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  Osservatorio sui Bilanci delle Societa’ di Capitali toscane - Rapporto 2001-2005

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OSSERVATORIO SUI BILANCI DELLE SOCIETA' DI CAPITALI TOSCANE
Rapporto 2001-2005
 
 
L'imprenditoria toscana si trasforma per ripartire
Spinti dall'avvio di un nuovo ciclo di investimenti, i margini sulle vendite riprendono
quota dopo la caduta del 2003, nonostante i fatturati stentino a ripartire
Firenze, 31 maggio 2007-  Il sistema economico-produttivo toscano ha reagito alle difficoltà degli ultimi anni attraverso processi di ristrutturazione organizzativa e gestionale che hanno arrestato la caduta del giro d'affari. In particolare, le grandi aziende hanno cercato di accrescere la propria flessibilità esternalizzando la produzione verso reti di imprese più piccole. Le micro imprese, invece, difendono i margini, ma il calo del fatturato e la caduta degli investimenti rendono la situazione più delicata.
La conferma arriva dall'analisi dei bilanci delle società di capitale che, pur toccate dalla crisi del periodo 2001-2005 -a livello aggregato diminuiscono ricavi (-7% a prezzi costanti) e ROI (dal 7,6% del 2001 al 6,5% del 2005)-, dal 2003 hanno ripreso ad investire (+4,4% fra il 2003 e il 2005) nella struttura organizzativa e nelle risorse umane. Questa maggiore attenzione alla qualità ha sostenuto i margini sulle vendite. Nel quinquennio si osserva inoltre un consolidamento della struttura finanziaria, con una crescita del grado di capitalizzazione (dal 13,0% del 2001 al 15,3% del 2005) ed un alleggerimento dell'indebitamento a breve termine.
Il quadro emerge dalla seconda indagine dell'Osservatorio sui Bilanci, realizzato da Unioncamere Toscana in collaborazione con l'Università degli Studi di Firenze. Un Osservatorio reso possibile solo recentemente con la digitalizzazione delle informazioni contenute nei bilanci depositati, che apre a nuove analisi capaci di "fotografare" non solo le performance, i punti di forza e le criticità delle imprese locali, ma anche l'evoluzione delle strategie organizzative e gestionali.
"L'Osservatorio sui Bilanci è in grado di fornire, a nostro parere, alcune interessanti indicazioni per comprendere in maniera più approfondita i processi di trasformazione in corso nell'economia toscana, - ha detto il Presidente di Unioncamere Toscana, Piefrancesco Pacini - evidenziando alcuni meccanismi di funzionamento delle nostre imprese, al di là dei consueti strumenti di monitoraggio congiunturale".
Con quasi 20 mila unità aggiuntive, l'incremento delle società di capitali è stato del 33% nel periodo in esame, contro il +3% delle altre forme giuridiche: l'incidenza delle società di capitali sul totale delle imprese registrate è così aumentata significativamente, passando dal 15,5% del 2000 al 19,2% nel 2005.
Anche fra le società di capitali la dimensione gioca un ruolo selettivo. Le micro imprese (ricavi compresi fra 500 mila e 2 milioni di Euro) hanno accusato contrazioni di fatturato significative (-21% fra il 2001 e il 2005), anche se i guadagni sono stati salvaguardati. Le aziende più grandi (ricavi maggiori di 10 milioni di euro) hanno mirato a sviluppare l'attività (ricavi +11%), investendo (+18%) nella ristrutturazione produttiva, a pena di sacrificare i margini economici. Un comportamento analogo vale per le medie imprese (ricavi da 5 a 10 milioni di euro); mentre le piccole (ricavi da 2 a 5 milioni di euro) hanno mostrato una complessiva stabilità nei livelli di fatturato, valore aggiunto ed investimenti.
A livello settoriale l'analisi evidenzia come la crisi del periodo 2001-2005 abbia interessato tutti i macrosettori: l'agricoltura, caratterizzata da un andamento altalenante nel periodo, ha visto comprimersi i già contenuti livelli di redditività (ROI da 2,6% nel 2001 a 1,6% nel 2005); l'industria, pur risentendo delle difficoltà congiunturali in maniera più accentuata rispetto agli altri macro-settori, è riuscita dopo il 2003 ad arrestare la caduta del rendimento degli investimenti (attestatosi nel 2004 e nel 2005 leggermente al di sotto del 7%); i servizi sembrano infine in una fase di stallo, con investimenti di mero mantenimento che non lasciano intravedere una ripresa della redditività operativa (il ROI cala dal 7,2% del 2001 al 6,2% del 2005).
"Questi dati - ha aggiunto il Presidente Pacini - sottolineano come l'emergere di alcuni limiti insiti nella piccola dimensione abbiano determinato la necessità di ri-articolare la struttura economica regionale attorno ad una molteplicità di forme organizzative e gestionali, con una più diffusa presenza di realtà maggiormente strutturate".
 "La ripresa del processo di accumulazione nel momento forse più critico attraversato dall'economia toscana nell'ultimo ventennio costituisce una nota di significativo rilievo, e delinea, già dal 2004, l'avvio di un percorso di rafforzamento strutturale di medio termine sul quale oggi poggia la ripresa".
"Nonostante la crescita del grado di capitalizzazione delle nostre imprese, la struttura finanziaria resta tuttavia ancora troppo fragile: in questo senso, occorre favorire ulteriormente tale processo, soprattutto nelle micro-imprese, dove tale indicatore risulta inferiore di oltre 4 punti percentuali rispetto alle grandi".
 

 

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