2016 indica una decisa attenuazione del fenomeno delle crisi aziendali: 1.001 sono i fallimenti nel corso dell'intero anno, in calo del 10,5% rispetto ai 1.118 del 2015, e 120 sono le aziende che hanno aperto concordati fallimentari/preventivi o accordi di ristrutturazione dei debiti (-41,2% rispetto 204 dell'anno precedente).

 

Il rallentamento del tasso di crescita imprenditoriale rappresenta peraltro un fenomeno comune all'intero territorio nazionale, ed il +0,4% registrato nel 2016 colloca la Toscana, in confronto alle principali regioni benchmark del Centro-Nord, al di sotto solo della Lombardia (+0,7%), mentre fanno peggio il Veneto (+0,1%), il Piemonte (+0,1%), le Marche (-0,2%) e l'Emilia Romagna (-0,3%).

 

Alla fine del 2016, in Toscana le imprese femminili sono 95.466, il 23% del sistema imprenditoriale regionale. Rispetto al 2015, si registra un incremento dello 0,8%, pari a +792 unità. Ad aumentare sono le società di capitali (+4,4%, +775) e le ditte individuali (+0,4%, +214). Le imprese maschili sono invece cresciute ad un ritmo più contenuto (+0,4%).

Le imprese giovanili - oltre 37mila, pari al 9,1% del tessuto imprenditoriale regionale - risultano invece in contrazione (-4,3%), mentre quelle guidate da imprenditori over-35 crescono del +1,0%. A diminuire sono le ditte individuali (-1.500) e le società di persone (-240), aumentano invece le società di capitali guidate da under 35 (+1,0%, +56).

Le imprese straniere (53.578), che rappresentano il 12,9% del sistema-impresa della Toscana, sono aumentate del 3,5% (+1.851). L'incremento è riconducibile soprattutto alle ditte individuali (+1.150, +2,7%), anche se le società di capitali restano le più dinamiche in termini percentuali (+10,9% per un saldo positivo di 560 imprese). "Crescita zero", invece, per le imprese condotte da italiani.

Le imprese artigiane (106.739, il 25,7% delle imprese registrate) sono infine diminuite dell'1,1% perdendo oltre 1.200 unità rispetto al 2015. Tale flessione, riconducibile in larga parte alle difficoltà dell'edilizia artigiana, è l'ottava consecutiva, dal momento che il sistema artigiano fa registrare più cessazioni che iscrizioni dal 2009. Le imprese non artigiane sono invece cresciute, nel 2016, dell'1,0%, un tasso comunque più contenuto rispetto al 2015.

 

Nel 2016 tutti i macrosettori di attività economica, ad esclusione dell'edilizia, hanno visto crescere il numero di aziende, anche se a ritmo più lento rispetto ai periodi precedenti. Un notevole rallentamento delle iscrizioni si registra in primo luogo nell'agricoltura (41mila registrate, pari al 10% del totale regionale), che ha determinato un bilancio di fine anno sottotono rispetto al 2015 (+0,2% nel 2016 contro il +1,5% del 2015). Resta poi critico il quadro dell'edilizia (-656 imprese, -1,1%) le cui difficoltà continuano ad essere strettamente legate, come anticipato, all'artigianato. In Toscana, il 68% delle imprese operanti nella filiera delle costruzioni sono infatti artigiane (per lo più attive nell'installazione di impianti e nei lavori edili di completamento): nel corso del 2016, il settore artigiano delle costruzioni ha perso 1.143 aziende (-2,7%), contro un andamento che - per la parte non artigiana - registra una variazione positiva (+487 imprese). Il settore dei servizi (+1,0%) si conferma il più dinamico anche nel 2016, mentre l'industria (al netto delle costruzioni) risulta stabile sui livelli del 2015 (+0,1%).

Il terziario, che in Toscana raccoglie oltre 238mila imprese, registra 2.400 aziende in più rispetto a fine dicembre 2015; al suo interno la filiera del turismo (alberghi, ristoranti e agenzie di viaggio) continua ad espandersi in maniera decisa (+2,5%), arrivando a contare quasi 35mila imprese e contribuendo per oltre un terzo al saldo complessivo dei servizi. Le attività del commercio, che superano quota 101mila e raccolgono un quarto del sistema imprenditoriale regionale, aumentano invece di poco (+0,2%, +204 esercizi), rallentando la corsa intrapresa negli ultimi anni. Contribuiscono in maniera rilevante al bilancio positivo dei servizi anche le attività di noleggio e supporto alle imprese ed i servizi alla persona, che insieme determinano mille aziende in più rispetto al 2015 e si espandono a ritmo deciso anche i comparti dell'informatica (+128) e delle attività professionali e tecniche (+233).

