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  Congiuntura Manifatturiera Industriale - III Trimestre 2006

 

c o m u n i c a t o s t a m p a
                                                                                           
Indagine congiunturale Unioncamere Toscana - Confindustria Toscana
III Trimestre 2006: un nuovo passo in avanti per l'industria toscana
Continuano a crescere produzione, fatturato e ordinativi rispetto all'anno precedente
 
Firenze 28 novembre 2006  E' un'immagine positiva quella che emerge dall'indagine congiunturale di Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana: il manifatturiero toscano sembra uscito dalla lunga fase di affanno. Tra luglio e settembre 2006, si registra un recupero a livello di produzione, di fatturato, di ordinativi; e le prospettive per il prossimo trimestre restano ottimistiche.
Sarà sufficiente un incremento produttivo dello 0,9% nel periodo ottobre - dicembre 2006 per portare la crescita annua intorno al +2% sul 2005.
 
La crescita prosegue (+1,2%), anche se a ritmi più contenuti della prima metà dell'anno, ma comunque superiori alla media dei "terzi trimestri". Ed è un aumento che si riflette sul grado di utilizzo degli impianti che sale al 74,9%. Sul rallentamento del ritmo di crescita in questo terzo trimestre 2006 hanno influito l'andamento più contenuto dell'economia statunitense ed il rimbalzo da una posizione congiunturale relativamente migliore, rispetto ai due trimestri precedenti, toccata lo scorso anno.
 
La domanda: fatturato, ordini esteri ed ordini interni
Positivi, nel corso del terzo trimestre, fatturato e ordinativi interni ed esteri che avanzano, rispetto allo stesso periodo del 2005, rispettivamente del 2,1%, del 1,3% e del 3,8%. Sull'accelerazione dei nuovi ordinativi esteri - in crescita da cinque trimestri consecutivi - sembrano aver prevalso le dinamiche ancora molto positive della domanda mondiale, nonostante il rafforzamento dell'Euro che passa dalla media di 1,22 dollari del terzo trimestre 2005 a 1,27 del terzo 2006.
 
Continuano a salire i listini, seppure su livelli decisamente contenuti rispetto alla crescita sostenuta dei corsi delle materie prime e dell'energia. L'incremento stimato delle scorte, sembra ancora legato alla ripresa dell'attività produttiva piuttosto che a un "involontario" accumulo dell'invenduto.
 
La seppur lieve ripresa, in atto già da alcuni trimestri, non consente ancora un recupero in termini occupazionali, ma si riduce la Cassa Integrazione Guadagni autorizzata in Toscana che - secondo INPS - scende nella componente ordinaria (-24,6%) e in quella straordinaria (-0,9%) nei primi nove mesi del 2006, rispetto allo stesso periodo del 2005.
 
La congiuntura per dimensione d'impresa
Anche nel periodo luglio-settembre 2006, la media impresa manifatturiera toscana (50-249 addetti) risulta essere la più dinamica. Si tratta di una tendenza che va consolidandosi: è dalla seconda metà del 2005 che tutti i principali indicatori congiunturali registrano sistematicamente incrementi. Si osservano variazioni tendenziali positive su produzione (+2,4%), fatturato (+1,9%), ordinativi esteri (+5,2%) e interni (+4,0%), quest'ultimo il più elevato dal 2003, e riprende a crescere l'occupazione (+1,9%) dopo due trimestri di stasi.
 
Prosegue la fase di recupero della piccola impresa (10-49 addetti) che, a livello di produzione (+1,2% ) fatturato (+1,7%) e ordinativi (+1,1% interni ed esterni), supera le medie storiche rilevate nei corrispondenti trimestri. Per produzione e fatturato, in particolare, si tratta della quarta variazione positiva consecutiva.
 
