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  "La Nuova 580" - La nuova riforma delle Camere di Commercio

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c o m u n i c a t o s t a m p a

 

 

UN SISTEMA PER INNOVARE
LA NUOVA RIFORMA DELLE CAMERE DI COMMERCIO
Incontro nazionale oggi a Firenze

 

 

Firenze, 6 luglio 2010 - Potenziamento e rafforzamento del ruolo, della mission, dell'organizzazione e della governance delle Camere di Commercio. Sono gli obiettivi del nuovo decreto legislativo in materia che rappresenta un passaggio storico nella crescita di queste istituzioni che sono le più vicine alle imprese, con competenze amministrative e di promozione per lo sviluppo delle economie locali. A 17 anni dall'ultima riforma, la legge 580, è stata varata nel febbraio scorso la "Nuova" riforma delle Camere di Commercio, dando così attuazione alla delega contenuta nella "Legge sviluppo" che ha dato vita ad un testo che si ispira a principi di semplificazione amministrativa, trasparenza e snellimento delle procedure.

 

Di questo si è parlato oggi a Firenze nell'incontro nazionale dal titolo: "La nuova 580 - La nuova riforma delle Camere di Commercio: un Sistema per innovare" che vede riunite la Camere di Commercio e le Pubbliche amministrazioni che con loro svolgono un preciso servizio alle imprese.

Tra i relatori della giornata i Presidenti, Andrea Pieroni di UPI Toscana ed Oreste Giurlani di UNCEM Toscana, Pierfrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana. I lavori sono stati aperti dal Prof Antonio D'Atena dell'Università Tor Vergata di Roma che ha illustrato la "genesi" della riforma. Claudio Gagliardi, Segretario Generale di Unioncamere, ha descritto le novità introdotte dal D.Lgs 23/2010. All'incontro Enrico Rossi, Presidente della Giunta Regionale Toscana che, nel suo intervento, ha approfondito i rapporti del Governo regionale con il Sistema camerale. La conclusione dei lavori è stata affidata a Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere nazionale.

 

"La riforma delle Camere di commercio fa fare un salto in avanti a tutto il sistema delle imprese e al Paese, verso un assetto più moderno e in grado di rispondere alle sfide del nostro tempo". Questo il commento del Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, intervenuto oggi a Firenze al convegno promosso dall'Unione Regionale delle Camere di Commercio della Toscana e Unioncamere "La nuova 580". "Si tratta di una riforma a costo zero per le casse dello Stato - ha ricordato il Presidente di Unioncamere - ma che potrà avere fortissime ricadute positive sul mondo delle imprese che, nelle nuove Camere di commercio, potranno trovare alleati ancora più autorevoli ed utili, soprattutto in questo momento in cui è urgente ritrovare la via dello sviluppo". "Riconoscendo alle Camere di commercio la natura di autonomie funzionali - ha concluso Dardanello - la nuova normativa fa fare poi un passo in avanti a tutto il sistema delle istituzioni. Un passo in direzione di un federalismo più equilibrato e solidale, capace di dare risposte efficaci a imprese e cittadini. Avere responsabilizzato le imprese nella loro dimensione di autogoverno è un segno di maturità perché finalmente, oltre al valore del lavoro, il nostro ordinamento possa giungere a dare il giusto riconoscimento anche all'altro momento in cui si esprime la dignità dell'uomo, e cioè il fare impresa".

 

A ribadire il ruolo fondamentale che le Camere di Commercio anche nella nostra regione hanno per lo sviluppo delle economie locali Pierfrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana. "E' necessario puntare su un nuovo Sistema che veda una forte integrazione propositiva dei vari attori nella definizione di politiche per lo sviluppo locale e, soprattutto, nella loro realizzazione. Dovere di tutti gli Amministratori pubblici è quello di razionalizzare e coordinare gli interventi e valorizzare al massimo le scarse risorse disponibili, in altre parole fare squadra, fare sistema - ha spiegato il Presidente Pacini - Ci piacerebbe vedere le Camere di Commercio pienamente coinvolte, in tutte le fasi (dalla definizione delle politiche alla loro realizzazione) e che a queste fosse riconosciuto un ruolo forte, quando le competenze e le esperienze maturate dimostrassero una loro capacità distintiva di azione. Questo succede già oggi in molte nostre realtà provinciali - ha sottolineato Pacini - L'internazionalizzazione, l'innovazione, la semplificazione amministrativa, il credito, la formazione, solo per citarne alcuni, sono stati gli ambiti di intervento su cui abbiamo riversato maggiormente i nostri sforzi, finalizzati sempre ad aiutare il sistema delle imprese ad essere più competitivo".

 

 

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