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a cura di : franco.natali@tos.camcom.it
Newsletter n°  3 -  mercoledì 20 marzo 2019 - anno  18
Attività Istituzionale
Competenze trasversali per l'orientamento: Intervista a Lorenzo Bolgi, Segretario Generale di Unioncamere Toscana

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In occasione del Seminario promosso dalla Regione Toscana, "La Formazione in Regione Toscana: alleanze tra scuola e mondo del lavoro. Risultati e prospettive" che si è svolto a Firenze in Palazzo Bastogi il 19 marzo scorso, abbiamo incontrato il Dottor Lorenzo Bolgi, Segretario Generale di Unioncamere Toscana che è intervenuto all'evento parlando dell'azione del Sistema camerale toscano in materia di Alternanza ed orientamento al lavoro ed alle professioni nel 2018.

 

Dottor Bolgi, alla luce dell'istituzione del RASL - Registro Nazionale per l'Alternanza Scuola-Lavoro del 2015 ed in coerenza con le nuove competenze  attribuite  alle Camere di Commercio in materia di orientamento al lavoro, quali sono state le attività del  network territoriale nel 2018 ?

 

Attraverso Unioncamere Toscana è stato sottoscritto, per conto delle Camere di Commercio, il Protocollo di Intesa con la Regione Toscana - Assessorato Istruzione, Formazione e Lavoro - per la realizzazione di interventi coordinati per la formazione, il lavoro e l'apprendimento permanente. Da questo accordo sono scaturite varie forme di  collaborazione, con i Centri per l'Impiego-CPI, la promozione e la messa a disposizione dei dati  Excelsior, lo strumento del Sistema camerale di rilevazione dei fabbisogni delle imprese,  per facilitare il raccordo tra il mondo del lavoro e la Scuola e favorire l'occupabilità dei giovani, la presentazione dei percorsi ITS e IFTS in incontri con le scuole, la promozione della piattaforma TRIO ma si è rafforzato anche il network territoriale con gli altri attori che operano in materia di orientamento al lavoro, l'Ufficio Scolastico Provinciale, i CPI, i referenti di Anpal Servizi, le Associazioni di categoria, gli Ordini professionali, le Università e ovviamente gli Istituti scolastici con i quali sono state attivate oltre 30 convenzioni.

 

E quali sono gli interventi di maggior rilievo del Sistema camerale a cui ha partecipato il network territoriale nel 2018 ?

 

Il 10 maggio scorso abbiamo organizzato l'Alternanza Day, l'iniziativa nazionale realizzata in contemporanea in Toscana. Vi è stata poi la partecipazione ad eventi di ampio respiro, rivolti a docenti, imprese e studenti, quali la fiera Didacta, nell'ambito dello stand del Sistema camerale in Italia ed all'estero. Poi CameraOrienta, iniziativa rivolta alle scuole e alle imprese, realizzata in collaborazione con la Regione Toscana per presentare i temi dell'apprendistato, la piattaforma TRIO, la formazione tecnica superiore: gli ITS e gli IFTS. Vi è stata infine la promozione verso le scuole del Premio nazionale "Storie di Alternanza" cui hanno aderito18 Istituti toscani, presentando il loro video in cui gli studenti raccontano la loro esperienza di alternanza. Nelle ultime due edizioni l'Istituto Carducci Volta Pacinotti di Piombino si è classificato terzo alla finale nazionale con il video "Openheart, un click scalda il cuore" e primo con ERL, preparati all'emergenza".

 

Segretario, a che punto siamo in merito alla promozione del Registro Nazionale per l'Alternanza Scuola-Lavoro ?

 

Tutte le Camere hanno ospitato numerosi studenti in alternanza e realizzato campagne di comunicazione, attraverso i social, il proprio sito istituzionale, comunicati stampa periodici, campagne CRM con l'obiettivo di promuovere il Registro e le attività programmate in materia di Alternanza Scuola-Lavoro ed Orientamento.

All'inizio del 2018 le imprese iscritte al Registro in Toscana erano 1.860, a fine 2018 sono salite a 4.339, con 9.488 studenti ospitabili.

 

E in materia di Orientamento e Formazione, quale è stato il ruolo delle Camere toscane ?

 

Le nostre Camere hanno progettato percorsi di qualità di alternanza scuola-lavoro e di orientamento da offrire alle Scuole per rendere possibile l'acquisizione delle competenze trasversali e far avvicinare lo studente al mondo del lavoro, anche sulla base delle specificità dell'economia territoriale e delle richieste delle stesse Scuole. Le Camere hanno organizzato moduli sulla creazione d'impresa e sull' autoimprenditorialità, l'educazione alla legalità e l' educazione finanziaria, web marketing e le nuove professioni; le professioni "green"; l'orientamento al lavoro dipendente: il contratto di lavoro, la predisposizione del curriculum vitae ed  il colloquio di lavoro, rivolti alle classi IV e V, per un totale di oltre 4.000 studenti toscani coinvolti.

