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  Progetto pilota Agriqualità nella provincia di Grosseto

Gli "Attori" dell'iniziativa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

C o m u n i c a t o s t a m p a

 

Progetto pilota Agriqualità nella provincia di Grosseto
La rete del commercio e della ristorazione impegnata nel promuovere i prodotti dell'agricoltura "integrata"
 
Trenta ristoratori e 16 negozianti uniti per proporre un paniere di prodotti gastronomici a marchio Agriqualità Toscana, che garantisce il processo produttivo basato sull'agricoltura "integrata". Una promozione che si protrarrà per l'intero mese di luglio, con l'obiettivo di far conoscere ai consumatori locali ed ai turisti formaggi, pasta, cereali soffiati, miele e carni, riconoscibili dal marchio della "Farfallina bianca". Produzioni di qualità, in questo caso legate al territorio della Toscana, che vengono realizzate seguendo disciplinari rigidissimi, controllati da Enti di certificazione e verificati dall'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'implementazione dell'agricoltura (Arsia).
È il Progetto pilota Agriqualità nella provincia di Grosseto - che valorizza la filiera corta dell'agricoltura integrata - finanziato dalla Regione Toscana e da Unioncamere Toscana, e realizzato dai Centri di assistenza tecnica di Ascom e Confesercenti, in collaborazione con le imprese concessionarie del marchio Agriqualità.
«Con questo progetto, Unioncamere Toscana - dichiara il Presidente Pierfrancesco Pacini - si pone un obiettivo importante: quello di favorire una conoscenza e consumo dei prodotti agroalimentari a marchio Agriqualità. Abbiamo lavorato affinché si costruisse un'effettiva filiera tra produttori e distributori, in modo che questi prodotti possano essere trovati nell'alimentare sotto casa od al ristorante di tutti i giorni. Dalla sperimentazione nella provincia di Grosseto, che è già un successo per l'elevato numero di imprese coinvolte, ci aspettiamo di mettere a punto un'iniziativa da estendere a tutto il territorio toscano».
«Ristoratori e commercianti di vicinato - spiega Gloria Faragli, di Cofesercenti Grosseto - hanno maggiori opportunità di competere sul mercato se al cliente danno un servizio accurato. Questo progetto punta su prodotti che coniugano la grande qualità con l'accessibilità a tutte le tasche, e l'esperienza ci dice che il rapporto qualità/prezzo è un fattore determinante di competitività».
Dal punto di vista del consumatore, sempre più consapevole - sottolinea Luciano Rossi di Toscana Cereali, in rappresentanza dei concessionari del marchio Agriqualtà - «ciò che rileva è la salubrità del prodotto e la trasparenza del processo produttivo. Queste caratteristiche sono uno dei punti di forza dei prodotti Agriqualità, i cui disciplinari di produzione sono rigidamente controllati dall'Arsia».
Il legame con li territorio e la riconoscibilità delle produzioni è un altro elemento caratterizzante in termini di penetrazione commerciale. «Per chi opera nel commercio - aggiunge Oriele Segàla, di Confcommercio Grosseto - è fondamentale promuovere un prodotto, ma anche ciò che ci sta dietro. Con le produzioni dell'Agriqualità di questa campagna, tutte provenienti dalla nostra regione, contiamo sul valore aggiunto di un ambiente conosciuto nel mondo e sulla "parola" della Regione Toscana nel garantire i consumatori».
Non meno importante la scommessa fatta dai produttori. «Le aziende - spiega Luciano Nocciolini, presidente dell'Associazione toscana produttori zootecnici, che si occuperà della distribuzione dei prodotti - hanno scommesso molto sui processi produttivi dell'agricoltura integrata, consapevoli di non proporre al consumatore solo un prodotto "anonimo" e al minor prezzo possibile. Oggi è dimostrato che quella scommessa è stata vinta, ed i prodotti a marchio Agriqualtà stanno attraversando una crisi di crescita, passando da prodotti di nicchia a beni largo di consumo, senza perdere in qualità, salubrità e sostenibilità economica».

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