Fra le attività industriali (in senso stretto) si registra invece un calo di 13 imprese nell'estrattivo e lievi aumenti nei settori energia ed utilities (+13 imprese) e manifatturiero (+32 unità). Entrando nel dettaglio del manifatturiero si osserva che il sistema moda, che raccoglie oltre 21mila imprese (il 39% della manifattura toscana), si espande solo grazie alla filiera delle confezioni-abbigliamento (+146 aziende), mentre i comparti pelli-cuoio-calzature (-33) e tessile-maglieria (-52 imprese) si ridimensionano; saldi negativi si registrano poi per tutte le lavorazioni metalmeccaniche (prodotti in metallo -26, meccanica strumentale -25, elettronica e meccanica di precisione -28, mezzi di trasporto -14), ad eccezione delle riparazioni (+134); fra le altre manifatture, saldo positivo per alimentare (+34 aziende), chimica-farmaceutica (+15) ed oreficeria (+6), mentre si registrano cali per l'industria del legno (-49 imprese), del mobile (-13), dei minerali non metalliferi (-34) e della carta-stampa (-24).

Da evidenziare infine l'impatto dell'imprenditoria straniera sui vari settori: turismo e servizi alle imprese si stanno espandendo perlopiù grazie agli imprenditori di origine italiana (turismo: +600 imprese italiane, +200 le straniere; servizi alle imprese: +670 italiane contro +200 di stranieri), mentre per commercio e manifatturiero risulta determinante il contributo dell'imprenditoria straniera (le imprese italiane calano di quasi 400 unità in entrambi i settori, le attività condotte da stranieri aumentano di 600 unità nel commercio e di 400 nel manifatturiero). 


DOCUMENTI ALLEGATI
L'imprenditoria Femminile in toscana nel 2016
Corre l'imprenditoria femminile del Turismo

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Nel 2016, si sono iscritte al Registro Imprese della Toscana 7.495 imprese femminili (il 30% del totale iscrizioni annuali). Rispetto al 2015, le iscrizioni di aziende femminili in Toscana sono diminuite dell'8,3%, un calo molto accelerato rispetto a quanto avvenuto mediamente in Italia (-1,3%) per l'imprenditoria in «rosa» e rispetto anche all'andamento medio delle iscrizioni complessive della regione (-7,2%).

La diminuzione delle iscrizioni di nuove imprese femminili (-676) ha riguardato tutte le forme giuridiche di impresa, ma in particolare le ditte individuali (-522 iscrizioni rispetto al 2015).

Per quanto riguarda i settori di attività, l'unico che nel 2016 ha registrato un aumento delle iscrizioni al femminile è stato quello del credito e assicurazioni (+1,6%). In tutti gli altri settori le donne hanno trovato poco spazio per creare un'impresa in Toscana: commercio (-167 iscrizioni rispetto al 2015), agricoltura (-156) e attività industriali (-128).

Il numero di imprese "rosa" della regione è comunque aumentato dello 0,8%, anche se ad un ritmo più lento rispetto al 2015.

 

In Toscana, su un totale di 414.900 imprese registrate al 31 dicembre 2016, le aziende capitanate da donne salgono a quota 95.466 e rappresentano il 23,0% del sistema imprenditoriale regionale.

 

Rispetto alla fine del 2015, l'imprenditoria femminile registra un tasso di crescita dello 0,8%, equivalente ad un saldo positivo di 792 imprese.

 

Il tasso di crescita messo a segno dall'imprenditoria femminile nel corso del 2016, supera quello relativo all'imprenditoria non femminile (+0,4%), sostenendo la crescita del tessuto imprenditoriale regionale.

Tuttavia, dal confronto con l'anno precedente, l'espansione delle imprese femminili appare in rallentamento (tasso sceso dal +1,7% nel 2015 al +0,8% nel 2016). La causa principale di questa frenata è riconducibile soprattutto alla decisa contrazione delle nuove iscrizioni, aiutata in piccola parte anche dalle cessazioni, che nel corso dell'anno sono aumentate del 2%.

 

A fine dicembre 2016, si contano in Toscana 11.340 aziende femminili giovanili, quelle guidate da donne con meno di 35 anni, che rappresentano il 12% del sistema imprenditoriale femminile. Nell'ultimo anno le imprese femminili giovanili sono diminuite del 3,3%, pari a -390 aziende, mentre le non giovanili sono cresciute di 1.182 unità (+1,4%).

 

Le aziende toscane capitanate da donne straniere sono 14.272 (il 15% di tutte le imprese femminili), nel 2016 sono aumentate di 707 unità (+5,2%), mentre quelle guidate da italiane di appena lo 0,1% (+85).