 

Quali sono i progetti o i partneriati promossi dal Sistema camerale ?

 

Le Camere hanno promosso 3 progetti a carattere  sistemico e sovra provinciale, condivisi con l'Ufficio Scolastico Regionale Toscana e sostenuti dalla Regione Toscana:

1) L'alternanza è servita: avviato nel 2018 come progetto pilota da 4 Camere, ha coinvolto 4 istituti di province diverse e si pone quale obiettivo specifico, l'orientamento verso opportunità lavorative e di business nell'ambito della comunicazione digitale e del web applicate ai settori del turismo e agroalimentare.

2) L'alternanza che Crea: a Scuola in Camera di Commercio per creare la tua impresa: messo a punto nel 2018, avviato nel corrente anno scolastico, condiviso da tutte le Camere di Commercio, con l'obiettivo di orientamento al lavoro, in particolare all'autoimprenditorialità. E' articolato su tre livelli/annualità:

3) Impresa in Azione: percorso didattico di formazione imprenditoriale, basato sulla metodologia di "imparare facendo", è realizzata in Toscana dal sistema camerale da moltissimi anni, ancora prima della riforma del 2015  della c.d. Buona Scuola, utilizzando il format di Junior Achievement Italia. Gli studenti creano una mini impresa sviluppando un'idea imprenditoriale basata su di un prodotto od un servizio, concretamente realizzata e venduta al pubblico. Alla finale regionale del maggio 2018 hanno preso parte 25 gruppi-classe, appartenenti a 12 istituti scolastici, di   6 province della Toscana.

 

Mi preme inoltre ricordare il project work, basato anch'esso sulla metodologia di "imparare facendo": è realizzato in Toscana da moltissimi anni dalla Camera di Commercio di Arezzo con "Scuola Lavoro" con risultati  fortemente significativi: nel 2018 hanno partecipato 13 scuole, 49 classi, 51 aziende, 26 progetti realizzati e 700 studenti coinvolti. Dal 2018 anche la Camera di Pisa ha promosso due progetti con questa modalità  con due gruppi classe. 

Inoltre alcune Camere hanno promosso e partecipato a numerosi progetti dei Poli Tecnico Professionali, sul PON e sul POR, nell'ambito di Erasmus Plus e al progetto di alternanza in modalità "outdoor".

 

Inoltre tutte le Camere toscane hanno aderito a partire dal 2018, Firenze già dal 2017, al progetto Nazionale "I Servizi di Orientamento al Lavoro ed alle Professioni", finanziato con l'incremento del 20%  del diritto annuale. Le risorse del progetto sono destinate in massima parte all'erogazione di voucher in favore delle imprese/soggetti REA che hanno ospitato  studenti in percorsi di alternanza di almeno 40 ore nel 2018. A consuntivo, nel periodo, le domande di voucher pervenute sono state complessivamente 2.271, non totalmente finanziate, con un importo totale liquidato di € 1.983.379, superiore a quello preventivato.

 

Dottor Bolgi, per finire, quali sono le prospettive per il 2019 ?

 

il Sistema camerale crede fortemente nel legame scuola-lavoro tanto da far diventare questa una delle attività "core" delle stesse Camere e quindi  continuerà ad investire risorse umane e finanziarie nelle molteplici attività di orientamento al lavoro ed alle professioni, con la massima disponibilità nei confronti delle esigenze specifiche delle Scuole e del territorio.

A partire dal corrente mese saranno pubblicati i nuovi bandi per l'erogazione di voucher in favore delle imprese/soggetti REA che ospitano studenti in percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (già alternanza) con una dotazione complessiva prevista in circa € 1.500.000 


Digitale: 3 imprese su 5 ancora indietro nelle tecnologie 4.0
Più di 30mila gli imprenditori aiutati dai Pid

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Hanno già aiutato oltre 30mila imprenditori italiani a familiarizzare con i vantaggi delle tecnologie 4.0. Sono i Pid, la rete degli 88 "Punti impresa digitale" realizzata dalle Camere di Commercio per rendere le Pmi più consapevoli delle opportunità di crescita legate alla quarta rivoluzione industriale. 

 

Oltre 20mila sono stati i partecipanti ai corsi e agli eventi (in)formativi tematici organizzati dai Pid presenti in tutta Italia; quasi 8mila imprese hanno misurato online gratuitamente la propria maturità digitale con il test di autovalutazione SELFI4.0 disponibile su www.puntoimpresadigitale.camcom.it; più di 500 imprenditori hanno richiesto un assessment approfondito condotto dai Digital Promoter all'interno del network;  oltre 4mila aziende hanno avuto accesso ai 28,5 milioni di euro erogati attraverso voucher dai Pid per acquistare servizi di consulenza e formazione 4.0. Sono soprattutto micro e piccole imprese del nord che operano in prevalenza nel settore dei servizi ad essersi rivolte al network camerale lanciato a fine giugno 2017.

