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  Riqualificare i grandi stabilimenti termali con un progetto di città benessere

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c o m u n i c a t o s t a m p a
 
 
BENESSERE-TERMALE UN VALORE CHE DISTINGUE LA TOSCANA
Riqualificare i grandi stabilimenti termali con un progetto di città benesseree la proposta di una Toscana terme card per attirare un pubblico internazionale
 
 
 
Firenze, 4 ottobre 2007     Trenta stabilimenti di cui 23 aperti al pubblico, per 1.184 addetti, distribuiti in 12 comuni. Nel 2006, oltre 238mila arrivi per cure e benessere su 1.078.944 complessivi nelle strutture alberghiere degli stessi comuni. Un giro d'affari di 31,6 milioni di euro, con il 30% (9.133.459 euro) proveniente dal benessere. Quasi 3milioni di prestazioni (termale e benessere) per una media di 12,2 prestazioni a cliente - di cui 15,4 riguardano prestazioni tradizionali (idropiniche e inalatorie); 3,5 benessere - e un costo medio di ca. 130 euro a cliente, per prestazioni tradizionali; di 145 euro, per quelli benessere.
E' la Toscana delle terme, terza risorsa del sistema turistico regionale, dopo il balneare e quello culturale. Leader nel contesto nazionale (380 imprese termali su 170 comuni), insieme a Emilia Romagna e Veneto.
Eppure le nuove dinamiche del mercato, orientate al benessere tout court piuttosto che alle cure tradizionali, richiedono una riqualificazione dell'offerta per acquistare maggiore competitività sul fronte nazionale e internazionale. La percezioni degli operatori conferma infatti anche per il 2007 il consolidarsi di un andamento variegato, con una flessione dei curandi (- 3,2%) ed un ulteriore balzo in avanti degli arrivi benessere (13,2%). 
Il quadro emerge da uno studio di Mercury, condotto su 23 stabilimenti nel biennio 2005-2006, presentato al convegno Terme, salute e territorio (5 ottobre Montecatini, Terme Tettuccio), curati entrambi da Unioncamere Toscana nell'ambito dell'osservatorio regionale per il turismo.
 "Negli ultimi anni il ruolo delle terme toscane è cambiato con segnali di crisi di quelle maggiori; con i diversi tentativi di privatizzazione attivati, da cui le grandi difficoltà riscontrate nel caso di Montecatini Terme ove, dopo la grande crisi e la rinuncia al progetto del 2000-2001, è in atto un ripensamento che prevede anche un intervento urbanistico di riqualificazione da parte dell'architetto Massimiliano Fuksas. E ancora, con l'avvento del prodotto benessere e, più specificatamente, del benessere termale; con la crescita di terme e di località, prima considerate minori; con la realizzazione di alcune esperienze innovative", ha detto in apertura dei lavori il Presidente di Unioncamere Pierfrancesco Pacini. "Le analisi condotte nel corso dei dodici anni di SITET evidenziano i grandi cambiamenti che si sono realizzati ed anche le grandi prospettive di sviluppi possibili, ma confermano che il comparto del Benessere termale può rappresentare un ulteriore punto di forza del turismo regionale, a condizione che sia efficientemente gestito in base ad una collaborazione che avvicini le esigenze del pubblico a quelle degli operatori privati" .
"Attraverso la testimonianza di esperienze innovative, non solo italiane, ed il contributo delle Associazioni di categoria - ha concluso Pacini - cercheremo oggi di riflettere sullo stato del termalismo toscano e sul suo inserimento all'interno del contesto nazionale, a fronte delle nuove dinamiche del mercato e delle strategie e politiche adottate a livello regionale e nazionale".
Da anni è in atto una profonda riqualificazione dell'offerta termale, orientata sempre più a valorizzare aspetti legati al benessere. In questo senso, le terme di alcune località minori (Monsummano Terme con Grotta Giusti, Saturnia, San Casciano dei Bagni con Fonteverde) si sono dimostrate più dinamiche nel rivedere le proprie strutture, nell'offrire nuovi servizi e prodotti agli utenti. Mentre Montecatini e Chianciano, per una concezione quasi esclusivamente sanitaria del servizio, hanno mostrato segnali di
incertezza, registrando una perdita sul movimento termale e recuperando presenze da altre forme di turismo, legate ad attività culturali o congressuale.
Le grandi città termali restano, così, tali solo sul piano dell'immagine: rispetto al flusso turistico registrato nel 2006, la quota di arrivi termali a Montecatini terme è inferiore al 10%, mentre a Chianciano è intorno al 20%.
Nel biennio 2005-2006, i comuni termali della Toscana hanno registrato un incremento su arrivi (+5,6%) e presenze (+3,2%), entrambi riconducibili ad un sensibile aumento della componente estera (+8%) che spesso, però, non prende in considerazione gli stabilimenti o addirittura ne ignora l'esistenza, in quanto si trova nelle città per motivazioni culturali o partecipazioni ad eventi.
Sul fronte specifico degli arrivi per prestazioni termali, non ci sono sostanziali variazioni per le cure tradizionali (flettono (-4,2%) i clienti assistiti dal SSN ma sono compensate dall'aumento (+3,5) degli ospiti privati). In forte espansione, invece, il benessere termale (16,1%) che incide sempre più sul totale degli arrivi (oggi il 25%, nel 97 solo il 2%).
I fruitori delle terme toscane sono soprattutto italiani (oltre il 90%), con una prevalenza nel comparto tradizionale (oltre il 95% del totale), dove è maggiore anche la permanenza media rispetto al benessere.
Secondo l'indagine di Unioncamere Toscana, la tendenza del comparto termale e del benessere toscano vede in questo momento alcuni cambiamenti in atto che hanno portato gli operatori ad allungare i periodi di apertura delle loro strutture, ad ampliare il numero delle prestazioni offerte, ad offrire pacchetti short break o legati ad week-end, ad aprire grandi centri wellness destinati ai residenti.  
Ma per lo sviluppo futuro, servono azioni congiunte tra pubblico e privato volte a recuperare come ville d'eau e del benessere termale, le due località pivot di Montecatini Terme e Chianciano Terme; a valorizzare il benessere termale come forte valore aggiunto, rispetto al termale tradizionale e al benessere tout court; a incoraggiare una maggiore integrazione delle terme con le policy generali delle località e dei comprensori.
E' necessario introdurre servizi orientati al dopo-benessere - si legge a conclusione dello studio - per favorire un soggiorno più integrato da parte dei clienti termali e definire, attraverso una task force dedicata, proposte differenziate per realizzare una penetrazione del comparto benessere termale nel turismo congressuale e nel turismo d'arte, presenti a Montecatini e a Chianciano.
Da qui la proposta di una Toscana terme card che promuova le risorse ambientali insieme alle offerte termali.
Ma per poter fare tutto questo, è essenziale sviluppare politiche territoriali con riferimento ai distretti locali (Cfr - il caso della Francia) e strategie generali di filiera secondo la logica dei metadistretti. Il primo passo in tale direzione potrebbe essere quello di definire il sistema non più come terme o termalismo, ma, piuttosto, come sistema del benessere termale, in modo da determinare un valore aggiunto reciproco e da superare la contrapposizione fra prestazioni tradizionali e quelle benessere.

 

 
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