Un terzo dei giovani imprenditori è donna e di queste oltre 12.000 sono straniere
Sono la metà del cielo e anche qualcosa di più in termini demografici ma, ancora a metà del 2014, le donne guidano solo il 22,6% dell'universo delle imprese che operano in Toscana (93.145), anche se l'incidenza media a livello nazionale si ferma al 21,4%.
Per fronteggiare la crisi economica, il blocco del credito e aumentare la competitività, sempre più spesso anche le imprenditrici hanno scelto la tipologia più strutturata di impresa: a metà del 2014 le Società di capitale guidate da donne superano quota 16mila - il 16,7% di tutte le imprese toscane costituite con questa forma giuridica. Altre 16mila imprese femminili sono organizzate in Società di persone e 1.200 in Cooperative.
Tuttavia la maggior parte delle imprese femminili in Toscana, come in tutto il Paese, sono ancora costituite da ditte individuali (59mila), in genere più piccole sotto il profilo dimensionale e di più agevole avvio.
Le imprese femminili artigiane sono quasi 19mila: in pratica, oltre un quinto del sistema imprenditoriale femminile toscano fa parte dell'artigianato.
Questo, in sintesi, il ritratto al secondo trimestre 2014 del contributo delle donne al mondo dell'impresa, così come emerge dai dati dell'Osservatorio sull'Imprenditoria Femminile frutto della collaborazione tra l'Ufficio studi di Unioncamere Toscana e il Settore imprenditoria femminile e politiche di genere della Regione Toscana.
I SETTORI DI ATTIVITA' PIU' "ROSA"
Delle 93mila aziende femminili con sede in Toscana, circa 61mila operano nei servizi, e di queste oltre 25mila nel commercio e quasi 10mila nel turismo. Nell'industria, le imprese femminili contano invece 12mila aziende, di cui ben 7mila operanti nel sistema moda. Le imprese agricole guidate da donne sono infine 13mila, mentre poco più di 3mila sono le imprese femminili operanti nell'edilizia.
Un livello di femminilizzazione molto elevato caratterizza tutte le attività dei servizi: il rapporto fra imprese femminili ed il totale delle imprese registrate raggiunge infatti punte del 52% nei servizi alla persona e del 45% nella sanità ed assistenza sociale. Una rilevante presenza femminile si registra inoltre in agricoltura (tasso del 32%), nel turismo (30%) e nell'istruzione (29%).
Costruzioni, trasporti e industria si confermano invece come i settori meno attrattivi per le donne: è femminile solo il 5% delle aziende edili, l'11% di quelle industriali ed il 9% dei trasporti.
UN TERZO DEI GIOVANI IMPRENDITORI E' DONNA
In Toscana - a fine giugno 2014 - si contano 11mila aziende «rosa» giovanili, ovvero imprese guidate da donne con meno di 35 anni (il 12% dell'universo imprenditoriale femminile). I settori a maggior presenza di imprese giovanili femminili sono il commercio (oltre 3mila imprese), il turismo e l'industria (1.300 imprese ciascuno).
L'incidenza di donne alla guida di aziende giovanili è molto elevata (il 29% di tutte le imprese toscane guidate da under-35): in pratica, quasi un terzo dei giovani imprenditori della Toscana è donna, incidenza che è dunque più alta rispetto alla media nazionale (27,7%).
IMPRENDITORI STRANIERI: 1 su 4 è donna
Le aziende guidate da imprenditrici straniere raggiungono quota 12.500, il 13% dell'universo imprenditoriale femminile della regione.
L'incidenza di imprese straniere guidate da donne è del 26%: in pratica, in Toscana, un quarto degli imprenditori stranieri è donna, un tasso più alto rispetto alla media nazionale (23%) che colloca la regione al decimo posto nella classifica italiana (dopo le regioni del Sud, Umbria e Marche).
in Toscana, i settori preferiti dalle donne straniere per fare impresa sono il manifatturiero (3.800 aziende), le attività commerciali (3.600) ed il turismo (1.000 fra alberghi e ristoranti).
La forte componente manifatturiera che, in Toscana, caratterizza l'imprenditoria femminile straniera è legata in particolare alla rilevanza della comunità cinese: sono infatti oltre 4mila le imprese individuali toscane con a capo donne di origine cinese, di cui circa 3mila aziende manifatturiere e mille esercizi commerciali. Sono invece un migliaio le imprese guidate da romene (perlopiù negozi e ditte edili), seguite dalle comunità del Marocco (540), della Nigeria (460, dell'Albania (300) e della Germania (operanti perlopiù nel settore agricolo).