 

A frenare la trasformazione digitale delle imprese è, infatti, soprattutto l'assenza di figure capaci di guidarle verso l'adozione delle tecnologie avanzate. Per questo motivo Unioncamere ha definito un sistema per la certificazione della competenze dei manager dell'innovazione digitale. Si tratta di figure capaci di assicurare all'impresa lo sviluppo culturale e la diffusione di un pensiero innovativo che orienti un costante cambiamento dei processi in chiave impresa 4.0, che garantisca la progettazione e la realizzazione di «modelli di business» in chiave impresa 4.0, assicurando il coordinamento strategico ed operativo di iniziative progettuali di digital transformation.

 

La mappa della maturità digitale delle imprese

Il 60% delle imprese si colloca nelle prime fasi del processo di digitalizzazione e di adozione delle tecnologie della "new digital wave", mentre il 30% ha intrapreso il cammino verso la digitalizzazione e solo il 10% può essere realmente considerato consapevole delle opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale.

Più in particolare secondo la fotografia dei  7.808 self assessment eseguiti dalle imprese, nel digitale: l'11% è Esordiente, perché legato ad una gestione tradizionale dell'informazione e dei processi;  il 49% è Apprendista, utilizza cioè strumenti digitali "di base"; il 30% è Specialista con una buona parte di digitalizzazione dei processi;  il 7% è Esperto poiché applica con successo i principi dell'Impresa 4.0; solo il 3% è un Campione con una buona digitalizzazione dei processi e ricorso a tecnologie 4.0. 


Imprese femminili: quasi 6mila in più nel 2018 4mila sono di donne straniere
Buono il trend toscano con 95.553 imprese femminili su un totale di 413.822

Continua a crescere anche nel 2018 l'esercito delle imprese femminili. Nel nostro Paese sono oltre un milione e 337mila a fine anno, circa 6mila in più del 2017, e rappresentano il 21,93% del totale delle imprese iscritte al Registro delle Camere di Commercio. A determinare il risultato del 2018 è la "pattuglia" sempre più numerosa delle 145mila imprenditrici straniere, aumentate di oltre 4mila unità rispetto all'anno precedente.

 

 

In questo contesto la Toscana si trova in buona posizione con 95.553 imprese femminili su un totale di 413.822, quasi il 24%, mentre il tasso di femminilizzazione fra le imprese straniere nella nostra regione e di 15.197  su un totale di 56.438 imprese, quasi il 27%. 


Giocare insieme per dire no ai falsi
Prende il via a Firenze, il primo progetto in Italia che coinvolge gli studenti delle elementari. Un inedito gioco da tavolo al centro di lezioni e delle Olimpiadi dell’anticontraffazione

" "Un inedito gioco da tavolo e un nuovo progetto educativo nella scuola primaria per far conoscere, in modo ludico e divertente, i pericoli della contraffazione anche ai bambini. Quello che è partito nei giorni scorsi in via sperimentale in tre classi della scuola Vittorio Veneto di Firenze e che dal prossimo anno scolastico sarà esteso agli istituti dell'area metropolitana che ne faranno richiesta, è l'unico progetto in Italia per sensibilizzare, giocando, gli studenti della scuola primaria sui rischi di utilizzare oggetti contraffatti.

 

In ogni classe ci saranno due incontri: nel primo si spiegherà, semplicemente e attraverso attività di gruppo, che cos'è la contraffazione, il secondo incontro servirà per far familiarizzare i bambini con il gioco SCaccia il falso, in vista delle Olimpiadi dell'anticontraffazione che si svolgeranno la mattina del 17 aprile in Camera di Commercio di Firenze. Alle Olimpiadi i bambini della primaria giocheranno tutti insieme a SCaccia il falso: arbitri saranno studenti delle scuole superiori che a loro volta parteciperanno a un contest presentato da Lorenzo Baglioni dove saranno votati i migliori video realizzati durante l'anno scolastico per sensibilizzare sugli oggetti contraffatti.

 

Ma come si gioca a SCaccia il falso? Realizzato da Camera di Commercio di Firenze insieme alla Giochi Briosi di Firenze, l'obiettivo, abbinando delle carte, è aprire un negozio con alcuni prodotti, che possono essere contraffatti, di scarsa qualità o di pregio. La mascotte Sherl'Occhio vigila sulle carte e può costringere a penitenze o sequestrare la merce contraffatta. Il gioco, adatto a bambini sopra gli otto anni, può coinvolgere dai tre ai sei giocatori e ogni match dura da 25 a 35 minuti; per dodici mesi non sarà in vendita, ma donato alle classi che parteciperanno al progetto; nel 2020 inizierà a essere distribuito nei negozi di giocattoli. 