Segnali contrastanti dalla grande impresa (oltre 250 addetti). Dopo due trimestri di crescita, flette la produzione tendenziale (-1,0%). Continua invece a crescere il fatturato nominale (+4,7%). Dal lato della domanda, si verifica un forte aumento degli ordinativi esteri (+15,0%), che in questa categoria d'impresa rappresenta circa il 44% del fatturato; mentre subisce una flessione la domanda interna (-3,3%). Cresce, infine, l'occupazione tendenziale (+1,2%).
 
L'andamento dei settori economici
Il confronto tra l'andamento della produzione del III trimestre 2006 di ciascun settore, rispetto alla variazione registrata nella media degli otto trimestri precedenti, conferma la situazione di ripresa dell'industria manifatturiera già in atto da quattro trimestri. Tuttavia alcuni comparti mostrano nel trimestre in esame segnali di rallentamento più o meno marcato (legno-mobili, chimica-farmaceutica-gomma-plastica, altre manifatture).
I dati ci dicono che torna in affanno, dopo un trimestre di lieve ripresa, il comparto delle altre manifatture (1,5% la produzione e 0,4% il fatturato tendenziale), aggregato che raggruppa per lo più cartotecnica, orafo-argentiero e raffinazione, dove sembra aver pesato la stagnazione degli ordinativi (-0,2% esteri, +0,1% interni).
Dopo quattro trimestri di crescita, rallenta il settore legno-mobili (-1,2% produzione -0,8% fatturato tendenziale), complici il calo degli ordinativi (-0,4% esteri. -0,6% interni).
Battuta d'arresto per la produzione della chimica, farmaceutica, gomma e plastica (-5,8%), dovuta alla flessione della farmaceutica, mentre prosegue la crescita del fatturato complessivo (+3,3%) in atto dal 2004. Scendono ordinativi interni (-4,0%) ed esteri (-4,3%).
Continua la fase di recupero, in atto da due trimestri, del tessile-abbigliamento (+0,3% produzione e fatturato tendenziali) e pelli-cuoio-calzature (+2,6% la produzione e +4,2% il fatturato). Per quanto riguarda il macro-comparto, l'abbigliamento (+1,3% produzione e +1,0% fatturato) supera il tessile (invariata la produzione, +0,4% il fatturato). Buone le evoluzioni della domanda soprattutto nella componente estera per la concia-cuoio (+8,0%) e nella interna per le calzature (+2,2%).
Rallenta il recupero produttivo del settore dei minerali non metalliferi (+0,2% la variazione tendenziale) dove, la terza riduzione consecutiva delle scorte, sembra aver contribuito alla risalita del fatturato (+2,8%). Da sottolineare la seconda flessione consecutiva degli ordinativi esteri (-1,4%) che nella quota fatturato esportato rappresenta oltre il 40%.
Prosegue la fase espansiva del comparto alimentare (+0,6%) che accelera la crescita del fatturato (+1,7% nel III 2006 rispetto allo stesso periodo del 2005). Positiva l'evoluzione degli ordinativi esteri (+2,3%) e di quelli nazionali (+1,6%) che pesano oltre il 77% sul totale medio del settore.
In termini di variazione tendenziale sono ancora molto dinamici i settori della meccanica (+3,0% produzione e +1,0% fatturato),dell'elettronica e mezzi di trasporto (+6,1% e +0,4%) e della produzione di metallo e fabbricazione di oggetti in metallo (+4,7% e +7,4%). Crescono gli ordinativi di: meccanica (+3,7% interni, +4,8% esteri); elettronica (esteri +20,0%); mezzi di trasporto (+10,9% ordinativi interni +10,1% esteri).
 
Le aspettative per il IV trimestre 2006
Migliorano le aspettative imprenditoriali sull'andamento della produzione per l'ultimo trimestre 2006 rispetto all'anno precedente, con un 31% che prevede un aumento ed un 15% una diminuzione, per un saldo positivo fra "ottimisti" e "pessimisti del 16% che supera le previsioni formulate un anno fa (saldo del 7%). Rispetto al quarto trimestre 2005, gli imprenditori toscani sono in genere ottimisti sul tema occupazione, domanda interna ed estera.
 