 

Le imprese artigiane a guida femminile iscritte nel Registro delle imprese a fine 2016 sono 19.202 (il 20% del sistema imprenditoriale femminile). Rispetto a fine dicembre 2015, le artigiane femminili sono rimaste sostanzialmente stabili (-7 unità), mentre le non artigiane sono aumentate dell'1,1% (+799 imprese).

Delle 95.466 aziende femminili con sede in Toscana, due su tre operano nel settore dei servizi: oltre 25mila nel commercio e 10mila nel turismo. Fra i restanti comparti del terziario, particolarmente diffuse sono le attività immobiliari (5.800) e dei servizi alle imprese (3.500).

Una su tre è invece attiva nei settori produttori di beni: la quota più rilevante è occupata dalle imprese agricole (13mila), seguita dall'industria (12mila) e - con una quota «residuale» - dall'edilizia (3.400).

L'incidenza delle imprese femminili risulta più marcata nei servizi sociali e alla persona (dove oltre il 40% delle aziende è a conduzione femminile), nell'agricoltura (32%) e nel turismo (30%), seguono i servizi alle imprese (27%) e il commercio con un tasso di femminilizzazione del 25%.

 

Gli ambiti in cui le imprese femminili si sono sviluppate maggiormente nel 2016 sono le attività turistiche (alloggio e ristorazione: +266 aziende, +2,7%) ed i servizi alla persona e alle imprese (+300, +2,1%). Anche industria e costruzioni hanno registrato un aumento d'imprese femminili (+100 aziende complessive), mentre agricoltura e commercio hanno perso attrattiva.

L'espansione delle attività turistiche è legata principalmente al contributo delle italiane (+181 contro +85 straniere), lo stesso vale per i servizi alla persona e alle imprese (+142 italiane e +68 straniere) e in generale per ciascuna delle attività dei servizi.

Tutto legato all'imprenditoria straniera, invece, l'aumento delle imprese «rosa» di industria (+166 straniere, -108 italiane) e costruzioni (+44 straniere contro +4 italiane). 


Starnet - Il portale dei dati statistici del Sistema camerale italiano

Questi sono gli ultimi documenti pubblicati sul sito Starnet Toscana


La dinamica imprenditoriale toscana secondo una prospettiva di genere
Slide report e comunicato stampa


Notizie dal mondo camerale
Firenze - Web e social senza segreti per le aziende di Firenze
Al via alla nuova edizione di Eccellenze in Digitale, il progetto di Unioncamere e Google per digitalizzare le piccole e medie imprese

Logo della Camera fiorentinaRaccontare la cultura dell'innovazione attraverso le novità dell'industria 4.0, aiutare le aziende a sviluppare competenze digitali e avviare un dialogo sulle opportunità economiche della rete. Questi gli obiettivi della nuova edizione di Eccellenze in digitale, il progetto promosso da Google in collaborazione con Unioncamere al via oggi per la terza edizione a Firenze e in altre 82 Camere di Commercio in Italia contemporaneamente.

«Ricordare il valore della Rete oggi mi sembra davvero superfluo, per cui l'unica cosa che mi sento di fare è stimolare i nostri imprenditori a rivolgersi a noi per migliorare anche sul terreno del digitale, grazie a questo meraviglioso progetto con Unioncamere e Google. In particolare, Firenze non è solo turismo e moda, ma un concentrato di imprese di eccellenza e qualità in tanti settori: ognuna con un corretto sviluppo sulla Rete può trovare il proprio ambito di sviluppo, è il momento di provarci», ha sottolineato Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze.

In tutta Italia le piccole e medie imprese avranno a disposizione 12 super-tutor digitali, esperti in formazione e supporto alle imprese, scelti e formati da Google e Unioncamere. Attraverso seminari formativi teorici e pratici gratuiti, le aziende del territorio potranno conoscere le migliori strategie per essere online. Al termine di ciascun seminario, i tutor saranno a disposizione degli imprenditori per ulteriori sessioni personalizzate, sempre gratuite, e per avviare un percorso digitale concreto.

Gaia Cozzi, specializzata in SEO e corporate blogging, dopo aver aiutato oltre cento imprese a valorizzarsi in Rete, è la tutor scelta per favorire la digitalizzazione delle imprese di Firenze. Dal 2014 al 2016 Eccellenze in Digitale, solo a Firenze, ha migliorato la presenza web a 754 aziende e sono stati più di 4mila gli imprenditori che hanno seguito 106 corsi gratuiti.

Una potenzialità incredibile quella del web, dimostrata dalle ricerche su Google legate al Made in Italy, che crescono a doppia cifra ogni anno, eppure l'Italia utilizza solo il 10 per cento del suo potenziale digitale. Secondo uno studio di Doxa Digital e Google, all'aumentare del livello di maturità digitale la percentuale di imprese che fanno export aumenta, con un impatto diretto sulle vendite: il 39 per cento del fatturato all'estero delle medie imprese attive online è realizzato proprio grazie a Internet.

