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  Il Commercio al dettaglio in Toscana - II Trimestre 2010

 

 

 

 

 

 

 

-2,9% per il commercio toscano: ancora difficile la situazione del II trimestre 2010
Rallentano le perdite per la media distribuzione
Leggermente positive le aspettative per le vendite del periodo estivo

 

Firenze 30 settembre 2010

Una flessione del 2,9% segna l'andamento delle vendite al dettaglio nel periodo aprile-giugno 2010, non ci sono miglioramenti rispetto al periodo precedente a conferma che la situazione di difficoltà del commercio toscano è legata ad una domanda interna divenuta molto selettiva e cauta.

Questo il quadro che emerge dall'indagine sul II trimestre 2010 e aspettative del III trimestre svolta da Unioncamere Toscana e Regione Toscana nell'ambito dell'Osservatorio regionale del commercio al dettaglio.

Siamo ancora lontani dai livelli della situazione pre-crisi: segnali più rassicuranti da parte delle imprese operanti su grandi superfici (ipermercati, supermercati e grandi magazzini, che dal -1,3% del trimestre precedente passano a -0,2%), mentre per gli esercizi specializzati (sia alimentari che non alimentari) le perdite di fatturato restano pesanti. Se il comparto alimentare resta fermo ai livelli dello scorso anno, il no-food alleggerisce il ritmo di caduta.

Nel dettaglio la contrazione del giro d'affari riguarda tutti i comparti, ma le difficoltà maggiori sono ancora relative alle vendite di prodotti per la casa ed elettrodomestici (-4,3%) e di abbigliamento e accessori (-3,5%). Per gli altri prodotti non alimentari, fra cui rientrano farmaceutici, profumeria, libri, giornali, cartoleria, articoli di seconda mano, la flessione è del 2,0%.

Quanto alle attese degli operatori commerciali toscani sull'andamento delle vendite del III trimestre 2010 (saldo fra attese di aumento-diminuzione delle vendite pari a +13 punti percentuali), evidenziano un atteggiamento di cautela.


 


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Il Commercio al dettaglio in Toscana nel II trimestre del 2010

Il punto di vista di Pierfrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana

 

 

"L'andamento del commercio al dettaglio resta in terreno negativo, e ciò soprattutto a causa del perdurare degli effetti di una crisi che sta incidendo negativamente su livelli e prospettive occupazionali, e di riflesso sui redditi e sulla propensione al consumo. Se nel 2009 era stato penalizzato soprattutto l'acquisto di beni durevoli, il 2010 evidenzia l'avvio di una nuova fase: adesso, la contrazione delle vendite interessa in misura crescente anche i negozi specializzati di generi alimentari, il cui giro d'affari è infatti diminuito del -2,2%. L'atteggiamento delle famiglie sembra dunque farsi ancora più cauto e selettivo nei comportamenti di spesa, in attesa del consolidamento di una ripresa che -per il momento- appare ancora di debole intensità e circoscritta ad particolari settori economici.

Da segnalare che, in questo quadro, resta assai pesante la situazione della piccola distribuzione, che accusa una pesante flessione. Numeri negativi si registrano tuttavia anche per le imprese che operano su grandi superfici e per la media distribuzione, anche se ipermercati, supermercati e grandi magazzini riescono nel complesso a limitare le perdite. Ciò si riflette sul clima di fiducia degli operatori della distribuzione che, pur migliorando leggermente rispetto al trimestre precedente, resta ancora lontano dai livelli raggiunti nel periodo pre-crisi."


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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