Notizie dal mondo camerale
Incentivi al turismo in bassa stagione
Dalla Camera di Commercio l’invito a visitare il territorio livornese e la Maremma oltre il periodo estivo

Il Presidente Riccardo BredaUna terra baciata dal sole quasi tutto l'anno, che regala paesaggi di armoniosa bellezza: 47 Comuni tra Livorno e Grosseto, tutto l'arcipelago, circa 200 Km di costa, una distesa di colline con vigneti ed olivi. Qui abitano anche storia, arte e cultura, antiche e moderne.

Le presenze turistiche - italiane e straniere - sono in costante aumento ma privilegiano il periodo estivo: per questo la Camera di commercio della Maremma e del Tirreno ha recentemente approvato un bando diretto a incentivare le presenze turistiche sul territorio anche nei periodi di bassa stagione.

Scuole, Cral aziendali, circoli ricreativi, parrocchie, tour operator potranno usufruire di un contributo a forfait di 350 euro se programmeranno, per tutto il 2019, un viaggio con almeno un pernottamento nelle province di Livorno e di Grosseto. La somma complessiva stanziata è di 40.000 euro, fino ad esaurimento fondi. Il periodo ammesso a contributo copre un arco di tempo piuttosto ampio, che va dall'inizio di gennaio 2019 fino a tutto maggio e dal prossimo ottobre fino all'ultimo dell'anno. Il forfait di 350 euro è a copertura delle spese di pernottamento presso una struttura del territorio; ma l'importo potrà essere elevato fino a 500 euro nel caso in cui il pacchetto preveda anche una visita ad una struttura collegata al sistema turistico-culturale: musei, teatri, parchi, cantine, acquari…

 

"Quello turistico è un settore in costante crescita nei nostri territori - osserva il Presidente Riccardo Breda - e proprio per questo deve ricevere una costante attenzione. E' naturale che nei mesi estivi si registrino le presenze più massicce, ma il clima e le particolari caratteristiche delle località maremmane e livornesi fanno sì che sia piacevole visitarle durante tutto l'anno. Qui si fondono storia, archeologia, arte, unite alla bellezza di un paesaggio che spazia tra mare, colline e montagna. Senza tralasciare i vini, l'olio e i prodotti gastronomici che sono sempre più apprezzati. Per questo ci auguriamo che l'incentivo offerto ai gruppi turistici provenienti da ogni località contribuisca a dare impulso a tutta la filiera del turismo, superando la tradizionale stagione estiva".  


10mila imprese femminili in provincia di Pisa
19 mila le donne con cariche all’interno dell’azienda, età media 51 anni

C'è chi sostiene che essere donna, per certi versi, sia già un'impresa ma è un fatto che le imprese al femminile siano oggi una presenza stabile e nel panorama delle piccole e medie imprese della provincia di Pisa, intendendo per imprenditoria femminile tutte quelle attività a cui fanno capo le donne o nelle quali queste siano la maggioranza nella compagine sociale o detengano la maggiore quota di capitale. Lo stock di aziende definibile come femminili registrate a fine 2018 in provincia di Pisa è pari a 9.753 unità e cioè il 22,2% del totale imprese della provincia: un valore che però colloca Pisa al penultimo posto a livello regionale, prima di Firenze ed al disotto della media regionale che si assesta al 23,1%. Si tratta di un dato che poco si scosta da quello del 2017 (le imprese "in rosa" erano 9.742) e che dunque fotografa una stagnazione che, più generale, interessa il sistema imprenditoriale pisano nel suo complesso (+0,1% nel 2018). Con riferimento alla forma giuridica, la ripartizione delle imprese al femminile vede per il 62,7 % le ditte individuali, per il 21,6% le società di capitali, per il 14,3% le società di persone e l'1,4% le restanti forme.

 

I ruoli delle donne in azienda

Le donne titolari, socie, amministratrici, revisori dei conti, ecc. di tutte le imprese della provincia di Pisa sono invece 19.041, corrispondente al 28% del complesso delle persone che rivestono una carica in un'impresa della provincia. Tra queste, la maggioranza trova posto nei consigli di amministrazione (7.887 pari al 25,2% degli amministratori di aziende pisane) ma rilevante è anche la presenza di titolari di aziende individuali (6.114, il 27,7% dei titolari) e di socie (4.062, il 41,9% dei soci). Un numero importante ma che non si discosta significativamente rispetto al recente passato se si pensa che nel 2010, in termini percentuali, la quota era pari al 27% (pari a 19.047 unità). Nel 2018, la quota di donne con meno di 50 anni che fanno impresa (46,3%) risulta decisamente superiore rispetto alla corrispondente componente maschile che si ferma al 41,2%. Per questo, l'età media delle imprenditrici risulta leggermente inferiore rispetto a quella dei colleghi maschi: 51 anni contro 53.

