Home
  La congiuntura dell’Artigianato in Toscana - IV trimestre 2006 e previsioni 2007

Logo di Unioncamere Toscana
 
C O M U N I C A T O S T A M P A
 
 
La congiuntura dell'Artigianato in Toscana nel 2006
Rallenta la crisi e aumenta l'occupazione
 
Firenze 1 marzo 2007 Nel 2006 rallenta la fase critica dell'artigianato toscano (-0,8% il dato tendenziale sul fatturato) e aumenta l'occupazione (+0,8%), tuttavia ancora non possiamo tirare un sospiro di sollievo.
I segni di ripresa provengono da diversi settori manifatturieri, come metalmeccanica e sistema moda,
ma la parte del leone la fanno la cantieristica, che arriva a +7,2% sul fatturato, e le produzioni in metallo (+3,4%). Negativi: il comparto edile, da tempo in recessione (-2,3% fatturato); e i servizi, il settore più debole (-3,4%).
E' questo il quadro di massima che emerge dall'Osservatorio Regionale Toscano sull'Artigianato relativo al 2006, presentato nell'ambito della specifica Conferenza Stampa organizzata il 1 marzo scorso nella sede di Unioncamere Toscana.
"Pur in presenza di una situazione ancora difficile per l'artigianato toscano - ha detto Marco Luca Rinfreschi, Vicepresidente di Unioncamere Toscana - rileviamo con soddisfazione il recupero che ha interessato il comparto manifatturiero (+0,5%). Tale recupero ci è di conforto perché si verifica dopo 4 anni consecutivi di variazioni negative e perché interessa una discreta parte dei settori caratteristici dell'economia regionale come la moda e, soprattutto, la metalmeccanica. Tuttavia, se è vero che una buona parte del manifatturiero evidenzia un certo recupero, resta ancora centrale la difficile sfida del riposizionamento competitivo del sistema artigiano manifatturiero. Un riposizionamento che deve prendere atto del ridimensionamento del tessuto imprenditoriale intercorso negli ultimi anni. Ciò non segnala di per sé una crisi irreversibile dell'artigianato regionale, ma piuttosto un fenomeno di selezione da parte del mercato che, per quanto inevitabile, richiede al tempo stesso da parte delle istituzioni un supporto adeguato verso quegli imprenditori che hanno fatto e sapranno fare le scelte giuste in termini di prodotti, di processi e di mercati".
Entrando più nello specifico possiamo affermare che la perdita di fatturato è più contenuta in quasi tutti i settori rispetto al recente passato, e raggiunge un risultato medio (-0,8%), che è il migliore dal 2001 ed in netta ripresa rispetto al 2005 (-4,4%).
Brillante la performance della metalmeccanica (+2,7%) e discreta quella del sistema moda (+1,5%). Quest'ultima recupera, soprattutto, nei comparti del cuoio (concia +2,3%, pelletteria +6,1%, calzature + 0,9%) e dell'abbigliamento (+0,7%), contrariamente alle difficoltà del tessile (-3,0%) e della maglieria (-1,3%).
Prosegue la crisi marcata del settore orafo (-9,2%) e permane lo stato di sofferenza degli altri settori tradizionali (ceramica -2,9%, lapideo -3,6%, legno e mobili -2,0%, vetro -0,2%). Tra i servizi soffrono molto quelli per le imprese (-4,4%), le riparazioni (-3,5%) e i trasporti (-3,4%).
A condizionare l'andamento del fatturato è ancora una volta il fattore dimensionale. In altre parole, le imprese con più di 9 addetti guadagnano il +2,5% ( +3,6% nel manifatturiero); mentre la micro-impresa (1-3 addetti) non riesce a recuperare (-4,7%).
A livello provinciale, il 2006 mostra andamenti positivi a Lucca (+1,4%), Pistoia (+1,3%) e Firenze (+0,3%); in controtendenza Pisa (-3,3%), Prato (-2,7%), Arezzo (-2,6%), Grosseto (-2,3%), Livorno (-0,7%) e Siena (-0,6%).
