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  Indagine Congiunturale sul IV Trimestre 2008 e sulle aspettative sul I Trimestre 2009

C o m u n i c a t o s t a m p a

 

INDAGINE CONGIUNTURALE UNIONCAMERE TOSCANA - CONFINDUSTRIA TOSCANA                                                   Si acuisce a fine anno la crisi del manifatturiero. Pesanti le aspettative per inizio 2009

 

 

Firenze, 24 febbraio 2009

Quadro generale

La grave crisi che colpisce con inedito sincronismo tutte le economie del pianeta non risparmia l'industria manifatturiera regionale. Secondo l'indagine condotta da Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana, nel IV trimestre 2008 la produzione manifatturiera segna, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, una brusca contrazione: -9,2%; in assoluto, è il peggior risultato da quando è stata avviata l'indagine (1997).  La pesante flessione degli ultimi due trimestri trascina con sé l'indice annuale della produzione che arretra del -3,9% rispetto al 2007. Sono dati che delineano un quadro molto preoccupante ma che non si discostano molto da quanto succede nel resto d'Italia:  secondo l'Istat, sempre nel IV trimestre 2008, la produzione manifatturiera nazionale arretra del -10,7% (-4,8% su tutto il 2008).

 

A preoccupare è soprattutto il vuoto di domanda che le imprese si trovano a fronteggiare, come indica la consistenza del proprio portafoglio ordini a fine anno,  in calo del -8,8% nei mercati nazionale e del -7,4% su quelli esteri. Tutti gli indicatori questa volta sono allineati e confermano che l'intonazione della congiuntura, perlomeno per buona parte del 2009, non sarà diversa.

 

Pesante anche la flessione del fatturato (-8,8%) che, tuttavia, grazie ad un primo semestre sostanzialmente stabile segna solo un -2,9% nel complesso del 2008.

La decisa caduta delle quotazioni delle materie prime (in particolare quelle energetiche e i metalli) e la contrazione della domanda, hanno raffreddato i prezzi alla produzione, che dopo le impennate della prima parte del 2008,  contengono gli aumenti ad +0,6. Nei settori più legati al ciclo degli investimenti, metalli, meccanica e mezzi di trasporto, i listini prezzi registrano variazioni negative.

L'impatto della crisi investe anche il mercato del lavoro che, dopo un prolungato ciclo all'insegna della stabilità, nel IV trimestre 2008 registra una contrazione degli addetti del -1,4% rispetto alla fine dell'anno precedente. Gli stessi segnali di difficoltà emergono sul fronte della cassa integrazione (Fonte INPS). Il numero di ore complessivamente autorizzate nei settori manifatturieri, nell'ultimo trimestre dell'anno registra una impennata del 27,8% rispetto al medesimo periodo del 2007: il dato è spinto verso l'altro dalla Cassa Integrazione Ordinaria (+163,3%), più sensibile alle fluttuazioni dei mercati, mentre  la Cassa Straordinaria, che procede con tempi diversi, sempre nello stesso periodo diminuisce del 24,9%.

 

Secondo la banca dati Infocamere-Movimprese, il numero di imprese manifatturiere non artigiane registrate presso le Camere di Commercio della Toscana al 31/12/2008, al netto delle "cancellazioni d'ufficio", cresce di 55 unità rispetto al 2007 (lo stock di imprese registrate al 31/12/2008 è di 27.561 imprese). La lettura incrociata della dinamica d'impresa e delle unità locali, conferma il lento processo di riorganizzazione del sistema industriale:  il numero di unità locali medio per impresa sale da 1,34 del IV 2007 a 1,36 del IV 2008.

 

La dimensione d'impresa

La recessione non risparmia nessuna categoria dimensionale. Le grandi unità locali (oltre 250 addetti) vedono diminuire produzione (-8,8%) e fatturato (-15,2%) mentre i prezzi alla produzione, dato che la grande industria comprende una buona parte di imprese metalmeccaniche, arretrano del 4,3%.

Anche le aziende di piccole dimensioni (10-49 addetti) vedono produzione e fatturato flettere rispettivamente del 9,2% e dell'8,3% così come le medie aziende (50 a 249 addetti), che registrano cali rispettivamente del 9,6% e del 6,8%.