Eccellenze in Digitale 2017, attivo alla Camera di Commercio di Firenze a partire da oggi, si rivolge a tutte le imprese con la sede nella provincia di Firenze. È possibile aderire compilando il form disponibile sul sito della Camera di Commercio di Firenze (al link https://goo.gl/7y09cQ).

Maggiori informazioni sul progetto sono disponibili sul sito della Camera di Commercio di Firenze (http://www.fi.camcom.it) e su quello di Eccellenze in Digitale (http://www.eccellenzedindigitale.it), attraverso il quale le aziende potranno anche contattare il tutor di riferimento.

 


Prato - Imprenditoria Femminile, un fenomeno in crescita

Logo della Camera pratese

Un'impresa su quattro di quelle che operano sul territorio della provincia di Prato è a conduzione femminile: sono infatti 7.300, il 25% del totale delle imprese, quelle condotte da donne secondo i dati della Camera di Commercio di Prato. Un dato in crescita, migliore rispetto alla media italiana, che è del 22,5%. Nel corso del 2016 le imprese femminili sono cresciute a Prato dell'1,8%, mentre la base imprenditoriale generale si è fermata a un +0,3%. Questo a dimostrazione del contributo sempre più importante che l'imprenditoria femminile fornisce alla crescita del territorio.

 

"Le donne sono una risorsa importante per il sistema economico ed è importante che sul territorio si registri questa vitalità - commenta Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato - Possiamo raggiungere risultati migliori e dobbiamo impegnarci per stimolare l'avvicinamento al mondo dell'impresa delle donne che hanno voglia di mettersi in gioco, realizzando il proprio progetto. Le giovani donne mostrano una vitalità straordinaria, dobbiamo lavorare sulle giovani generazioni per insegnare loro che fare impresa non significa solo farsi carico di un rischio, ma è darsi l'opportunità di sviluppare le proprie idee".

 

Servizi e commercio sono le attività dove le donne si concentrano maggiormente sul territorio: il 28,2% delle imprese femminili sono nei servizi, il 25,3% nel commercio. In particolare nel commercio al dettaglio di abbigliamento e accessori le imprese femminili sono il 62% del totale, tra parrucchieri ed estetisti sono il 64%.

Sono soprattutto le giovani donne ad avvicinarsi al mondo dell'impresa: sono il 5,7% le imprenditrici sotto i 29 anni, mentre gli imprenditori nella stessa fascia d'età si fermano al 4,9%. Anche nella fascia d'età tra 30 e 49 anni le donne hanno un'incidenza maggiore: sono il 47,9% contro il 44,5% degli uomini. 


Pisa - Rallenta la crescita delle imprese femminili

Logo della Camera pisana

Nel 2016 il numero d'imprese femminili della provincia di Pisa è aumentato dello 0,6%: una crescita inferiore rispetto alla toscana (+0,8%) e all'Italia (+1,1%) ed in rallentamento rispetto al 2015 quando crebbe dell'1,3%. In valori assoluti, nel 2016, si sono iscritte alla Camera di Commercio di Pisa 719 imprese femminili mentre 687 sono state le cancellazioni non d'ufficio, per un saldo di appena +37 unità. Lo stock di aziende registrate arriva quindi a quota 9.695: il 22,1% del totale imprese registrate in provincia di Pisa. Questi, in sintesi, i dati sull'imprenditoria femminile relativi al 2016 diffusi oggi dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa.

 

Imprese femminili forti nei servizi e nel turismo

Con riferimento al tipo di attività svolto dalle imprese a guida femminile, il settore che raccoglie il maggior numero di aziende è quello del commercio al dettaglio (2.156 unità), seguito a distanza dall'agricoltura (1.164 imprese) e dagli altri servizi alla persone (1.011). Elevata la quota di aziende femminili nella ristorazione e pubblici esercizi (863 imprese) e negli alloggi (178 imprese).

Considerando invece la quota di imprese femminili sul totale delle aziende nei diversi settori, il cosiddetto tasso di femminilizzazione, è da sottolineare la netta prevalenza delle donne nei servizi alla persona (66,4%) e nelle attività professionali e tecniche (54,0%). Importante il coinvolgimento delle imprenditrici anche nelle confezioni (41,6%) e nei servizi di alloggio (39,4%). Seguono nella classifica delle attività più femminilizzate: l'agricoltura, il commercio al dettaglio e la ristorazione, con circa un terzo di aziende complessivamente guidate da donne.

 

Un'imprenditoria giovane e di recente costituzione

Il 13% delle aziende femminili risultano essere anche giovanili (1.253). L'incidenza delle imprenditrici under 35 sul totale dell'imprenditoria "in rosa", risulta quindi più elevata rispetto al sistema economico pisano nel suo complesso, dove le imprese condotte da giovani rappresentano appena il 9,5% del totale.

