l'intervento di Pierfrancesco Pacini
Si è svolto il 14 maggio scorso a Pistoia, organizzato da Assindustria pistoiese, il convegno "Il ruolo delle Camere di Commercio come motore dello sviluppo locale" al quale ha partecipato, oltre a Rinaldo Incerpi - Presidente della Camera pistoiese ed Alessandro Barberis - Presidente della Camera di Commercio di Torino, Pierfrancesco Pacini - Presidente della Camera di Commercio di Pisa e Presidente di Unioncamere Toscana:
"Le Unioni regionali si sono sviluppate ed hanno assunto un loro ruolo ben definito di interlocutori necessari delle Regioni, grazie soprattutto al processo federalista realizzato in Italia.
Se in una fase iniziale (l'Unione regionale della Toscana è nata nel 1968, quindi questo anno ricorrono i suoi primi 40 anni) la missione è stata quella di favorire un coordinamento delle Camere associate e di svolgere servizi a loro favore, a partire dalla metà degli '90 è indubbiamente divenuto più rilevante il rapporto istituzionale di rappresentanza nei confronti della Regione. Rappresentanza che non è solo politica. La Regione e l'Unione Toscana hanno numerosissimi ambiti di collaborazione operativa che porta alla realizzazione di iniziative per: l'internazionalizzazione, il credito, gli studi e ricerche, lo sviluppo locale, l'imprenditoria femminile, la logistica, la semplificazione amministrativa, l'agroalimentare, l'innovazione.
Di seguito si presentano le principali politiche in corso di realizzazione.
Insieme con la Regione è stata creata a partire dal 2000 Toscana Promozione, l'Agenzia per la Promozione Internazionale della Toscana. Una struttura dedicata a favorire:
- l'internazionalizzazione delle nostre imprese, attraverso la partecipazione alle fiere, le missioni estere, gli incontri dedicati,
- l'attrazione degli investimenti esteri sul territorio toscano, attraverso azioni di marketing territoriale,
- la promozione turistica del territorio regionale, anche in questo caso con la partecipazione alle fiere di settore, l'organizzazione di eventi di presentazione, educationals, ecc.
con l'ottica di:
- una valorizzazione integrata di tutti i settori economici, dall'agroalimentare fino ai servizi,
- una focalizzazione sulla "Marca Toscana", quale marchio mondialmente riconosciuto,
- una sinergia tra i diversi attori, soprattutto pubblici che sono competenti sulla promozione: la Regione, le Camere di Commercio, le Province con le APT, i Comuni.
Proprio sulla sinergia, ricordo che la collaborazione istituzionale con la Regione nell'ambito di Toscana Promozione, che ha avuto nei primi anni di avvio momenti di coesione alternati a momenti di minor sintonia sulle scelte strategiche, ha avuto una svolta positiva con la realizzazione di un progetto (Monitorazione), promosso dalla stessa Regione, finalizzato a "fare sistema":
- definire congiuntamente le linee strategiche sulla promozione (paesi, settori e strumenti di intervento)
- predisporre congiuntamente, attraverso incontri territoriali presso le Camere di Commercio il programma annuale degli interventi operativi (fiere, missioni, workshop, ecc.)
- condividere tutti i programmi promozionali dei vari soggetti, con un presentazione sul sito di Toscana Promozione, in modo da evitare la confusione e sovrapposizione di eventi, giustamente criticata.
Su questa materia, spesso non adeguatamente compresa nelle sue implicazioni per lo sviluppo di un competitivo sistema produttivo, il Sistema camerale regionale, a partire dal 2003, ha investito costituendo una società specifica, " Logistica Toscana". Questa ha l'obiettivo, grazie anche alla prossima entrata nel capitale sociale della Regione Toscana, di delineare le politiche regionali
- per creare un sistema logistico integrato che soddisfi le esigenze territoriali, a partire da quelle dei distretti industriali e di quelle delle aree che, non proprio distretti, hanno comunque delle forti vocazioni monoproduttive (penso alla nautica, ai trasporti a due ruote, all'agroalimentare),
- per individuare le infrastrutture materiali ed immateriali necessarie per il sistema logistico integrato, in linea con una sostenibilità territoriale, ma funzionali alle esigenze di sviluppo dei sistemi produttivi,
- per favorire lo sviluppo degli operatori logistici toscani, anche attraverso un loro aggregazione,
- per favorire l'attrazione di quelli esteri a completamento dei servizi logistici richiesti dalle nostre imprese,
La semplificazione degli iter amministrativi e burocratici rappresenta senza dubbio uno degli obiettivi che il Sistema camerale regionale si è da tempo posto. Insieme alla Regione Toscana l'Unione Regionale ha costituito un osservatorio (Osservatorio Regionale sulla Semplificazione) con lo scopo di monitorare, ricercare, estendere e generalizzare le "best practies" individuate a livello locale in modo da ridurre le incertezze e le diversità nella interpretazione delle normative e per omogeneizzare i procedimenti sul territorio.
