Non è uno stage

L'apprendimento attraverso l'esperienza è uno dei principi su cui si basa l’Alternanza Scuola-Lavoro.

I percorsi in “Alternanza” attivano un processo formativo che, superando la concezione della classe come esclusivo luogo di apprendimento, si realizza anche in contesti lavorativi, “alternando” cioè momenti in aula e momenti in organizzazione.

Queste due tipologie di apprendimento sono collegate sistematicamente allo scopo di raggiungere gli obiettivi formativi definiti.

Nella progettazione dei percorsi di formazione in “Alternanza” è prevista una fase di formazione in organizzazione, introdotta e regolata dal Decreto Legislativo n°77 del 15/04/2005.

Essa costituisce una vera e propria combinazione di preparazione scolastica e di esperienze assistite sul posto di lavoro, predisposte grazie alla collaborazione tra mondo delle organizzazioni e scuola; tutto questo per mettere in grado gli studenti di individuare attitudini, acquisire conoscenze e abilità e per sviluppare la propria professionalità.

Nella scuola lo stage viene tradizionalmente considerato come ideale completamento di un corso, oppure inserito nelle pause della didattica.

Nell'Alternanza Scuola-Lavoro questa esperienza è un elemento costitutivo e caratterizzante della formazione. Non deve essere collocato in un momento qualsiasi di un percorso, ma al contrario va programmato e strutturato, anche in più periodi, all’interno del percorso di formazione.

La struttura dell'alternanza, infatti, presuppone la possibilità di passare in modo intermittente e reiterato dai periodi formazione in aula a quelli di formazione in organizzazione.

Se la confrontiamo con le varie tipologie di stage, tirocini formativi, lavoro in apprendistato, l’Alternanza Scuola-Lavoro presuppone un’azione di conversione culturale ed organizzativa molto forte, soprattutto se consideriamo l’attuale assetto dei rapporti tra mondo dell’istruzione e della formazione da una parte e mondo del lavoro dall’altra.