Oltre che giovane in termini di età delle titolari, l'imprenditoria femminile pisana è anche una realtà giovane per quanto riguarda l'età dell'azienda: il 72% delle imprese in "rosa" è infatti nata dopo il 2000 ed il 42% ha addirittura meno di 7 anni. Il tasso di femminilizzazione dell'imprenditoria pisana, inoltre, aumenta al diminuire dell'età aziendale: se tra le imprese nate tra il 2000 ed il 2009 le imprese femminili erano il 20,4% del totale, tra le nate dopo il 2010 la quota sale al 26,4%.

 

La Val di Cecina e la Val d'Era si tingono di rosa

L'impresa parla spesso donna nelle piccole realtà della Val di Cecina e della Val d'Era dove forte è il peso del terziario e dell'agricoltura: settori dove le donne primeggiano. I più elevati livelli di femminilizzazione sono raggiunti nei comuni di Castelnuovo di Val di Cecina, Casale Marittimo, Guardistallo, Riparbella, Chianni e Pomarance, dove circa un'impresa su tre è a guida femminile.

 

Il commento del Presidente Valter Tamburini

 "I dati che oggi diffondiamo - commenta il Presidente della Camera di Commercio di Pisa, Valter Tamburini - mostrano una presenza femminile che, nonostante le difficoltà che ancora affliggono la nostra economia, è in grado di cogliere le evoluzioni del mercato. Una tendenza che vede nel turismo e nei servizi alla persona, un interessante sbocco professionale per le donne che vogliono mettersi in gioco. Imprese nate nel secondo millennio e guidate spesso da giovani donne che, con volontà e spirito di dedizione, mostrano la voglia di sfruttare le potenzialità del nostro territorio come testimoniano tanti volti femminili che partecipano al progetto di avvio d'impresa Selfieployment: un progetto finalizzato a favorire i giovani nell'ambito dell'autoimprenditorialità e gestito dalla Fondazione della Camera di Commercio di Pisa." 


Lucca - Divertiamoci con il mosaico! Gli animali di Fernando Botero
Visita guidata gratuita per bambini e famiglie e piccolo laboratorio di mosaico

Domenica 12 marzo nuova apertura straordinaria del MuSA con la visita guidata all'interno del museo del futuro, dove il reale si fonde con il virtuale e dove scoprire l'arte ha il sapore del divertimento.

 

La visita guidata del MuSA - Museo Virtuale della Scultura e dell'Architettura in programma domenica 12 marzo alle 16:00 porterà i partecipanti alla scoperta del museo attraverso la sua storia e le sue tecnologie: sarà possibile assistere a tour virtuali nelle cave di marmo e lungo le strade di Pietrasanta, sulle tracce del poliedrico artista colombiano fortemente legato alla cittadina versiliese, Fernando Botero (www.musapietrasanta.it/collezioni-virtuali/artisti/fernando_botero/) e delle sue opere "abbondanti" nelle forme, come massima esaltazione della positività, vitalità, energia e desiderio della vita.

 

I bambini saranno protagonisti di una divertente attività. Ispirandosi ad alcune delle più famose opere di Botero, che ritraggono animali, realizzeranno un proprio mosaico utilizzando delle tessere speciali di cartoncino colorato. Ogni partecipante inoltre sarà coinvolto in giochi e disegni. Un momento importante per imparare a conoscere l'arte in un modo diverso.

 

Gli adulti saranno coinvolti nella visita alla Collezione permanente del MuSA, costituita da filmati e dai bozzetti in gesso provenienti dalla collezione del museo dei Bozzetti di Pietrasanta. Con l'occasione verrà proiettato il filmato emozionale La voce del marmo, che grazie alla tecnologia del MuSA attraverso gli effetti sonori, le immagini di repertorio e contemporanee, racconta in modo suggestivo e coinvolgente la Versilia delle cave e della lavorazione del marmo, la "Marina", Pietrasanta come città d'arte e la Versilia dei grandi scrittori e letterati.

 

Dalle ore 17:00 alle 18:00, il MuSA è aperto per le visite libere. Si ricorda che per la visita guidata, visto il limitato numero di posti disponibili, è obbligatoria la prenotazione su www.musapietrasanta.it. L'ingresso al MuSA e le attività della giornata sono gratuite.

