
Indagine Unioncamere Toscana - Confindustria Toscana relativa al IV trimestre
L'INDUSTRIA TOSCANA ARCHIVIA UN ANNO DIFFICILE,
MA LE ASPETTATIVE SONO IN MIGLIORAMENTO
La produzione torna in territorio positivo dopo diciassette trimestri col segno meno
Dopo diciassette trimestri consecutivi di flessioni, tra ottobre e dicembre 2005 l'industria manifatturiera toscana è tornata col segno positivo (+0,2%). Questa variazione non altera la valutazione generale di difficoltà per l'industria toscana che vede il dato relativo alla produzione per il 2005 chiudersi con un -1,6% (a fronte di un dato nazionale stimato da Istat del -1,4%).
Si tratta comunque di un segnale di reazione che si accompagna ad un andamento positivo di altri indicatori congiunturali: salgono dell'1,4% il fatturato, del 3,6% gli ordinativi esteri che vedono, tuttavia, un più modesto incremento da inizio anno (+1,2%). Registra un nuovo lieve calo la domanda interna (-0,3%). Nel corso del 2005 aumentano dell'1,4% anche le spese per investimenti.
Il quadro emerge dall'analisi congiunturale dell'industria manifatturiera regionale - consuntivo IV trimestre 2005 e aspettative I trimestre 2006 - elaborata dai Centri Studi di Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana e presentata dai Presidenti Pierfrancesco Pacini e Sergio Ceccuzzi.
La produzione industriale è trainata dal buon andamento dei settori lavorazione dei metalli e meccanica; sono in recupero pelli, cuoio e calzature, mentre si conferma il dato negativo per il tessile abbigliamento ed i minerali non metalliferi.
Il dato occupazionale relativo al 2005 chiude invariato rispetto all'anno precedente.
Un dato confortante arriva dalle piccole imprese che, dopo innumerevoli trimestri negativi, vedono la produzione al +0,3% nell'ultimo trimestre dell'anno. Si conferma, infine, il periodo positivo per le medie imprese (produzione +1,4% nel secondo semestre 2005).
La domanda: fatturato, ordini esteri ed ordini interni
Dopo la flessione della prima metà dell'anno, tornano a salire i fatturati aziendali, anche se la variazione annuale resta leggermente negativa (-0,3%), confermando una stagnazione che si protrae ormai da due anni (+0,2% nel 2004). Nel IV trimestre 2005 rialzano la testa i listini aziendali (+2% variazione tendenziale dei prezzi) e determinano una debole contrazione (-0,6%) del volume d'affari reale (fatturato nominale meno variazione dei prezzi), che porta ad un lieve accumulo dell'invenduto.
Il permanere di una fase di crescita dell'economia a livello internazionale, unita ad una rivalutazione del dollaro sull'euro, influisce positivamente sugli ordinativi esteri (+1,2% gli ordini nel 2005 della nostra regione).
In controtendenza gli ordini interni (-1,1%) che, nel 2005, crescono solo nell'alimentare e nell'elettronica e mezzi di trasporto.
La dimensione d'impresa
Il IV trimestre 2005 conferma il dinamismo delle medie imprese (da 50 a 249 addetti) che, rispetto al quarto trimestre 2004, fanno un ulteriore passo in avanti a livello di produzione (+1,2%) e di fatturato (+3,9%) portando quest'ultimo ad un +1,7% annuale.
La grande impresa (oltre 250 addetti) continua il proprio momento di difficoltà. Nell'ultimo trimestre scendono produzione (-2,2%) e fatturato (-0,3%); quest'ultimo però non pregiudica del tutto il dato medio annuale (+0,4%).
Migliora la situazione della piccola impresa (da 10 a 49 addetti) che resta comunque in affanno. Nel IV trimestre 2005 tornano in positivo, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, produzione (+0,3%) e fatturato (+0,8%); ma calano nella valutazione annuale (produzione -1,7%; fatturato -1,2%).
Spese per investimenti
Cresce dell'1,4% la spesa per investimenti; il dato, che fa seguito al +2,2% registrato nel 2004, testimonia la reazione del sistema imprenditoriale toscano alla difficile congiuntura e si spalma su quasi tutti i settori. Il dato riguarda maggiormente le grandi imprese (+7,9%), mentre ristagna nelle medie (-0,3%) e sale leggermente nelle piccole (+0,7%).
Le differenziazioni settoriali
A livello settoriale, continua a crescere la meccanica (+5,7% produzione; +9,5% fatturato tendenziale) che porta la variazione annuale della produzione al +1,1% e del fatturato al +2,4%.
