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  La formazione dell’artigiano e il futuro dei mestieri d’arte al centro di un convegno alla Fortezza da Basso di Firenze

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c o m u n i c a t o s t a m p a

 

Alla Mostra dell'Artigianato le prospettive di un settore in crisi non solo per la congiuntura internazionale
La formazione dell'artigiano e il futuro dei mestieri d'arte al centro di un convegno alla Fortezza da Basso di Firenze
 

Firenze, 28 aprile 2010 - Gli ultimi dati dell'Osservatorio Regionale Toscano sull'Artigianato confermano la fase critica del manifatturiero, settore dove si concentra buona parte delle produzioni artigianali artistiche: nello specifico si evidenziano flessioni del fatturato molto consistenti nell'ultimo biennio, dopo il -6,7% del 2008 infatti il 2009 ha registrato la peggiore performance di sempre (-18,5%). Una crisi che, nel mondo della piccola impresa toscana, assomma alle ormai note difficoltà strutturali (mancanza di sbocchi sul mercato finale, specializzazione su settori dove la concorrenza è diventata fortissima, fondamenta economico-finanziarie largamente erose dalle dinamiche negative degli ultimi anni) gli effetti della crisi internazionale. Il quadro che emerge relativo all'andamento del fatturato, trova conferma dall'evoluzione degli addetti. All'interno del manifatturiero, nel 2009, gli addetti arretrano del 3,4%: una variazione che corrisponde ad una perdita di ben 4.578 unità. Una diminuzione che si va a sommare al -1,6% già registrato nel 2008, che corrisponde a 2.590 addetti in meno rispetto al 2007. Si tratta quindi di perdita di addetti che, nell'ultimo biennio, può essere stimata in circa 7.000 unità.

Il Sistema camerale toscano si sta anche dotando di un ulteriore strumento conoscitivo sull'offerta formativa scolastica presente nelle singole province della Toscana, con l'obiettivo di definire il gap tra ciò che le imprese richiedono e quello che offre il sistema formativo. In questa sede voglio fornire alcuni dati relativi al 2009 che danno un idea delle informazioni che sono disponibili ai fini della programmazione.

In Toscana le imprese artigiane hanno dichiarato la volontà di assumere circa 1.600 persone da impiegare per le lavorazioni artistico e tradizionali. La professionalità più richiesta, oltre il 68%, è quella degli "esperti di un mestiere e lavoratori di precisione" mentre sono circa il 31% le richieste di figure dotate di qualificazione in seguito ad un percorso di formazione, istruzione o diplomi specifici. Nessuna impresa pensa invece di assumere chi è in possesso di un diploma ad indirizzo artistico, a significare che la precedenza assoluta và a chi già in possesso di "un arte o mestiere", indipendentemente dal percorso scolastico effettuato.

Per quanto riguarda l'offerta formativa e scolastica Toscana sono stati 172, nel 2009, i diplomati tra esperti in tessuti, disegnatori e tecnici di moda e abbigliamento mentre per il settore legno, mobili e arredamento, i diplomati sono stati 175. La richiesta di diplomati indicata dalla rilevazione Excelsior è invece di 380 unità per il comparto moda mentre per il legno-mobilio è di 110 unità. Per cui, per il 2009, si può ipotizzare che tra gli indirizzi artistici e professionali quello della moda sia stato quello maggiormente premiante.

A tratteggiare questo scenario stamani a Firenze Pierfrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana, nell'ambito del convegno "Istruzione, formazione, professionale e bottega scuola: quali interazioni per il futuro dell'artigianato artistico" in programma alla Fortezza da Basso, appuntamento inserito nel calendario della Mostra dell'Artigianato. Obiettivo dell'incontro analizzare le possibilità di interazione tra istruzione, formazione professionale e mondo dell'artigianato artistico nell'ottica di individuare e creare nuove figure professionale e imprenditoriali per il settore. Tra i temi al dibattito la legge 53 del 2008 della Regione Toscana sulla tutela dell'artigianato artistico e tradizionale toscano che ha definito le lavorazioni e ha regolamentato due aspetti fondamentali: il riconoscimento e l'attribuzione della qualifica di "Maestro Artigiano" e l'identificazione delle "Botteghe scuola" nelle imprese dirette da un "Maestro Artigiano".

Accanto al riconoscimento e alla definizione dei mestieri d'arte ha spiegato Pierfrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana, "Sono necessari interventi ad hoc sul versante della formazione e dell'apprendistato. Formazione professionale e apprendistato che devono recuperare la centralità, che avevano in passato, nei processi di sviluppo garantendo un ponte scuola-lavoro e presidiando la replicazione delle competenze tecniche che sono state e saranno l'arma in più dell'artigianato artistico".

Ad arricchire la mattinata di lavoro le esperienze di due regioni italiane, il Piemonte ed il Trentino, e una europea, la Francia. Proprio l'esperienza francese ha fatto emergere la necessità di un coordinamento tra i Paesi europei su alcuni problemi che impediscono la nascita di una definizione compiuta di artigianato, primo tra tutti la mancanza di definizioni omogenee di artigianato (alcuni Paesi addirittura non hanno una definizione legale di artigianato), e che impediscono anche un'attendibile comparazione tra le informazioni disponibili a livello europeo.

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