Per informazioni e prenotazioni: MuSA 0584/791475 info@musapietrasanta.it 


Arezzo - Sottoscritto l'Accordo-quadro per la diffusione e l'implementazione di buone pratiche di alternanza Scuola-Lavoro

Logo della Camera di Arezzo

E' stato presentato questa il 22 febbraio scorso in Camera di Commercio dal Dirigente dell'Ambito Territoriale di Arezzo dell'Ufficio Scolastico regionale Dott. Roberto Curtolo, dal Presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni e dal Segretario Generale dell'Ente Dott. Giuseppe Salvini, l'Accordo-quadro per la diffusione e l'implementazione di buone pratiche di alternanza Scuola-Lavoro

 

Grazie all'accordo lo "Scuola-Lavoro", il percorso formativo che la Camera di Commercio di Arezzo organizza da 25 anni diventa un progetto di sistema con l'Ufficio Scolastico regionale.

 

Il nuovo "Project Work Scuola lavoro" potenzierà la collaborazione tra scuola e imprese del territorio provinciale per la diffusione dell'alternanza scuola lavoro e per   favorire l''orientamento professionale dei giovani e degli inoccupati.

 

L'accordo sottoscritto prevede che la frequenza delle attività connesse al progetto valga ai fini dell'assolvimento dell'obbligo delle ore di alternanza scuola lavoro contemplate dalla legge 107/2015 e che vengano avviate congiuntamente azioni per individuare i fabbisogni di competenze del territorio connesse alle attività produttive presenti e l'offerta formativa ad essi maggiormente rispondente. Sono previste anche future iniziative finalizzate alla formazione congiunta attraverso l'uso di tecniche di formazione a distanza tipo e-learning, i referenti dell'alternanza delle istituzioni scolastiche, dei docenti tutor e dei tutor delle imprese e delle associazioni.

 

Il Progetto Scuola Lavoro viene quindi istituzionalizzato grazie alla determinante collaborazione del sistema scolastico, che in questi 25 anni di storia del progetto è comunque sempre stato al fianco della Camera di Commercio. E proprio da una intuizione dell'ente camerale, che ha anticipato quanto poi previsto dalla legge 10/2015,  che è nata la formula che ha visto protagonisti, in questi anni, circa 8.000 studenti, 400 professori, la maggior parte degli Istituti Scolastici Superiori aretini e decine di aziende ed enti.

 

La venticinquesima edizione, presentata questa mattina, vedrà la presenza di 12 istituti, 25 classi, 30 professori, 23 aziende e 280 studenti. Attraverso la realizzazione di un'attività di natura imprenditoriale che implica un vero e proprio rapporto professionale tra  committente, rappresentato da un'azienda o da un Ente, e dei professionisti o imprenditori, rappresentati dai gruppi di studenti coadiuvati dai propri professori ed eventualmente supportati da consulenti, sarà svolto un lavoro di ricerca o di risoluzione di un problema aziendale di varia natura (coerente con la tipologia di istituto cui gli studenti appartengono), con la supervisione ed il coordinamento della Camera di Commercio di Arezzo e di un Comitato Scientifico formato dalle principali rappresentanze delle Associazioni Economiche di Arezzo.

 

Il valore formativo del progetto è rappresentato dal costante interscambio di esperienze teorico e pratiche che il contatto diretto con le problematiche aziendali pone in primo piano. Ma l'aspetto più interessante e coinvolgente, anche per gli stessi studenti, è dato dalla concretezza dell'attività che si esprime attraverso un piano di lavoro  elaborato con  la realizzazione, in molti casi, di veri e propri prototipi. Prototipi che, pescando negli elenchi dei vincitori delle precedenti ventiquattro edizioni, spaziano dall'impiego dei dispositivi satellitari per le macchine agricole alla realizzazione di un bio trituratore azionato da motore elettrico, dal veicolo senza pilota auto stabilizzato per esami chimici e biologi in quota ai modelli di edifici in scala.  


Siena - Un Seminario gratuiito sul Codice Unionale: i regimi speciali, il deposito doganale ed il carnet ATA

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La Camera di Commercio di di Siena, con il supporto tecnico-operativo di Promosiena, la C.C.I.A.A. di Arezzo, le Associazioni di Categoria e l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in collaborazione con il Consiglio Territoriale degli Spedizionieri Doganali di Firenze, ha organizzato il seminario "Il Codice Unionale: regimi speciali, deposito doganale, carnet ATA, garanzie", che si è svolto il 7 marzo scorso.

 

Il seminario gratuito si è svolto secondo il seguente programma:

·      i regimi speciali nel nuovo codice doganale dell'Unione, in particolare il perfezionamento attivo e passivo, il deposito doganale e l'ammissione temporanea;

·      un caso particolare di ammissione temporanea: il carnet ATA. il rilascio del carnet, il suo utilizzo e l'appuramento del regime;

·      il sistema delle garanzie nel nuovo CDU: la costituzione della garanzia e le sue forme; la possibilità della riduzione e degli esoneri dal prestare garanzia; la garanzia globale e la garanzia isolata.

