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  Ancora stagnanti le vendite al dettaglio in Toscana

 
 
 
 
C O M U N I C A T O S T A M P A
 
Indagine congiunturale sulle imprese del commercio al dettaglio della Toscana
2° trimestre 2007
 
 
 
Ancora stagnanti le vendite al dettaglio in Toscana
ma le aspettative degli operatori sono ottimistiche e i grandi esercizi si attendono di recuperare terreno nel terzo trimestre dell'anno.
 
 
Firenze 20 Settembre 2007           I segnali di recupero di competitività dell'economia toscana non si traducono ancora in consistenti aumenti delle spese dei consumatori sul territorio.
Di fatto, stagna il commercio al dettaglio regionale che chiude il secondo trimestre 2007 con una variazione tendenziale delle vendite del +0,2%, in linea con il tasso di crescita nazionale (+0,1%) ma inferiore a quello della macroarea Centro (+1,0%).
La valutazione arriva dall'indagine dell'Osservatorio regionale sul Commercio di Unioncamere Toscana e Regione Toscana, condotta sulla base dei dati Unioncamere Nazionale relativi al periodo aprile-giugno 2007.
Nella nostra regione è mancato soprattutto il traino della grande distribuzione (oltre 20 addetti), tanto che il tasso di variazione tendenziale appare il più basso degli ultimi anni (+1,4%) e inferiore a quelli del Centro (+3,2%) e dell'Italia (+2,8%), pure loro in frenata.
Nel secondo trimestre dell'anno si stringe la forbice tra le dinamiche di crescita tra i piccoli esercizi (1-5 addetti) e la media distribuzione (6-19 addetti) toscana; entrambi conseguono un tasso negativo di poco inferiore in valore assoluto al punto percentuale (rispettivamente -0,8% e -0,5%), mentre il giro di affari di ipermercati supermercati e grandi magazzini toscani è aumentato (+1,7%), ma meno che a livello nazionale, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Sono risultate in espansione le vendite negli esercizi specializzati alimentari che mantengono il più (+0,5%) contrariamente al trend nazionale (-1,0%). La dinamica degli alimentari è frutto di performance molto differenziate per classe dimensionale: in espansione (+1,9%), da parte della grande distribuzione; in sostanziale stallo per la media (+0,1%); critica per i piccoli esercizi (-1,4%). Sono in perdita contenuta gli esercizi specializzati non alimentari (-0,3%), in linea con il dato nazionale (-0,4%).
Scendendo nel dettaglio degli esercizi non alimentari, prosegue la contrazione delle vendite di abbigliamento e accessori (-1,0%); si riduce, fino a valori prossimi allo zero (+0,1%), la crescita dei prodotti per la casa ed elettrodomestici
Riguardo alle giacenze in essere alla fine di giugno, una larghissima maggioranza delle imprese intervistate (91%) le considera adeguate alle proprie esigenze commerciali. L'indicatore di sintesi costituito dalla differenza tra la quota di imprese che hanno dichiarato le proprie giacenze in esubero (8%) e la quota di imprese che le reputano scarse (2%) è pari a +6 punti percentuali, in miglioramento rispetto al dato dei corrispondenti trimestri degli anni precedenti.
 
Aspettative per il terzo trimestre 2007
Gli operatori toscani del settore guardano al terzo trimestre dell'anno con deciso ottimismo: solo il 15% si attende una riduzione del giro d'affari, mentre il 51% prevede un aumento, per un saldo tra ottimisti e pessimisti del +36 che è il più elevato dal 2005 ed è migliore al dato nazionale (+27).
Il clima di fiducia è da ascrivere quasi completamente all'eccezionale impennata di ottimismo della grande distribuzione (saldo +82) che, in linea con il Paese (+72), triplica il valore più alto registrato dal 2005 (+26 nel terzo trimestre 2005), come succede per ipermercati, supermercati e grandi magazzini (+91).
Anche tra gli esercizi specializzati le aspettative sono rosee: in modo marcato, per i commercianti di prodotti alimentari (saldo +52); più moderatamente nel settore dei non alimentari (+15).
Non sono diverse le aspettative sugli ordinativi. Il saldo tra ottimisti e pessimisti è infatti pari a +34 punti percentuali, grazie all'indicatore eccezionalmente alto della grande distribuzione (+81), che compensa il valore negativo della piccola (-3) e quello, prossimo allo zero, della media (+1) distribuzione. In particolare, il clima è molto positivo tra i commercianti di alimentari (saldo +50), meno tra quelli di prodotti non alimentari (+12).
 
NOTA INFORMATIVA
L'indagine congiunturale sulle imprese del commercio al dettaglio è una indagine trimestrale che ha come obiettivo l'analisi congiunturale, tendenziale e previsiva delle tendenze generali del settore (volume d'affari, giacenze di magazzino, ordinativi, aspettative degli imprenditori del settore). L'indagine si rivolge all'universo delle imprese commerciali con almeno un addetto dipendente e i dati di indagine vengono integrati, a livello campionario, con gli andamenti riferiti alle imprese di maggiori dimensioni tratti da dati aggregati di fonte Nielsen. La rilevazione è svolta su un campione regionale di circa 1.100 imprese e fornisce informazioni articolate per provincia, settore di attività, tipologia di esercizio e localizzazione dei punti vendita.
I domini di indagine sono costituiti da 5 settori di attività economica:
ü Ipermercati, supermercati e grandi magazzini (ATECO 52111, 52112, 52121)
ü Commercio al dettaglio di prodotti alimentari (ATECO 52113, 52114, 52115, 522)
ü Commercio al dettaglio di abbigliamento e accessori (ATECO 5241, 5242, 5243)
ü Commercio al dettaglio di prodotti per la casa (ATECO 5244, 5245, 5246)
ü Commercio al dettaglio di altri prodotti non alimentari (ATECO 52122, 523, 5247, 5248, 525, 526, 527)
e da tre classe dimensionali:
ü 1-5 addetti (piccola distribuzione)
ü 6-19 addetti (media distribuzione)
ü oltre 20 addetti (grande distribuzione)
Informazioni e chiarimenti:
UNIONCAMERE TOSCANA
Ufficio Studi
Andrea Cardosi tel. 055 46.88.216 andrea.cardosi@tos.camcom.it
Silvia Rettori tel. 055 46.88.214 silvia.rettori@tos.camcom.it
 

 
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Il commento di Pierfrancesco Pacini - Presidente di Unioncamere Toscana 
 
"Il commercio al dettaglio ha chiuso la prima metà dell'anno prolungando quella fase di incertezza che da diversi trimestri contraddistingue il settore, sia in Toscana che a livello nazionale. In sostanza i consumi nel primo semestre non sono cresciuti con decisione, ed oltretutto alle tradizionali difficoltà del commercio di vicinato si sono affiancati negli ultimi tre mesi rallentamenti meno attesi nella dinamica delle vendite della grande distribuzione organizzata. Le incognite per il futuro sono peraltro in aumento, legate alla reazione che i consumatori avranno rispetto ai rincari generatisi nel corso dell'estate, che le famiglie si ritroveranno, tra gli altri, nelle rate dei mutui a tassi variabili, nelle bollette dei consumi domestici, nei prezzi dei beni alimentari vincolati alle quotazioni del grano e delle farine. Pertanto si tratterà di capire quale sarà l'impatto sul livello dell'inflazione e più in generale sul potere di acquisto delle famiglie, dell'andamento altalenante dei mercati finanziari, dei rincari delle fonti energetiche, della corsa alla rivalutazione dell'euro sul dollaro".
 
 
 
Uffici Stampa

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