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  L'Imprenditoria Femminile in Toscana nel primo trimestre 2013

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 OSSERVATORIO SULLE IMPRESE FEMMINILI - ANNO 2013

 

c o m u n i c a t o s t a m p a

 
Imprenditoria femminile, la Toscana si conferma la regione più dinamica
Il tessuto imprenditoriale toscano cresce per merito delle donne, decisivo il ruolo giocato dalle straniere e dalle over 35.

 

Firenze, 7 giugno 2013 - Il sistema imprenditoriale toscano cresce per merito delle aziende in rosa. I dati parlano chiaro. A fine marzo 2013 le imprese femminili in Toscana erano 100.320 (pari al 24,3% delle imprese regionali iscritte al Registro: 412.778). Rispetto a marzo 2012, l'incremento è stato del +1,5%. L'imprenditoria non femminile risulta in calo (-0,2%). Determinante è quindi il ruolo giocato dalle aziende in rosa per il positivo andamento dell'imprenditoria toscana (+0,2%) nel periodo in esame. La Toscana si conferma la regione più dinamica d'Italia per tasso di sviluppo dell'imprenditoria femminile (+1,5%), seguita da Lazio e Lombardia (+1,2%). Una crescita sopra la media nazionale (+0,7%). Pesa il ruolo giocato dalle straniere. Limitando l'analisi alle sole imprese guidate da italiane, la Toscana si conferma prima ma con un ritmo più contenuto (+0,7%). E' quanto emerge dall'Osservatorio sulle imprese femminili, frutto della collaborazione tra l'Ufficio studi di Unioncamere Toscana e il Settore Imprenditoria femminile e politiche di genere della Regione Toscana per il I trimestre del 2013.

 

"In un momento di difficoltà economica, è un ottimo segnale che l'imprenditoria femminile faccia registrare un trend positivo che si ripercuote sull'intero tessuto imprenditoriale toscano mitigando gli effetti della crisi - è il commento di Vasco Galgani, Presidente di Unioncamere Toscana - Dalle statistiche scopriamo che le aziende al femminile confermano la loro vocazione nel settore dei servizi; le imprenditrici italiane stanno avendo successo soprattutto nel campo del turismo, mentre nell'industria e nel commercio il merito va alle imprenditrici straniere. Questo non significa assolutamente che istituzioni ed enti locali debbano in qualche modo abbassare la guardia. Anzi, i Comuni e la Regione devono sempre più promuovere politiche e servizi per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, unico strumento per non mettere le donne di fronte a una scelta tra l'impresa e la famiglia". 

 

IL TASSO DI FEMMINILIZZAZIONE

Continua a innalzarsi il tasso di femminilizzazione dell'imprenditoria in Toscana, soprattutto per merito della vitalità delle cinque province dell'area interna (dal 23% del primo trimestre 2011 al 23,6% del 2013). L'area costiera mantiene tuttavia il tasso di femminilizzazione più elevato (pari al 25,3%), con Grosseto e Livorno che restano le province più femminilizzate. Firenze si caratterizza, al contrario, per il tasso di imprenditorialità femminile più basso, anche se cresce in maniera costante (dal 21,8% al 22,5% negli ultimi due anni).

 

DUE TERZI DELLE AZIENDE IN ROSA SONO NEI SERVIZI

In Toscana circa due aziende "in rosa" su tre (per un totale di 64.973 unità) operano nel settore dei servizi: 27.408 nel commercio e 9.887 nel turismo. Il "fare impresa" delle donne, per il periodo in esame, è orientato verso le attività turistiche di alloggio e ristorazione (+3,9%). Le imprese femminili hanno trovato spazi di sviluppo anche fra le attività industriali (+2,0% nell'industria e +1,3% nelle costruzioni) a differenza di quanto avvenuto per le imprese non femminili. Nel manifatturiero, che conta 12.618 aziende femminili, da segnalare un incremento di 225 unità, soprattutto grazie alla filiera cuoio-calzature (+157 imprese femminili nel periodo marzo 2012-2013) e per il recupero del comparto abbigliamento-maglieria (+79 aziende).

 

ITALIANE LE PIU' PRESENTI NEL TURISMO, LE STRANIERE NEL COMMERCIO

Sono le aziende femminili italiane a dare l'incremento maggiore per le attività turistiche (+270 aziende), mentre l'imprenditoria straniera mette a segno gli incrementi più elevati nell'industria (+319 unità) e nel commercio (+190), ambiti in cui le imprese femminili italiane arretrano (con saldi rispettivamente pari a -70 e -180 unità). L'agricoltura e il terziario continuano a costituire, in Toscana, i macro-settori caratterizzati dalla maggiore presenza di imprenditoria femminile, con un'incidenza sul totale pari al 32,8% e al 28,3%. Escluso il comparto dei trasporti-magazzinaggio e tecnico-professionale, tutte le attività dei servizi presentano un'incidenza di imprese "rosa" superiore al dato medio regionale, con punte anche del 50%. Sono le attività industriali a registrare il minore appeal per le imprenditrici con un tasso di femminilizzazione pari al 22,3%.