 

I relatori erano CINZIA MORI, Coordinatore Settore Autorizzazioni e licenze UD Arezzo, e MARCO SANNA, Capo area gestione tributi UD Arezzo.

 

All'evento era presente il membro del Consiglio Territoriale degli Spedizionieri Doganali di Firenze, STEFANO RIGATO. sono stati riconosciuti n. 4 crediti formativi professionali dal Consiglio Territoriale degli Spedizionieri Doganali di Firenze agli Spedizionieri Doganali iscritti all'Albo, partecipanti al seminario.


Pistoia - Movimentazione delle Imprese in provincia nell'anno 2016

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Si chiude in positivo l'anno 2016  relativamente alla natimortalità del  sistema delle imprese pistoiesi.Il saldo fra le iscritte e le cessate da inizio anno è di 105 unità e il tasso di "crescita" pari a 0,3%. Resta ancora negativo l'andamento del comparto artigiano (-1,2%).Diminuiscono rispetto al 2015 le procedure concorsuali.

 

Alla fine dello 2016 le imprese registrate presso la Camera di Commercio di Pistoia sono 32.924: nei dodici mesi dell'anno sono nate - in provincia - 2.006 nuove imprese e ne sono cessate 1.901, per un saldo anagrafico di 105 aziende in più rispetto al 2015 e un tasso di crescita annuo pari a +0,3%.

Di contro il comparto artigiano che rappresenta una quota importante del sistema imprenditoriale pistoiese evidenzia ancora una flessione pari a -1,2%.

 

"La pur modesta crescita del tessuto imprenditoriale pistoiese nel 2016, è un segnale interessante", sottolinea il Presidente della Camera di Commercio di Pistoia Stefano Morandi, "che induce a intravedere nell'anno appena trascorso la conferma di una tendenza alla ripresa dopo gli andamenti profondamente recessivi degli ultimi anni. Importante è però constatare che le dimensioni di tale crescita sono ancora molto ridotte, per pensare ad un cambio di rotta definito, per di più se si sposta l'attenzione sulla performance del comparto artigiano, che mostra ancora la sua profonda debolezza. Sicuramente è una lettura in chiaroscuro quella che possiamo dare in questo particolare momento. Momento difficile per il nostro Paese, stretto tra importanti eventi calamitosi da un lato e profonde incertezze istituzionali dall'altro. La sfida è sicuramente difficile, ma il sistema camerale è pronto, seppur nel passaggio di riforma in atto, a non lasciare sole le imprese, ma al contrario ad aiutare gli imprenditori a crescere ed essere competitivi, puntando su innovazione, digitalizzazione, semplificazione amministrativa".

Nel 2016 sono entrate in procedura concorsuale 60 imprese e hanno aperto un percorso di liquidazione oltre 500 imprese.

I fallimenti sono stati 53 (-3,6% rispetto al 2015) e si sono concentrati prevalentemente nelle società di capitale (43) e nelle società di persone (6);  i concordati sono stati 7 (-68,8% rispetto al 2015). Il dato sugli scioglimenti e liquidazioni volontarie (513) è invece superiore al 2015 del 2,6%.

 

Il valore positivo nel complesso delle imprese è difficilmente attribuibile ai singoli settori in quanto nasce principalmente dal comparto di imprese iscritte, ma ancora da attivare e per questo non ancora classificate.

Il dato è rilevante poiché si parla di 600 unità su 2.006 nuove iscrizioni totali.

Per quanto invece è già riconducibile ai singoli settori, la disaggregazione del tasso di crescita evidenzia comportamenti diversi fra loro.

In flessione il settore "costruzioni" con un saldo negativo di -76 imprese che genera un tasso di crescita pari a -1,4%, ascrivibile per la maggior parte alle cessazioni delle imprese artigiane che portano a un risultato nel settore pari a-2,5%.

Diminuiscono:

·      L' "agricoltura, silvicoltura e pesca" con 174 imprese cessate a fronte di 120 imprese nuove iscritte da inizio anno; il saldo negativo (-54) genera un tasso di crescita negativo e pari a -1,6%.

·      Il settore del "commercio" - primo per presenza sul territorio - che registra un tasso di crescita negativo pari a -1,9%.

·      Le "attività manifatturiere" che con un saldo negativo di -57 imprese tra le iscritte e le cessate produce un tasso di crescita di -1,3%.

Fra i settori che hanno inciso di più per determinare l'andamento del totale imprese manifatturiere vi sono la fabbricazione dei mobili (-2%), la fabbricazione di prodotti in metallo (-1,8%), l'industria alimentare (-1%), l'industria del legno (-2,1%) e tutto il sistema moda con l'eccezione dell'industria dell'abbigliamento; in dettaglio: fabbricazioni articoli in pelle e simili (-1,6%), l'industria tessile (-3,8%) e la confezione di articoli di abbigliamento (+3,6%).

