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  Excelsior: calano le assunzioni previste per il 2009

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c o m u n i c a t o s t a m p a

 

 

Firenze, 5 ottobre 2009 -  Non sono rosee le previsioni per l'occupazione toscana secondo i dati dell'indagine previsionale Excelsior sul Sistema informativo per l'occupazione e la formazione in Toscana realizzata da Unioncamere d'intesa con il Ministero del Lavoro.

Nel 2009 le imprese private che programmano assunzioni scendono al 18,8% rispetto al 27,8% dell'anno precedente. Le grandi aziende che lavorano nell'ambito dei servizi sono più propense ad assumere nuovo personale, mentre le imprese industriali più piccole si muovono nel mercato del lavoro con una certa prudenza.

L'indagine Excelsior fa emergere quanto il canale preferito dalle imprese per l'assunzione rimanga la conoscenza diretta del candidato già formato attraverso stage, tirocini o contratti a tempo determinato, che risulta quindi subito produttivo per l'azienda, oppure la segnalazione da parte dei fornitori/clienti di fiducia. Tengono abbastanza bene i centri per l'impiego, scelti dalle aziende in cerca di personale nel 7,7% dei casi, contro il 4,4% registrato dalla media nazionale, poco utilizzati invece i nuovi canali di selezione come quotidiani e stampa specializzata (3,2%) o internet (0,6%).

Secondo le previsioni degli imprenditori toscani si registra un calo dell'occupazione del 2,2% (-16.270 unità rispetto al 2008), il saldo occupazionale negativo è causato dalla forte riduzione delle assunzioni (pari a 52.980 unità, circa 23mila in meno rispetto al 2008), mentre il flusso in uscita (circa 69mila unità) è rimasto piuttosto stabile.

Sebbene il tasso di variazione dell'occupazione previsto dalle imprese toscane (-2,2%) risulti per la prima volta negativo (+0,6% dal 2005 al 2008) e peggiore rispetto alla media nazionale (-1,9%), il mercato del lavoro toscano evidenzia un più elevato turn-over. Sia il tasso di entrata per il 2009 della Toscana, che si attesta su un 7%, che il tasso di uscita regionale (9,2%) superano in maniera decisa (da mezzo punto fino a tre punti percentuali) sia il dato medio nazionale che quello delle altre regioni di riferimento.

A livello settoriale la flessione più accentuata si registra per i settori dell'industria (-2,9%) e delle costruzioni (-2,9%), nel dettaglio: -4,5% gomma e plastica, -4,0%  industrie dei metalli, -3,3% settore moda. Forte contrazione si riscontra anche nel terziario: il saldo occupazionale per i trasporti diminuisce del 2,5%, per le attività turistiche e per il commercio all'ingrosso del 2,4%, il commercio e riparazioni di autoveicoli e il commercio al dettaglio prevedono una riduzione dei posti di lavoro, rispettivamente del 2,3% e dell'1,7%; calo del 2% anche per il settore crediti, assicurazioni, servizi finanziari. Una modesta crescita (+0,3%), invece, si registra per il settore sanità e servizi sanitari privati per i quali si prevedono 60 nuovi posti di lavoro.

Delle 52.980 assunzioni previste per il 2009, il 22,7% ha un contratto a tempo indeterminato e quindi "stabile" (tale quota risulta in diminuzione di quasi tre punti rispetto al 2008), il 31,7% un contratto a tempo determinato (in calo di oltre 5 punti percentuali rispetto al 2008) e il 38,1% un contratto a carattere stagionale (quota in crescita di ben 9 punti).

Si innalza in Toscana il livello di istruzione richiesto al personale in entrata nel mondo del lavoro: sono previste 3.100 assunzioni di laureati, il 9,5% delle assunzioni programmate, in particolare gli imprenditori prediligono la laurea specialistica, il 40% di preferenze, contro il 26,5% rivolto alla laurea triennale.

Il titolo di studio più richiesto dalle imprese regionali resta comunque il diploma di scuola superiore che copre il 41,6% delle preferenze, cresce l'interesse verso la qualifica professionale che sale al 16,9%, mentre si riduce in maniera decisa il fabbisogno di personale con la sola licenza dell'obbligo (dal 39,6% nel 2007 al 32% nel 2009).

Aumenta la domanda di figure professionali qualificate, dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici (pari al 17,9% delle assunzioni), nonché le professioni specializzate del commercio e dei servizi (il 31,8% delle entrate), mentre si registra un calo, rispetto al 2008, nella richiesta di impiegati, ma soprattutto di operai (pari al 14,1% delle assunzioni).

In una graduatoria  delle professioni high skill quelle più richieste risultano essere "contabili" e "tecnici della vendita e della distribuzione". Un certo interesse è stato rilevato anche verso i "tecnici informatici" , "i farmacisti", "informatici e telematici e "chimici". Nel panorama delle professioni low skill, i più richiesti continuano a essere i "commessi", gli "addetti non qualificati a servizi di pulizia in imprese ed enti pubblici" ed i "camerieri".

Continua a diminuire la quota di assunzione considerata di difficile reperimento. Le professioni che creano maggiore difficoltà di reperimento sono quelle legate al settore delle costruzioni, dove nella maggior parte dei casi i candidati risultano senza esperienza adeguata. Se nel settore del commercio in generale le difficoltà sono minori, fa eccezione il comparto riparazioni, dove il 34% delle professioni risulta "introvabile".  Altrettanto "introvabili", ma fra le categorie di più elevata professionalità, sono i farmacisti e gli ingegneri meccanici, insegnanti di scuole materne.

In Toscana la quota di immigrati richiesta dal mercato del lavoro è scesa notevolmente nel triennio 2007-2009, passando dal 30,0% al 18,5%. Il calo della domanda di immigrati si è registrato soprattutto per le imprese industriali a fronte di una crescita nelle costruzioni. Il 36,7% del personale immigrato cercato dalle imprese regionali ha meno di 30 anni, il 50% non ha esperienza specifica e quasi l'80% necessita di formazione. La richiesta maggiore di immigrati è relativa alle attività dei servizi e riguarda, in particolare, il settore turistico i servizi operativi alle imprese e alle persone e la sanità e servizi sanitari privati.

 


 

Il punto di vista di Pierfrancesco Pacini - Presidente di Unioncamere Toscana

 

"Gli imprenditori sono ben consapevoli che non basta guardare alle difficoltà del presente. Nonostante vi sia un inevitabile calo delle assunzioni complessivamente programmate nell'anno in corso dalle imprese, è cresciuta negli ultimi anni la quota di professioni high-skill, passata dal 13,5% del 2006 al 17,9% dell'anno in corso", ha evidenziato il Presidente di Unioncamere Toscana, Pierfrancesco Pacini.

"Un segnale importante di come il nostro sistema imprenditoriale non si arrenda di fronte ai problemi, continuando anzi a perseguire strategie di rafforzamento ed ad investire sulla qualità delle risorse umane, per sostenere una innovazione da cui dipende, in definitiva, lo sviluppo e la capacità di stare sul mercato delle aziende."

 

 

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