 

LE FORME GIURIDICHE PRESCELTE

Nel tessuto imprenditoriale femminile è proseguito il rafforzamento delle società di capitali (+730 unità) e delle ditte individuali (+530), che inglobano il 15% e al 59% delle aziende guidate da donne. In termini relativi le società cooperative hanno evidenziato il più elevato incremento nel periodo marzo 2012-2013 (+2,5, + 29 aziende).

 

IL RUOLO DELLE STRANIERE

Il bilancio positivo delle imprese "rosa" non è riconducibile alle donne giovani, nonostante il 10,5% delle imprese femminili in Toscana sia "giovanile", cioè guidato da donne con meno di 35 anni. Il bilancio positivo è legato in Toscana e in Italia alla vitalità delle straniere: +861 unità in dodici mesi a livello regionale, +7,7, al di sopra della media nazionale (+6,8%). Una discreta propensione all'imprenditorialità si registra pure tra le italiane (+590 unità rispetto a marzo 2012). A fine marzo 2013 le imprese guidate da donne straniere erano 11.985 unità, pari all'11,9% del tessuto imprenditoriale femminile regionale (contro il dato nazionale del 7,9%). Sono soprattutto le imprenditrici extra comunitarie a crescere (+732 imprese, +8,8% rispetto a marzo 2012), bene anche le imprenditrici comunitarie (+128 unità, pari al +4,5%).

 

I DATI PER PROVINCIA

Il ritmo di sviluppo dell'area interna (+1,7%) continua a essere più sostenuto rispetto all'area costiera (+1,2%). In testa Firenze e Prato (+599 e +258 unità). Seguono Lucca (+172) e Pisa (+163), infine Grosseto, Massa Carrara e Siena con +195 imprese. Invariata la situazione a Pistoia, Livorno e Arezzo. Restringendo l'analisi alle sole imprese femminili a conduzione italiana le province della costa (+0,8%) appaiono più dinamiche di quelle dell'area interna (+0,5%). In questo caso la provincia più dinamica risulta ancora Lucca (+1,6%) che sopravanza Prato (+1,5%), Firenze (+1,1%) e Pisa (+1,0%). Grosseto, Massa-Carrara e Siena registrano incrementi al di sotto del punto percentuale. Livorno è stazionaria, Arezzo e Pistoia registrano una contrazione di imprese guidate da donne di origine italiana.

 

"La Regione Toscana - afferma l'Assessore al Welfare con delega alle Pari Opportunità Salvatore Allocca - crede fortemente nel ruolo propulsivo delle donne nella dinamica imprenditoriale, confermato dai recenti dati riportati dall'Osservatorio di Unioncamere, e da anni si impegna nel sostenere questa compagine cofinanziando, insieme a Unioncamere Toscana, progetti di formazione avanzata, come "BusyNessWomen-MadreFiglia" che ha riscosso un successo crescente negli anni. Questo - prosegue Allocca - ci ha dato lo stimolo per ampliarlo: da tre edizioni in tre macroaree siamo passati a cinque edizioni in altrettante macroaree. Inoltre il progetto, da semplice rete di contatti e supporto per lo start up di impresa, si svilupperà in strumento di rete per il potenziamento e il consolidamento delle imprese già esistenti.

Sarà questo - conclude l'Assessore - l'aspetto che caratterizzerà l'edizione 2013 del programma di azioni Unioncamere, cofinanziato dalla Regione Toscana ai sensi della legge 16 del 2009 (Cittadinanza di genere), che prevede nello specifico: incremento di 20 ore dell'offerta formativa su ciascuna delle cinque macroaree, che serviranno per soddisfare i peculiari e ulteriori bisogni formativi emersi nei diversi territori; costituzione sperimentale di una Rete tra le imprese riconducibili alle Mentor - Mentee non solo delle edizioni in corso, ma anche di quelle precedenti,in grado di far riferimento ad una filiera (es. filiera turistica) nell'obiettivo di promozione reciproca delle attività, ancorché in via non esclusiva."

 

"E' confortante osservare che l'imprenditoria femminile si conferma come un settore dinamico anche in questi mesi che vedono, in generale, stringersi ancora la morsa della crisi anche in Toscana. Credo che questo risultato stia dando ragione a quanti, come la Regione, punta molto e non da oggi sul lavoro di giovani e donne". A ricordarlo è l'Assessore alle Attività produttive Lavoro e Formazione Gianfranco Simoncini che sottolinea, in questo senso, il valore della legge 21 "Promozione dell'imprenditoria giovanile, femminile e dei lavoratori già destinatari di ammortizzatori sociali". "E' una legge che sta dando i suoi frutti - ha aggiunto - credo che su questa strada dobbiamo insistere, perchè si sta dimostrando uno strumento utile per favorire l'ingresso delle donne nel mercato del lavoro in forma autonoma, in un momento in cui è particolarmente difficile avere accesso al credito, valorizzando così competenze e vocazioni che possono dare una scossa in senso positivo alla nostra economia".

L'Assessore ha ricordato che al 31 marzo erano state presentate 1186 domande per un totale di 79 milioni richiesti, di cui 569 sono state presentate da donne una percentuale pari al 48%. La legge è stata rifinanziata per il 2013 con altri 8 milioni di euro che consentiranno di far scorrere la graduatoria dando corso al finanziamento di tutte le domande ammesse ma non ancora finanziate.

 

  

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