Rallenta la trasformazione alimentare (-2,6% la produzione tendenziale e +0,9% il fatturato del periodo ottobre-dicembre 2005). Torna comunque a crescere la dinamica degli ordinativi provenienti dall'estero (+3,1%).
Si riduce la produzione (-0,8% tendenziale IV trimestre 2005, -0,2% annuale) e rallenta la crescita del fatturato (+1,3% nel IV 2005, +1,3% annuale) del comparto elettronica e mezzi di trasporto, con un'evoluzione positiva dell'elettronica.Da evidenziare come nell'anno risalga la spesa per gli investimenti del macrocomparto (+6,0%).
Positiva l'attività della lavorazione dei metalli che nel IV trimestre mostra, nel confronto con l'ultimo trimestre 2004, tutti segni positivi: produzione (+3,5%), fatturato (+3,6%), ordinativi estero (+8,5%), interno (+2,4%) mentre rimane decisamente elevata la dinamica dei prezzi (+2,7%).
Segno positivo nella produzione e nel fatturato per legno e mobili (+1,3% e +0,6% nel IV 2005). Tuttavia tale performance non consente al comparto di crescere a livello annuale (-0,9% la produzione e -1,1% il fatturato).
Dopo un periodo negativo, si registra una crescita del settore pelli-cuoio-calzature (+1,4%, la produzione e +2,9% il fatturato nel IV 2005) dove peraltro il segno più riguarda il solo settore pelli-cuoio, mentre permane la contrazione delle calzature.
Rispetto alla valutazione fatta nel III trimestre 2005, tra i settori in difficoltà troviamo ancora il
tessile-abbigliamento (-2,5% nel IV trimestre 2005
), la
lavorazione dei minerali non metalliferi (-1,9%), la
chimica , farmaceutica, gomma e plastica (-0,5%) nonché, provenienti da una fase di ripresa, le residue attività raggruppate sotto la voce
varie (
principalmente orafo, cartotecnica e raffinazione).
Le aspettative
Risale leggermente nel I trimestre 2006, rispetto al medesimo trimestre del 2005, il clima di fiducia degli imprenditori. Un 26% di risposte prevede un aumento della produzione nel I trimestre 2006 (rispetto al periodo gennaio-marzo 2005) mentre un 14% prevede una diminuzione, per un saldo complessivo pari a +12 punti percentuali, migliore rispetto a un anno fa (un saldo positivo di 3 punti).
Anche le aspettative della domanda estera, valutate rispetto al precedente trimestre, passano da un saldo di +11 (del I trimestre 2005) a +13 punti percentuali (del periodo gennaio-marzo 2006). Quelle relative alla domanda interna (+6 punti), seppur in riduzione rispetto al trimestre precedente, segnano un mutamento di scenario rispetto al medesimo periodo del 2005 (-2 punti). Stabile, rispetto al medesimo trimestre del 2004, le aspettative relative ai livelli occupazionali (-2 punti) con un sostanziale equilibrio tra gli imprenditori che prevedono di aumentare i propri organici rispetto a coloro che invece ne prevedono la riduzione.
Alberto Susini
Ufficio Studi di Unioncamere Toscana
Tel. 055 2772 209
Franco Natali
Ufficio Stampa di Unioncamere Toscana
Tel. 055 2772 205
COMMENTO DEL PRESIDENTE DI UNIONCAMERE TOSCANA
PIERFRANCESCO PACINI
"La situazione del manifatturiero toscano sembra avviata verso un miglioramento dell'attuale fase congiunturale pur a fronte di perduranti elementi di difficoltà, specialmente in alcuni comparti. Certamente a fronte di una crescita mondiale sostenuta, come abbiamo rilevato in questi anni, potevamo pretendere una performance migliore della nostra economia regionale e italiana. I problemi sono europei in generale e non è di buon auspicio l'ultimo dato del PIL tedesco, riferito al IV trimestre 2005, che ha mostrato una crescita sul trimestre precedente pari a zero. Il miglioramento dal lato congiunturale non ci deve però far dimenticare i problemi strutturali da cui è afflitto il nostro sistema. Le Camere di Commercio e Unioncamere Toscana - prosegue Pacini - sono attive su questo versante formulando strategie ed interventi strutturali di medio periodo a favore delle imprese toscane nel campo dell'internazionalizzazione. Ci conforta, a dimostrazione di quanto sia importante questa scelta, che in Toscana l'evoluzione degli ordinativi provenienti dall'estero sia attualmente molto positiva".