In campo positivo solo il settore riparazione, manutenzione e installazione (+4,7%), l'industria chimica (+3%) e l'industria legata alla stampa (+2,5%).

Nei servizi continua la flessione del settore "trasporto e magazzinaggio" dove il tasso di crescita è di -3,9% per il totale imprese (-1,9% per il sottoinsieme artigiano), i settori turistici legati agli alloggi (-2,2%) e le attività immobiliari (-2%).

Positivo l'andamento delle attività di servizi legati alle tecnologie informatiche quali la produzione di software  (+0,5%) e gli altri servizi informativi (+1%)  e delle attività professionali (+1,3%).

 

Considerando la forma giuridica di impresa si conferma l'andamento positivo delle società di capitali (+3,4%) principalmente ascrivibile all'aumento delle società a responsabilità limitata semplificate ( +43,8%) con un saldo attivo di ben 172 posizioni.

In campo positivo anche le società a responsabilità limitata (+2%).

Diminuiscono le società di persone (-1,6%) e le imprese individuali (-0,3%).

Aumentano le altre forme (+3,5%).

 

La distribuzione territoriale del dato, nei Comuni della Provincia, mostra un valore peggiore pari a -0,2% nel quadrante montano, -0,1% nella Valdinievole e +0,7% nel quadrante metropolitano.

Il comune Capoluogo registra un tasso di crescita pari a +0,5%.

Nel confronto con le altre realtà territoriali della Toscana che in media esprimono un tasso di crescita pari a +0,4%, la nostra provincia si colloca leggermente al di sotto (+0,3%) subito prima di Arezzo (0%) Pisa e Siena (0,1%). In linea con la media regionale Lucca, e Firenze, mentre le altre con performance di poco migliori

Per quanto riguarda le imprese artigiane il tasso negativo di Pistoia (-1,2%) è migliore rispetto a Siena (-1,6%), ad Arezzo (-1,7%), a Lucca (-2%) e a Massa Carrara (-2,2%).

La altre Province mostrano variazioni comunque negative, ma con minori intensità, e la media regionale è pari a -1,1%).

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Entrando nello specifico del tessuto imprenditoriale è interessante fornire alcuni dati sulle imprese femminili, giovanili e straniere della nostra provincia per vedere qual è stato l'andamento nel corso del periodo in esame.

Le imprese femminili iscritte al RI di Pistoia al 31.12.2016 sono state pari a 7.363 unità rappresentando il 22,4% del totale imprese registrate. Nel 2016 si sono registrate 595 nuove

 

 

iscrizioni (di cui 197 non ancora classificate perché al momento inattive) e 552 cessazioni non di ufficio. Le cessazioni hanno riguardato per lo più il commercio (189 cessazioni in totale di cui 133 nel solo commercio al dettaglio), l'agricoltura (49) e le manifatture (59). Le nuove iscrizioni "classificate" si sono concentrate per lo più nel settore del commercio (112), del manifatturiero (55) e nei servizi di ristorazione (40).

Le imprese giovanili al 31.12.2016 risultano pari a 3.130 e costituiscono il 9,5% del totale imprese. Si sono registrate nel periodo di riferimento 577 nuove iscrizioni (di cui 130 non ancora classificate perché al momento inattive) e 294 cancellazioni non d'ufficio.

Infine le imprese straniere sono pari a 3.625 unità e costituiscono l'11% del totale imprese. Nel corso del 2016 si sono registrate 404 nuove iscrizioni e 275 cessazioni non d'ufficio. I settori maggiormente interessati dalle nuove iscrizioni sono stati il commercio (83) e le costruzioni (79). 


Agenda degli Appuntamenti
DataDove/ChiEvento
10 marzo Camera di Commercio Pisa Le sfide dell'agroalimentare 4.0
13 marzo Camera di Commercio Pisa Una nuova offerta turistica: regole e risorse - terzo incontro
23 marzo Unioncamere Toscana "Impresa in Azione" - Conferenza Stampa 23 mar 2017
27 marzo Camera di Commercio Prato Seminario sui "Marchi Storici"
28 marzo Camera di Commercio Maremma & Tirreno Sovraindebitamento: dagli sportelli di ascolto alla Camera di Commercio - Conferenza Stampa
4 - 11 aprile Camera di Commercio Siena “Profili giuridici per l’approccio al mercato estero e i contratti per l’internazionalizzazione dell’impresa”
17 aprile Camera di Commercio Maremma & Tirreno Presentazione della 5^ edizione del Festivale Mangiagiro
5 maggio Camera di Commercio Firenze L'Europa a misura d'impresa


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