 

Commercio al dettaglio, agricoltura, servizi alla persona i settori più rilevanti

Il settore che raccoglie il maggior numero di aziende a conduzione femminile è quello del commercio al dettaglio (2.121 unità), seguito a distanza dall'agricoltura (1.125 imprese) e dagli altri servizi alla persona (1.051, estetiste, parrucchiere, saloni di bellezza, ecc.). Elevato anche il numero di aziende femminili nella ristorazione e pubblici esercizi (868 imprese), nel commercio all'ingrosso (537 imprese) e nel settore dell'attività immobiliare (500). Questi sei settori, nel loro complesso, rappresentano i due terzi del totale delle imprese "in rosa" a Pisa.

Considerando invece l'incidenza percentuale delle imprese femminili nei diversi comparti (il cosiddetto tasso di femminilizzazione) la presenza delle donne è nettamente maggioritaria nei servizi alla persona (66,6%) e comunque consistente nelle confezioni (41,2%) e nei servizi di alloggio (37,7%). Più in basso nella classifica delle attività più femminilizzate troviamo l'agricoltura (33,2%), il commercio al dettaglio (32,2%) e la ristorazione (29,5%).

 

E' la Val di Cecina l'area più femminilizzata della provincia

L'area Pisana conta 3.878 imprese al femminile. La Val d'Era, al secondo posto, ne accoglie 2.889 e segono il Val d'Arno con 1.934 e la Val di Cecina con 1.052. Con riferimento al tasso di femminilizzazione all'interno della provincia la graduatoria cambia con la Val di Cecina che sale al primo posto, con il 29,7% delle imprese, a causa del forte peso del settore agricolo e terziario dove le donne sono più presenti. Subito sotto troviamo la Val d'Era e l'Area Pisana (entrambe con un 22%) mentre sul gradino più basso, a causa della forte incidenza del manifatturiero dove le donne sono meno presenti, si posiziona il Valdarno Inferiore (tasso di femminilizzazione al 19,9%). Tra i comuni con i più elevati livelli di femminilizzazione (sopra il 30%) ci sono Castelnuovo di Val di Cecina (34,7%), Casale Marittimo (32,8%), Riparbella (32,7%), Pomarance (31,9%), Monteverdi e Chianni entrambi con un 31,1%. 


Due corsi ad Arezzo su come gestire con efficacia i processi di internazionalizzazione

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Arezzo è una delle province italiane con il maggior grado di apertura ai mercati esteri: oltre a presentare un export ai vertici nazionali in termini assoluti (20° posto nel 2017) se si rapporta il dato al numero delle imprese la provincia conquista nella graduatoria nazionale il 4° posto assoluto.

 

Una vocazione all'internazionalizzazione del sistema economico locale che, peraltro, è sempre stata supportata dall'azione della Camera di Commercio che, nel corso degli anni, ha accompagnato le imprese alle tantissime fiere di settore organizzate nel mondo.

 

La nuova legge di riforma del Sistema camerale italiano, ridisegnando funzioni e competenze, ha escluso la possibilità che le Camere di Commercio svolgano direttamente attività promozionale all'estero focalizzandone invece l'attività nella formazione e assistenza alle imprese per la loro preparazione ai mercati internazionali.

 

Coerentemente con questa impostazione, la Camera di Commercio di Arezzo-Siena ha programmato un doppio appuntamento nella sua sede di Arezzo per la formazione delle imprese orientate all'export per lunedì 18 marzo e per giovedì 21 marzo.

 

Gli incontri, organizzati anche con l'Agenzia delle Dogane, sono stati caratterizzati da due momenti clou, il primo dedicato alla prosecuzione del percorso formativo gratuito "Sviluppo delle competenze per i processi di internazionalizzazione" rivolto alle imprese potenzialmente ed occasionalmente esportatrici mentre nel secondo, ampio spazio è stato dato al focus sui futuri rapporti doganali Regno Unito-UE ed alle implicazioni derivanti da una uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea senza accordo ("no deal").

 

Com'è noto, il 29 marzo 2017 il Regno Unito ha notificato la propria intenzione di recedere dall'Unione europea a norma dell'articolo 50 del Trattato sull'UE.

 

Dopo circa un anno e mezzo di lavoro tra i negoziatori dell'Unione europea e quelli del Regno Unito, il 25 novembre 2018, il Consiglio europeo straordinario "articolo 50" ha dato il via libera all'accordo di recesso per l'uscita del Regno Unito dall'UE ed ha approvato la Dichiarazione Politica sul quadro delle future relazioni.

