
Comunicato Stampa
Firenze, 6 aprile 2006 E' confermata la fase di ripresa delle vendite del commercio fisso al dettaglio della Toscana anche dal quarto trimestre del 2005 che chiude con un aumento tendenziale del +0,9% (rispetto cioè allo stesso periodo 2004), per un tasso annuale del +0,4%. Con grande sorpresa, segna finalmente una crescita (+0,6%) la piccola distribuzione dopo sette trimestri negativi.
La valutazione arriva dall'Osservatorio regionale sul Commercio, a conclusione dell'indagine condotta da Unioncamere Toscana su dati Istat, relativi al periodo ottobre-dicembre 2005.
Analisi per forma distributiva e settore merceologico
Nel quarto trimestre 2005, c'è stata un'inversione di tendenza in positivo per tutti i comparti. Rispetto allo stesso periodo del 2004, le vendite di prodotti non alimentari sono passate da - 0,9% a + 0,9% e quelle di prodotti alimentari sono risalite dal -1,6% al +0,8%.
La sorpresa è rappresentata dalla piccola distribuzione (+0,6%)che segnala finalmente una crescita, dopo ben sette trimestri di risultati negativi, e recupera il pesante -1,6% dell'ultimo trimestre 2004, peraltro il peggior risultato dal 1999 ad oggi. La grande distribuzione ha registrato un buon incremento delle vendite (+1,9%) migliorando la performance rispetto al quarto trimestre del 2004 quando si era fermata a un +0,3%.
Le imprese della grande distribuzione hanno evidenziato un incremento elevato nelle vendite di prodotti non alimentari ( +3,7%) e più lieve in quelle di prodotti alimentari (1,0%).
La distribuzione tradizionale segna, per la prima volta dopo quasi due anni di sofferenza, un aumento delle vendite nel comparto alimentare dello 0,6%, che ribalta completamente il pessimo risultato del quarto trimestre 2004 (-2,2%) e non alimentari (+0,6% contro -1,3% dell'ultimo trimestre del 2004).
A livello annuale le vendite regionali sono cresciute complessivamente dello 0,4%, complice la grande distribuzione che è la sola ad averle aumentate (+1,9%), mentre la piccola distribuzione archivia il 2005 con un calo del -0,2%. Nel complesso, sono diminuite le vendite del comparto alimentare (-0,2%), trainate dal risultato negativo della distribuzione tradizionale (-1,2%; sono aumentate (+0,7) quelle di prodotti no food, grazie alla buona performance della grande distribuzione (+4,0%).
Analisi per dimensione delle imprese
Una boccata di ossigeno arriva dalle vendite delle piccole imprese (fino a due addetti, +0,4%) e delle grandi imprese (almeno 6 addetti, +1,7%), ma non dalle medie imprese (da 3 a 5 addetti) che continuano a registrare una contrazione (-0,3%). Le grandi imprese segnalano un trimestre decisamente positivo sia per le aziende più strutturate (con almeno 20 addetti, +1,9%) che per quelle di dimensioni inferiori (+1,3% nelle imprese con 10-19 addetti e nelle imprese da 6 a 9 addetti).
I valori medi dell'anno 2005 evidenziano una flessione delle vendite nelle piccole e nelle medie imprese (rispettivamente -0,5% e -0,7%) ed un aumento nelle grandi imprese (+1,3%) determinato esclusivamente dalla buona performance delle aziende con almeno 20 addetti, che hanno registrato una crescita del +2,3%.
Analisi secondo la tipologia merceologica dei prodotti non alimentari
Nell'ambito di prodotti non alimentari, nel quarto trimestre 2005 la crescita maggiore è stata registrata dal gruppo farmaceutici, medicali cosmetici e articoli di profumeria (+1,5). In aumento anche le vendite del gruppo mobili, articoli per la casa, elettrodomestici, radio-tv e ferramenta (+0,6 contro un -1,9% del quarto trimestre 2004). E' analogo l'andamento delle vendite di tessili, abbigliamento, calzature e articoli di cuoio che crescono del +0,4% e ribaltano la situazione del quarto trimestre 2004 (-1,8%).
Stazionarie le vendite di libri, giornali e articoli di cartoleria che chiudono con unesiguo +0,1% (contro il -2,1% del quarto trimestre 2004).
Da gennaio a dicembre 2005 sono cresciute le vendite di prodotti farmaceutici-articoli di profumeria (+1,5%) e in maniera più contenuta quelle del gruppo libri-giornali (+0,4%). Le vendite di mobili-elettrodomestici registrano una diminuzione dello 0,8% ed il bilancio è leggermente negativo anche per il comparto moda che registra un -0,2%.
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