Risultati non buoni per i distretti manifatturieri, che perdono fatturato, raggiungendo livelli notevolmente al di sotto del dato medio dell'artigianato e di quello del manifatturiero toscano. A soffrire, in particolare, l'orafo aretino, che cala del -11,0% rispetto al 2005. Buoni invece i recuperi dell'abbigliamento empolese (+5,6%); delle specializzazioni pelli-cuoio-calzature dei distretti Castelfiorentino (+0,5%), Santa Croce (+1,9%) e Valdarno (+3,8%), fatta eccezione per la Valdinievole (-5,2%).
Per quanto riguarda invece l'occupazione, migliora la situazione nell'artigianato, con una crescita netta di addetti consistente (+0,8%, pari a +2.903 unità) che appare marcata nelle imprese con meno di 6 addetti (+1,6%). Le assunzioni aumentano nei settori più in difficoltà, come edilizia (+2,0%) e servizi (+1,2%), mentre ristagnano nel manifatturiero.
La tipologia occupazionale preferita è quella a tempo parziale (+12,3%) che tende a prendere il posto della forma di lavoro a tempo pieno (-0,1%).
L'occupazione artigiana cresce in quasi tutte le province toscane, in particolare a Lucca (+3,2%) e Massa-Carrara (+6,6%); flette Grosseto (-1,5%), Siena (-0,2%) e Pisa (-0,7%).
I distretti manifatturieri registrano una diminuzione più marcata nei settori di specializzazione produttiva come in quello orafo aretino (-7,4%) e della moda casentinese (-3,1%), ma perdono addetti anche i distretti cartario di Capannori (-1,6%) e lapideo di Carrara (-1,9%). Recuperano invece, per la produzione cuoio-pelli-calzature, la Valdinievole (+3,1%), il Valdarno (+0,9%), Castelfiorentino (+0,8%) e, per il legno-mobili, il distretto di Sinalunga (+1,8%).
Diamo adesso uno sguardo alla Dinamica Imprenditoriale, per la quale, secondo la banca dati Infocamere-Movimprese continua nel 2006 la crescita del tessuto imprenditoriale artigiano non agricolo (+0,7%). A livello settoriale si evidenzia la forte spinta dell'edilizia (+4,5%, +2.080 imprese registrate), che controbilancia le flessioni dei servizi (-2,2%, -680 unità) e del manifatturiero (-1,7%, -646 imprese). Tra i servizi perdono trasporti (-4,3%) e commercio (-3,6%).
Pesante è la situazione del sistema moda, in particolare nel tessile-maglieria (-7,9%), mentre salgono le confezioni-abbigliamento (+0,5%).
Sul fronte degli investimenti, il senso di un parziale recupero del clima di fiducia si evidenzia nella tendenziale ripresa della quota di imprese che aumentano gli investimenti (il 18,4% delle imprese in generale), in particolar modo nel manifatturiero che tocca il 20% .
La propensione ad investire è parallela alla dimensione aziendale: 14,7% delle imprese con 1-3 addetti; 32,9% tra quelle con 10 e più addetti.
Le previsioni relative al fatturato per il primo semestre 2007 (solo un +1,1% rispetto al secondo semestre 2006) confermano la presenza di un clima di incertezza tra gli imprenditori artigiani toscani.
A determinarlo è soprattutto la perdita di ottimismo da parte dell'edilizia (-0,1%) e dei servizi (-2,7%) mentre il manifatturiero (+2,5%) evidenzia prospettive incoraggianti specialmente per le attività metalmeccaniche (+2,8%).
Rispetto al 2006, restano, invece, positive le previsioni per l'occupazione (+2,0% il saldo tra chi prevede aumenti rispetto a chi prevede riduzioni dell'organico) e migliorano ulteriormente quelle relative a chi pensa di aumentare le risorse destinate agli investimenti (il 12,4% delle imprese).
 
 
 
    Uffici Stampa
Unioncamere Toscana
Regione Toscana
Irpet
 
 

Stampa