 

Tale intesa avrebbe consentito di gestire il recesso dell'UK (un processo senza precedenti, peraltro) in modo ordinato ed in termini chiari per imprese e cittadini, prevedendo, dopo l'uscita del 29 marzo 2019, un periodo transitorio sino al 31 dicembre 2020.

 

Dopo la prima votazione negativa, la Camera dei Comuni del Regno Unito ha espresso un ulteriore voto negativo ad una ratifica di un nuovo accordo di recesso.

 

Pertanto, salvo che il Consiglio europeo all'unanimità decida, d'intesa con il Regno Unito, di posporre la cessazione dell'applicazione dei trattati, la totalità del diritto primario e derivato dell'Unione cesserà di applicarsi al Regno Unito alle ore 00.00 del 30 marzo 2019.

 

Conseguentemente una eventuale BREXIT senza accordo di recesso potrà avere importanti conseguenze per le imprese, ad iniziare da quelle che esportano nel Regno Unito, soprattutto nel caso che la loro esperienza nel commercio con i Paesi terzi è stata sinora limitata o addirittura inesistente.

 

Dal 30 marzo infatti la circolazione delle merci tra la UE ed il Regno Unito (UK) verrà quindi considerata commercio con un Paese terzo e di conseguenza si dovranno stabilire lo status doganale delle merci in entrata, uscita o transito attraverso il territorio doganale e fiscale dell'Unione e del Regno Unito, nonché le disposizioni giuridiche applicabili, oltre al trattamento adeguato in relazione all'IVA e alle accise.

Si tratta quindi di novità che avranno un rilevante peso per il sistema economico nazionale: i flussi di merci verso la Gran Bretagna rappresentano circa il 5% sul totale dell'export italiano (22 miliardi di euro nel periodo gennaio-novembre 2018) .

Anche i dati che interessano la nostra provincia sono significativi: le imprese aretine hanno importato, nei primi 9 mesi dell'anno, beni per circa 236 milioni di euro, esportando per un valore pari ad oltre 402 milioni di euro. In particolare le esportazioni si sono concentrate su metalli preziosi, moda, apparecchiatura elettriche, oreficeria e gioielleria. 


Nuovo record per l’export lucchese nel 2018

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Nell'anno 2018 l'export delle imprese della provincia di Lucca ha segnato un nuovo record storico sfiorando i 4,3 miliardi di euro, con una crescita del +9,8% rispetto ai 3,9 miliardi del 2017 e un saldo commerciale attivo per quasi 2,2 miliardi di euro.

 

L'incremento registrato a Lucca è il più elevato in Toscana, dove le vendite all'estero sono cresciute mediamente del +4,5%, mentre a livello nazionale l'aumento si è fermato al +3,1%. Nel dettaglio territoriale, Lucca e Firenze hanno trainato la performance regionale, mentre per Arezzo, Pisa, Prato e Pistoia la dinamica è risultata più contenuta. In negativo le restanti province.

 

La forte crescita delle vendite all'estero provinciali nel 2018 è legata al positivo andamento di alcuni tra i principali settori produttivi locali, in particolare la meccanica, la cantieristica nautica e il cartario, mentre per le calzature e il lapideo prosegue il periodo di difficoltà. Questa in sintesi l'analisi dei dati sul commercio estero diffusi da ISTAT ed elaborati dall'Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Lucca.

 

"I dati sulle vendite all'estero della provincia ci presentano un'economia in recupero nella seconda metà del 2018, specialmente nei settori a maggiore apertura internazionale come la meccanica, la nautica e il cartario, dove il forte aumento dei costi delle cellulose continua a pesare significativamente sui bilanci aziendali - ha osservato Giorgio Bartoli, Presidente della Camera di Commercio di Lucca - La congiuntura economica mondiale resta però incerta e le relazioni internazionali presentano ancora criticità".

 

Il cartario ha segnato un incremento del +9,2%, confermandosi primo settore per vendite all'estero superando il miliardo euro, grazie al deciso aumento delle vendite di pasta da carta, carta e cartone (+22,6%) che ha spinto la crescita del settore mentre gli articoli in carta e cartone sono rimasti stabili.

La meccanica è balzata di un +28,4%, superando i 906 milioni di euro di esportazioni grazie a un incremento di 200 milioni rispetto al 2017; all'interno del settore, le vendite di macchine per impieghi speciali sono cresciute del +34,6% portandosi a 707 milioni di euro nei dodici mesi. È proseguita la crescita della cantieristica nautica, salita del +15,6% a quota 664 milioni di euro, confermando il trend positivo del 2017 quando il recupero era stato del +23,1%; l'andamento del settore, seppur positivo, rimane comunque di difficile interpretazione in quanto legato alla fatturazione di commesse solitamente pluriennali.

