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  Assise degli Amministratori delle Camere di Commercio del settore Artigianato

Firenze, 28 aprile 2006"    L'ampliamento degli scambi su scala globale ha prodotto una crescente attenzione, da parte dei consumatori, al contenuto in termini di "emozione" e di "valore simbolico" . Diventano così decisivi fattori come qualità, design e affidabilità. E' da qui che le imprese artigiane devono ripartire per sostenere la competitività internazionale". Lo ha ribadito  Piefrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana, nell'ambitodell l'Assise nazionale degli Amministratori camerali - settore artigianato, organizzato dalle Unioncamere, nazionale e toscana, sul tema "Le imprese artigiane a confronto: esperienze europee per fare gruppo".
"In questa ottica - ha aggiunto Pacini - l'apertura dei mercati e la competizione internazionale diventano più un'opportunità che una minaccia per le imprese artigiane che operano su segmenti di elevata qualità. Dobbiamo però sostenerle con nuove politiche di intervento".
Nel corso dei lavori sono stati diffusi da Unioncamere anche i dati nazionali più rilevanti del I trimestre 2006 di Movimprese, che vedono il segno meno in tutti i settori per gli artigiani, influenzati dalla riduzione delle imprese individuali. In un trimestre tradizionalmente di assestamento tecnico - per via dell'effetto sui primi giorni del nuovo anno delle chiusure accumulate in prossimità della fine di quello precedente - ammonta a poco meno di 200 unità la riduzione complessiva delle imprese iscritte alle Camere di Commercio che a fine marzo hanno raggiunto la cifra di 6.068.953 unità(0,0% la variazione rispetto alla fine di dicembre).
Più pesante la perdita del comparto artigiano nello stesso periodo: -12.000 imprese, pari ad una riduzione dello 0,81% del loro numero, sceso a 1.463.856 unità. Alla calma piatta del bilancio complessivo primo trimestre ha corrisposto, tuttavia, una grande vivacità sia in entrata che in uscita, con tassi di iscrizione e cessazione che si attestano su valori record per gli ultimi sette anni: +2,26% per entrambe i flussi (solo nel 2001 le iscrizioni avevano fatto meglio, con +2,29%). A livello toscano, la diminuzione del numero delle imprese artigiane nel trimestre è pari a 1.691 (-1,4%), anche se negli ultimi 4 trimestri la crescita imprenditoriale si è attestata a +0,5%.
"I dati dell'anagrafe delle imprese offrono importanti conferme e accendono alcuni segnali di attenzione sulle esigenze delle imprese per cogliere la ripresa in questo inizio d'anno". Così ha commentato i dati Movimprese il Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, a conclusione dei lavori dell'assise di Firenze degli amministratori artigiani delle Camere di commercio. "La grande vivacità delle aperture e delle chiusure conferma che il sistema delle imprese sta accelerando il passo verso una struttura più moderna, in cui cresce il peso dei servizi e si irrobustisce, anche attraverso costosi processi di selezione, il settore industriale orientato all'export. In questo scenario le piccole imprese artigiane sono una dote preziosa su cui investire, in particolare sostenendo l'innovazione e la loro integrazione nelle filiere a maggior valore aggiunto attraverso il modello dei gruppi e delle aggregazioni. Un passaggio importante di queste politiche -ha aggiunto Carlo Sangalli - è nella battaglia che le Camere di commercio italiane stanno conducendo per il riconoscimento a livello europeo del marchio di origine dei prodotti, il "Made in...", che tocca da vicino le produzioni artigiane. L'Italia è un Paese forte che ha saputo sprigionare le sue energie imprenditoriali in molte occasioni difficili. Questo è un momento difficile in cui dobbiamo tutti guardare al futuro e fare uno sforzo collettivo, soprattutto sui temi della formazione e dell'innovazione, puntando sui giovani per farne dei protagonisti dello sviluppo del Paese".

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