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  Le vendite nel 3° trimestre 2006

c o m u n i c a t o s t a m p a 
 
 
 
Indagine congiunturale sulle imprese del commercio al dettaglio della Toscana
Comunicato sull'andamento del 3° trimestre 2006
 
Il dato toscano delle vendite nel periodo giugno-settembre 2006 cresce del +0,7% superando quello nazionale (+0,4%). E' quanto emerge dall'Osservatorio Regionale sul Commercio di Unioncamere Toscana e Regione Toscana.
A livello distributivo, anche nel terzo trimestre, si è riproposto il clichè oramai consueto: una grande distribuzione in progressiva espansione (+3,1%), la media in perdita, anche se contenuta (-0,5%), e la piccola in lieve calo, con un valore che è comunque il migliore (-1,7%) dal secondo trimestre del 2003.
Il buon dato delle imprese del commercio più strutturate è evidente anche dall'andamento degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini che, nel terzo trimestre, sono cresciuti di quasi quattro punti percentuali (+3,8%) rispetto allo stesso periodo del 2005, migliorando il dato regionale del secondo trimestre (+3,4%).
In controtendenza con il dato nazionale, in Toscanacontinuano ad andare bene le vendite dei prodotti alimentari (+1,4%) grazie all'espansione (+3,5%) nella grande distribuzione e nelle medie strutture (+0,8%).
Prosegue, invece, la contrazione delle vendite di prodotti alimentari (-0,6%), soprattutto nella media distribuzione, che perde circa un punto (-0,9%), e nelle piccole strutture (-1,8%). In particolare, è più contenuta la perdita nelle vendite dei prodotti per la "casa ed elettrodomestici" (-0,3%) ma si accentua la crisi di "abbigliamento ed accessori" (-1,5%).
Pensando ai tre mesi che chiuderanno l'anno ed all'arrivo dei grossi acquisti legati alle festività natalizie, nel terzo trimestre dell'anno prevale un più diffuso ottimismo tra i piccoli commercianti (+31%, +25% nel 2005) e quelli delle medie strutture (+36%; +32% 2005).
Il buon andamento dell'anno da un punto di vista congiunturale, fa lievitare soprattutto le attese dei commercianti di prodotti alimentari (saldo 27%, 9% nel 2005).
NOTA INFORMATIVA
I dati relativi alle vendite fanno riferimento all'indagine congiunturale sul commercio realizzata dal Centro Studi Unioncamere e non più all'indagine Istat-Unioncamere Toscana sull'indice delle vendite. Si tratta di una indagine trimestrale che ha come obiettivo l'analisi congiunturale, tendenziale e previsiva delle tendenze generali del settore (volume d'affari, giacenze di magazzino, ordinativi, orientamento del settore). L'indagine si rivolge all'universo delle imprese commerciali con almeno un addetto dipendente e i dati di indagine vengono integrati, a livello campionario, con gli andamenti riferiti alle imprese di maggiori dimensioni tratti da dati aggregati di fonte Nielsen. La rilevazione è svolta su un campione regionale di circa 1.100 imprese e fornisce informazioni articolate per provincia, settore di attività, tipologia di esercizio e localizzazione dei punti vendita.
I domini di indagine sono costituiti da 5 settori di attività economica:
  • Ipermercati, supermercati e grandi magazzini (ATECO 52111, 52112, 52121)
  • Commercio al dettaglio di prodotti alimentari (ATECO 52113, 52114, 52115, 522)
  • Commercio al dettaglio di abbigliamento e accessori (ATECO 5241, 5242, 5243)
  • Commercio al dettaglio di prodotti per la casa (ATECO 5244, 5245, 5246)
  • Commercio al dettaglio di altri prodotti non alimentari (ATECO 52122, 523, 5247, 5248, 525, 526, 527)

e da tre classe dimensionali:

  • 1-5 addetti (piccola distribuzione)
  • 6-19 addetti (media distribuzione)
  • oltre 20 addetti (grande distribuzione)
 
 
Informazioni
UNIONCAMERE TOSCANA
Ufficio Studi - Firenze, Via Lorenzo il Magnifico, 24
Andrea Cardosi tel. 055 46 88 216
Massimo Pazzarelli tel. 055 46 88 255
 
Uffici Stampa
 
Il punto di vista di Pierfrancesco Pacini - Presidente di Unioncamere Toscana
 
"L'aspetto più positivo che si rileva dall'indagine congiunturale sulle vendite è la continuità con cui si ripetono nei rispettivi trimestri risultati positivi, seppur di entità contenuta, a livello regionale. Se la grande distribuzione conferma il proprio ruolo di traino dei consumi regionali, preoccupa la significativa ed incessante crisi del commercio tradizionale e la sostanziale stagnazione delle vendite nelle medie strutture. Da un punto di vista strettamente economico, l'interesse a questo punto è rivolto a sapere come sono andate le vendite durante le festività natalizie, il periodo tradizionalmente più importante per il settore. Allargando l'attenzione all'anno prossimo, si dovrà invece valutare con attenzione l'impatto delle politiche per il settore approvate dal nuovo governo e soprattutto della legge finanziaria 2007. Si riscontrano infatti, anche da importanti centri studi, posizioni differenti e contrastanti sugli effetti della manovra con in generale una crescita del PIL per il 2007, data in rallentamento rispetto al 2006".
 

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