Si confermano in positivo anche la fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione, cresciuta del +15,6% (280 milioni), e l'industria metallurgica (254 milioni) che ha visto un incremento delle esportazioni del 11,0%, determinato dal buon andamento delle vendite di prodotti in rame (+15,0%). In crescita anche la gomma e plastica (+4,2%).

 

Tra i settori con vendite all'estero in calo, il comparto alimentare (296 milioni) ha evidenziato difficoltà contenute (-2,6%) per la diminuzione delle vendite di olio di oliva, di semi ecc. (-1,7%), così come l'industria chimica che è passata in negativo (-3,7%) trascinata dalla flessione delle vendite all'estero della farmaceutica (-7,2%).

 

Permangono forti criticità per il sistema moda, con il cuoio e calzature (191 milioni) in calo del -13,6% e il tessile e abbigliamento che ha ceduto il -15,3% nell'anno; prosegue la fase negativa dell'industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte, le cui vendite estere sono scese a 166 milioni per un -12,4% rispetto al 2017.

L'Europa si conferma quale prima area di destinazione dell'export provinciale con 2.533 milioni di euro, in crescita del +4,7% nei dodici mesi: sono aumentati in particolare gli scambi sia verso l'Area UE28 (+4,9%; 2.204 mln) che verso i paesi non comunitari (+3,4%; 329 mln). Il discontinuo andamento delle commesse della nautica ha influenzato la dinamica degli scambi verso il continente americano (+28,9%; 1.053 mln), con una forte crescita del mercato nordamericano (+44,6%; 598 mln) per le vendite di cantieristica, meccanica e cartario; verso l'America centro-meridionale l'incremento è comunque buono (+12,8%; 455 mln). In aumento anche le vendite verso Africa (+3,2%; 125 mln) e Asia (+6,7%; 510 mln), mentre frenano quelle verso l'Oceania (-4,5%; 66 mln).

Anche per le importazioni provinciali nel 2018 si è registrata una crescita significativa, con un +11,4% che ha portato gli acquisti dall'estero sopra quota 2,1 miliardi di euro nei dodici mesi, il nuovo record storico per l'import lucchese. Per la Toscana la dinamica è risultata poco inferiore (+9,4%), mentre a livello nazionale il valore delle importazioni è salito del +5,6%.

 

Nel dettaglio settoriale, la crescita dell'import è stata trainata dal cartario (814 mln di euro) che ha segnato un incremento del +19,6% (+133 mln), determinato dalle perduranti tensioni sul mercato della cellulosa che hanno causato un elevato rincaro delle fibre.

In aumento anche gli acquisti dell'industria metallurgica (+42,8%; 181 milioni), della meccanica (+12,9%), del materiale elettrico e meccanica di precisione (+17,5%) e della nautica.

 

In calo invece le importazioni dell'industria chimica e farmaceutica (-3,5%) per la contrazione della farmaceutica (-8,4%), dell'industria alimentare (231 milioni, in prevalenza olii) che hanno ridotto gli acquisti esteri del -16,3%, del cuoio e calzature (-8,7%), del tessile e abbigliamento (-6,2%), dei prodotti agricoli, della caccia e della pesca (-1,1%) e del lapideo, vetro e pietre estratte in flessione del -31,1%.

 

Gli acquisti dai paesi europei (1.307 mln) sono cresciuti del +2,2% nel complesso, con un balzo per quelli non UE (+18,6%; 83 mln). In calo l'import dall'America settentrionale (-11,8%; 138 mln), più che compensato dall'area centro-meridionale (+53,5%; 441 mln), mentre sono in ripresa gli acquisti dall'Asia (+13,2%; 155 mln) e dall'Africa (72 mln), più che raddoppiati rispetto al 2017 (+103,8%). 


Il tessuto imprenditoriale in provincia di Prato
Tiene il manifatturiero e nascono nuove attività nei servizi

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Alla fine del 2018 le imprese attive iscritte al Registro della Camera di Commercio di Prato erano 28.841: appena 17 in meno rispetto a fine 2017. A livello aggregato la dinamica di sviluppo appare quindi sostanzialmente ferma, anche se occorre osservare che la variazione complessiva (-0,1%) è comunque migliore rispetto a quanto riscontrato nel 2017 (-0,7%).

 

In termini di flussi, nel corso 2018, gli uffici della Camera hanno registrato 2.472 nuove iscrizioni a fronte di 2.582 cancellazioni (243 le cessazioni d'ufficio). Un saldo quindi leggermente negativo che ha determinato una modesta flessione del tasso di crescita (-0,3%) sostanzialmente in linea con quanto riscontrato a livello medio regionale (-0,2%).