Il primo periodo di attività dell'Osservatorio ha portato alla luce una serie di criticità di natura normativo - procedimentale, quali:
- il rilevante numero di adempimenti amministrativi previsti dalle norme;
- la pluralità delle Amministrazioni coinvolte nell'ambito dei singoli procedimenti;
- la disomogeneità degli strumenti di semplificazione messi in atto (p.e. Dichiarazione di inizio attività - DIA, autocertificazioni, silenzio assenso);
- la carenza di dettagliate informazioni/spiegazioni sulle norme tecniche che ostacola l'applicazione dell'autocertificazione e provoca numerose richieste da parte della PA di integrazione alla documentazione.
L'azione dell'Osservatorio è finalizzata a:
- Omogeneizzare e semplificare l'attività degli Sportelli Unici alle Attività Produttive;
- Intervenire sulle leggi regionali di settore per semplificare le procedure riguardanti la vita delle imprese;
- Scrivere una legge di semplificazione regionale, che sia coerente con quella nazionale e la integri con le specificità regionali.
In tale direzione il Sistema Camerale toscano ha provveduto ad effettuare al suo interno una analisi degli endoprocedimenti di propria competenza, in modo da redigere un elenco nel quale i diversi procedimenti vengano identificati con definizioni di facile comprensione sia per gli addetti che per gli utenti. L'auspicio è che tale elenco contribuisca a formare, insieme agli elenchi forniti dagli Enti locali e da altri Enti terzi, un "Dizionario Regionale dei procedimenti", da mettere a disposizione degli utenti attraverso la piattaforma della Rete degli Sportelli Unici per le Attività Produttive (SUAP).
Unioncamere Toscana ed il Sistema camerale regionale sono impegnati già da alcuni anni sui temi dell'innovazione e del trasferimento tecnologico alle PMI nella consapevolezza che per sostenere la competitività dei sistemi economici è necessario "fare" di queste tematiche le linee operative prioritarie.
L'azione del Sistema camerale in questo campo ha portato a definire specifici progetti, fra i quali merita di essere ricordato "ReCaTI - la Rete Camerale per il Trasferimento dell'Innovazione ".
Con questo Progetto si sono volute gettare le basi per la creazione di un sistema reticolare dove i nodi sono rappresentati dagli Sportelli (aperti presso le Camere o Aziende Speciali) ed i Centri di competenza regionali. La rete dovrà interfacciarsi quindi con i diversi soggetti "produttori di innovazione" (Centri di ricerca, Università, ecc.), stakeholder (Enti finanziatori, Associazioni di Categoria) e Micro, Piccole e Medie Imprese al fine di favorire:
- l'introduzione di innovazione di processo e prodotto delle imprese operanti nei settori "tradizionali";
- azioni di incrocio dell'offerta dei centri di ricerca con la domanda delle imprese toscane;
Come confermato dalle analisi economiche condotte in questi ultimi anni, le imprese toscane hanno difficoltà ad innovare i propri processi e prodotti nonostante la presenza sul territorio di un sistema di Centri di ricerca pubblici e privati, articolato e di elevato livello, anche per motivi strettamente legati al finanziamento di tali attività.
Tra le linee strategiche di attività del Sistema camerale regionale è da tempo presente l'obiettivo di mettere a punto uno strumento per sostenere sotto il profilo finanziario le imprese innovative, estendendo a livello regionale la positiva esperienza messa a punto dalla Camera di Commercio di Pisa.
Lo strumento in questione è il Fondo rotativo per l'innovazione che vuole offrire una fonte di finanziamento ad imprese innovative attraverso la partecipazione nella loro compagine sociale, soprattutto nella fase di start up, che rappresenta una delle principali criticità di tutte le nuove imprese (criticità che si accentua in modo allarmante nel caso di imprese votate all'innovazione).
I principali obiettivi che la creazione del Fondo intende conseguire sono quello di:
- sostenere la nascita di nuove imprese innovative in Toscana
- supportare quelle esistenti nel momento dello sviluppo di nuovi prodotti e/o processi
- sostenere imprese che presentino un alto potenziale di crescita in settori ad alta concentrazione di innovatività.
- Il Fondo delle Camere di Commercio toscane si propone di operare nei confronti di imprese che dovranno dimostrare la loro "innovatività" attraverso la presentazione di precisi requisiti, come ad esempio:
- il possesso documentato di nuova tecnologia (di prodotto, di processo o un nuovo servizio)
- la provenienza del nucleo imprenditoriale da Università e/o dal mondo della ricerca pubblica e/o privata (impresa in spin-off)
Lo strumento è stato pensato per mettere in rete tutte le attività di sostegno alle imprese innovative del Sistema camerale regionale e presenta, al fine della diminuzione dei costi derivanti da economie di scala, le seguenti principali caratteristiche:
- gestione operativa a livello regionale delle partecipazioni finanziarie nel capitale delle imprese.
- gestione a livello regionale dell'organizzazione di specifiche attività di animazione e promozione sul territorio delle possibilità offerte.
- coordinamento delle attività di scouting, di ricerca cioè delle imprese potenzialmente interessate al servizio."