 

I settori

Tra i diversi comparti solo l'alimentare tiene le posizioni e si mantiene sopra la linea di galleggiamento (+0,3% la variazione della produzione del IV trimestre) mentre soffrono quelli che nella precedente fase espansiva del sistema manifatturiero hanno evidenziato le performance migliori come l'elettronica-mezzi di trasporto (-10,3%), la meccanica (-6,6%) ed i metalli (-13,7%). Nel sistema moda continua la fase negativa del tessile-abbigliamento (-10,4%, ben otto trimestri consecutivi di flessioni)  e del settore  pelli-cuoio-calzature (-7,2%). Male anche i comparti legati al sistema casa-edilizia con la lavorazione dei minerali non metalliferi che perde il 14,1% ed il legno-mobili che lascia sul terreno il 9,9%. Brusca flessione anche per la chimica, farmaceutica, gomma e plastica che, nonostante il discreto consuntivo del settore farmaceutico (+2,1%),  segna  -10,0%. In calo, a causa della difficile situazione della carta-editoria e dell'orafo, anche la produzione delle manifatture varie (-6,6%).

 

La spesa per investimenti

Il profilo a due facce del quadro congiunturale, tra un inizio di anno incerto e una seconda parte con il freno tirato, si riflette nel dato annuale degli investimenti che, nonostante il cambio di direzione degli ultimi mesi, segnano ancora un +3,7% rispetto al 2007.

 

Previsioni per il I trimestre 2009

Le aspettative degli imprenditori per il I trimestre 2009 sono coerenti con un quadro economico che è sempre più critico. Nelle previsioni relative all'andamento della produzione per il trimestre successivo, il saldo tra "ottimisti" e "pessimisti" passa dai +7 punti percentuali per il  IV trimestre 2008 ai -3 per il I trimestre 2009; in particolare, aumenta la quota di quanti prevedono una diminuzione della produzione (dal 22 al 29%) e si riduce dal 29 al 26% la quota di quanti invece prevedono un miglioramento.  Peggiorano anche le aspettative relative all'occupazione (saldo da -5 a -8), agli ordinativi interni (saldo da +1 a -9) e a quelli esteri (saldo da +10 a 0).

 

NOTA SULLA RILEVAZIONE

L'indagine sulla congiuntura manifatturiera regionale Toscana relativa al IV trimestre 2008 ha riguardato un campione di 1.576 unità locali manifatturiere con almeno dieci addetti.

                                                                                                                     


 

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Il punto di vista di Pierfrancesco Pacini - Presidente di Unioncamere Toscana

 

 

"I risultati dell'indagine che oggi presentiamo evidenziano uno stato di crisi che, pur essendosi originato nel settore della finanza, sta causando fortissime difficoltà soprattutto all'interno del settore manifatturiero. Ad essere colpiti, oltre al sistema moda ed al sistema casa, già da tempo in difficoltà, sono soprattutto quei comparti che avevano contribuito alla ripresa del 2006-2007, come la meccanica, l'elettronica-mezzi di trasporto ed i metalli; la crisi globale si è dunque intensificata e le prospettive per il prossimo futuro si sono fortemente deteriorate.

Anche per la Toscana le aspettative degli imprenditori manifatturieri segnalano un deciso peggioramento per i primi tre mesi del 2009, nonostante ciò, un segnale incoraggiante proviene dall'andamento della spesa per investimenti (+3,7%), che seppur in rallentamento rispetto al biennio precedente mostra una discreta capacità di tenuta: un dato che riflette il tentativo degli imprenditori di guardare oltre la crisi contingente e di porre le basi che consentano di farsi trovare pronti quando la domanda tornerà a mettersi in moto.

Per quanto riguarda il nostro paese, schiacciato da un debito pubblico tra i più elevati a livello mondiale, il governo ha stanziato circa 2 miliardi di euro per misure di incentivazione e 8 miliardi, di cui 2,6 a carico delle regioni, per la copertura degli ammortizzatori sociali nel biennio 2009-2010.

Si tratta di misure che nei giorni scorsi molti hanno definito insufficienti e poco utili al rilancio, ma non è tutto. Alcuni imprenditori segnalano la questione della disparità di trattamento tra i diversi comparti industriali. Le agevolazioni concesse dal Governo per alcuni settori sono infatti percepite come una penalizzazione nei confronti di altri comparti come quelli del tessile e dell'abbigliamento, della pelle e delle calzature, che rappresentano i settori tradizionali dell'economia regionale.

Per quanto riguarda la Regione Toscana, apprezziamo lo sforzo profuso su almeno quattro nodi cruciali in questa fase di emergenza: il monitoraggio della crisi ed il coordinamento degli interventi, il finanziamento degli investimenti, le iniziative per il credito, l'innovazione ed il pacchetto di sostegno a chi ha perso il lavoro".

            

 

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