 

Ancora una volta la tenuta complessiva dell'apparato produttivo è riconducibile per intero allo sviluppo delle società di capitale la cui crescita si rafforza ulteriormente rispetto al 2017: 7.084 le società di capitale attive al 31/12/2018 (+3,7% a fronte del +1,3% riscontrato l'anno precedente).

Prosegue invece la flessione delle società di persone (4.834, -4,5% rispetto al 2017) e delle altre forme (cooperative e consorzi, 537 le aziende attive, -3,1% rispetto al 2017).

 

Stabile infine la consistenza delle ditte individuali (16.383 le ditte attive al 31/12/2018, -0,1%) che crescono nel manifatturiero (soprattutto in virtù dello sviluppo delle confezioni, +2,2%), nelle attività turistiche e ricettive (+2,2% le ditte individuali nella ristorazione) e nei servizi (+0,9%).

Dopo la battuta d'arresto del 2017 tornano in territorio positivo i contributi alla crescita della base imprenditoriale del comparto manifatturiero e, soprattutto dei servizi, mentre proseguono le difficoltà nel commercio e peggiora ulteriormente il saldo nelle costruzioni il cui andamento è strutturalmente negativo dall'inizio del decennio.

 

Nonostante un tasso di crescita complessivo assai modesto non mancano comunque settori per quali è possibile osservare un andamento positivo: anche limitando l'orizzonte all'ultimo quinquennio i dati riflettono infatti una progressiva trasformazione tessuto imprenditoriale, sia per quanto riguarda ciò che sta accadendo all'interno del comparto industriale, sia con riferimento allo sviluppo di servizi relativamente nuovi per il territorio, con la nascita di nuove attività nel campo della comunicazione, dell'agro-alimentare, del turismo e dei servizi alle persone (assistenza socio sanitaria, ma anche cultura, ricreazione, tempo libero...).

Diversi indicatori sembrano confermare l'ipotesi che, dopo il periodo più buio della crisi, lo "stato di salute" dell'apparato produttivo pratese stia comunque migliorando. Nell'ultimo biennio si sono infatti ridotti sensibilmente tanto lo stock, quanto i flussi, di imprese in procedura di scioglimento e/o liquidazione. Nel corso del 2018 sono state 571 le società che hanno avviato le pratiche per lo scioglimento e la messa in liquidazione e lo stock di fine anno (1.359 imprese) si è ridotto del -4,7%.

 

Considerazioni del tutto analoghe riguardano anche l'andamento delle procedure concorsuali: nel corso del 2018 hanno portato i libri in tribunale 115 aziende, -1,7% rispetto al 2017 e a fine anno le società con una procedura di fallimentare aperta erano 932 (-1,9%).

Incoraggiante anche il dato relativo al tasso di insolvenza: nel 2018 la probabilità che un'azienda si trovasse nelle condizioni di non poter far fronte ai propri impegni si è assestata (in media) attorno al 3,0 per mille, ovvero su valori migliori rispetto al 2017 (3,3 per mille) e ben distanti dalla soglia del 5 per mille toccata nel 2015. 


Agenda degli Appuntamenti
DataDove/ChiEvento
26 marzo Camera di Commercio Pistoia Categorie 2bis e 4bis: requisiti e modalità di iscrizione
4 - 7 aprile Conventino Giornate Europee dei Mestieri D'Arte
12 aprile Camera di Commercio Pisa ROGGI RESURRECTIO - Tributo ai monti pisani -
16 aprile Camera Commercio Arezzo e Siena 44 esima edizione della Mostra Mercato di Anghiari
17 aprile Camera di Commercio Maremma & Tirreno Si, Grosseto va avanti
18 aprile Camera di Commercio Firenze Presentazione del pacchetto contributi anno 2019
19 aprile Camera di Commercio Lucca Cyber spazio e cyber security
6 maggio Camera di Commercio Firenze Latte e Derivati, ne conosciamo i benefici ?
7 maggio Camera di Commercio Massa-Carrara Come migliorare i processi commerciali con l'analisi dei dati
7 - 23 maggio Camera di Commercio Maremma & Tirreno Seminari e corsi di approfondimento
8 maggio Camera di Commercio Pisa Tavola rotonda "La risoluzione alternativa delle controversie in materia di proprietà industriale"
13 - 29 maggio Camera di Commercio Firenze Maggio Digitale Fiorentino: nuovo ciclo di seminari in Camera di Commercio di Firenze IAA Firenze
14 maggio Camera di Commercio Firenze LA SOSTENIBILITÀ DELLA FILIERA TESSILE E DELLE CALZATURE E LE OPPORTUNITÀ DEGLI ACQUISTI PUBBLICI VERDI


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