  
 
NOTA SULLA RILEVAZIONE
L'indagine sulla congiuntura manifatturiera regionale Toscana relativa al III trimestre 2006 si è svolta nel periodo 18 settembre - 6 ottobre 2006. La rilevazione ha riguardato un campione di 1.583 unità locali manifatturiere con almeno dieci addetti
 
 
 
Uffici Stampa
l.bandinelli@confindustria.toscana.it - 055 2707.418
 
 
 
COMMENTO DEL PRESIDENTE DI UNIONCAMERE TOSCANA
PIERFRANCESCO PACINI
 
"Pur rimanendo all'interno di una fase di recupero, l'attività manifatturiera regionale segna nel terzo trimestre 2006 un trend più contenuto rispetto ai primi sei mesi del 2006 con la produzione in crescita del +1,2%. Un rallentamento, questo, legato all'andamento non brillante di alcuni settori e delle imprese di maggiori dimensioni. Si tratta, comunque, di una fase di contenimento prevista dagli indicatori in nostro possesso e da quelli di altri osservatori e che immaginiamo si ripeterà nell'ultima parte dell'anno.
 
Tuttavia i processi di trasformazione di questi anni, messi in moto dalla forte selezione imposta dalla concorrenza internazionale, sembrano aver portato una quota di produttori a migliorare in efficienza e in qualità favorendoli nel proporsi sui mercati internazionali. A testimonianza di questo fatto ci conforta la crescita degli ordinativi provenienti dall'estero (+3,8%) crescita che si manifesta in un contesto di domanda mondiale in rallentamento e di un tasso di cambio ancora forte rispetto al dollaro.
 
Siamo consci che la crescita nei mercati internazionali sia la strada necessaria da seguire. In questo le imprese devono essere aiutate da parte delle Camere e naturalmente dalla Regione. Occorre però che le nostre politiche siano più efficaci rispetto a quanto abbiamo fatto fino ad oggi. Non metto in discussione l'operatività di Toscana Promozione o delle nostre Aziende Speciali, che in alcuni casi hanno fatto un lavoro egregio. Bisogna però che i nostri sforzi siano più coordinati con l'individuazione di uno specifico ruolo per Toscana Promozione e per le Aziende Speciali delle Camere, che sono più vicine alle imprese, con la predisposizione di un programma promozionale unitario e con l'affidamento della realizzazione a chi ha qualità e competenze per realizzarlo. Questo è l'unico modo perché le risorse pubbliche vengano spese bene ed a favore delle nostre imprese ".
 
 
COMMENTO DEL CONSIGLIERE DELEGATO AL CENTROSTUDI DI CONFINDUSTRIA TOSCANA
FILIPPO SALVI
 
 
" Nel periodo giugno- settembre, l'industria toscana sconta un rallentamento del ritmo di crescita, ma nel complesso conferma i segnali di recupero intravisti nella prima metà dell'anno e confidiamo in un consuntivo 2006 finalmente caratterizzato dal segno positivo. Non vi è dubbio che questi risultati siano in gran parte ascrivibili alla reazione degli imprenditori regionali, che stanno riorganizzando i processi produttivi all'insegna dell'innovazione e della qualità e stanno cercando di riposizionarsi su mercati più dinamici e su fasce di prodotto a maggior valore aggiunto. Del resto, questa è la strada maestra per ritrovare e consolidare la competitività. E' una strada in salita: il "contesto competitivo" non aiuta come sarebbe auspicabile, né possiamo dimenticare che veniamo da quattro anni in cui le difficoltà dell'economia hanno eroso i margini di profitto delle imprese, ostacolando l'attività di investimento. Attività che tuttavia è proseguita e della quale oggi cominciamo a cogliere i primi frutti".

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