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  Il Termalismo in Toscana nel 2009

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c o m u n i c a t o s t a m p a

 

 

SOSTANZIALE LA TENUTA DEL COMPARTO DEL BENESSERE TERMALE, NONOSTANTE LA CRISI
I dati positivi del settore del benessere (+3,1%) compensano la diminuzione
degli arrivi nei centri termali tradizionali (-0,9%)

 

Firenze, 20 ottobre 2010 - In un quadro generale in cui il settore termale ha complessivamente tenuto nonostante la crisi economica, nel 2009 continua e si rafforza il trend opposto fra comparto termale e comparto del benessere termale: da alcuni anni infatti i valori positivi registrati nel comparto del benessere termale in generale compensano la perdita di pubblico del termalismo tradizionalmente inteso.

Anche nel corso del 2009 le terme tradizionali hanno registrato una diminuzione di arrivi dello 0,9%, mentre il comparto del benessere termale, che comprende il settore termale tradizionale, ma anche le prestazioni benessere, di relax o solo climatiche, ha visto un aumento del 3,1%, con un incremento complessivo dello 0,5% degli arrivi negli stabilimenti termali.

 

Questi i dati emersi durante il convegno "Toscana & Terme fra competitività e sostenibilità" in programma oggi a San Giuliano Terme (PI). Le indicazioni contenute nell'annuale Rapporto SITET sulle terme in Toscana dipingono una regione, la Toscana, che si pone in linea con l'andamento delle principali regioni termali e che comprende da un lato località storiche di grande fama, ad esempio Chianciano Terme e Montecatini Terme, un po' in difficoltà negli ultimi anni, dall'altro diverse località nuove o rinnovate che si stanno imponendo e guadagnano terreno anche grazie al loro orientamento al benessere con alcune esperienze innovative che rappresentano un modello di riferimento nazionale. Complessivamente i Comuni classificati come termali, considerando la motivazione termale e le altre, in Toscana attivano un movimento turistico di rilievo, pari all'11,2% degli arrivi ed al 9,3% dei pernottamenti, rileva l'indagine.

 

Secondo il Rapporto, le attività del benessere termale sono aumentate più di quanto tendenzialmente la crisi abbia ridotto i consumi, ma se si passa dagli arrivi alle prestazioni termali si rileva che la clientela ha fortemente ridotto le giornate di permanenza e, quindi, il numero delle cure effettuate. La diminuzione delle prestazioni è stata notevole, pari al 3,9%, trascinata dall'andamento negativo del comparto del termale tradizionale (-4.4%) non compensato da quello positivo (+1,1%) del benessere. Questo anche perché se in passato i soggiorni termali si caratterizzavano per una lunga durata imposta dalle necessità di dovere fare cure di durata almeno bisettimanale, oggi la forte incidenza delle altre motivazioni ha ridotto la permanenza media a pochi giorni.

 

In questo contesto il Rapporto 2010 presenta alcune indicazioni strategiche fondamentali per recuperare il tempo perduto e rileva, alla fine, che a fronte di questa complessa evoluzione è tempo davvero di fare sistema con la rete delle terme regionali ed europee, magari recuperando ad un ruolo più attivo il Consorzio Terme di Toscana. Ugualmente utile, secondo i curatori dello studio, sarebbe promuovere una indagine motivazionale mirata sul termalismo ed il benessere della Toscana, su come vengono percepiti dal pubblico, sul rapporto di integrazione con gli altri turismi, sulle prospettive di sviluppo, sui frequentatori residenti, pendolari e turisti, sui giudizi che la clientela presente dà, sui punti di forza e di debolezza, sulle differenze fra percezioni e realtà, sul posizionamento che i tour operator e gli agenti di viaggio, out ed on line, attribuiscono al comparto. In sintesi, suggerisce il Rapporto 2010, solo facendo rete il comparto del benessere termale potrà acquisire un ruolo maggiore che raggiunga anche l'ambito delle politiche dell'Unione Europea.


Il punto di vista di Pierfrancesco Pacini - Presidente di Unioncamere Toscana

"Gli ultimi dati dell'Organizzazione mondiale del turismo evidenziano chiari segnali di ripresa del settore a livello internazionale dopo i pesanti contraccolpi che hanno rallentato su scala globale gli spostamenti dei viaggiatori per piacere e per affari. La Toscana, fortunatamente, dalle prime stime sul 2010 e dai consuntivi del 2009 sembra aver sostanzialmente tenuto, in particolare grazie al turismo delle città d'arte. Dalle analisi annuali che portiamo avanti da anni come sistema camerale sul comparto termale emergono però con continuità segnali preoccupanti che vanno al di là degli andamenti congiunturali. In particolare, sembra proseguire anche nel 2009 la lunga fase di transizione attraversata dalle strutture tradizionali che faticano ad imboccare la via del rinnovamento delle strategie competitive e di posizionamento su mercati in sempre più rapida trasformazione. Nell'annualità appena conclusa la performance positiva sugli arrivi è frutto esclusivo della dinamica del comparto benessere a fronte di un calo del termale tradizionale, anche il dato negativo delle prestazioni a livello regionale è ascrivibile esclusivamente alla componente del termale tradizionale. Spunti positivi di rinnovamento, in questo senso, ci sono, penso, ad esempio, alle piccole realtà termali toscane che registrano performance economiche degne di nota, mi riferisco anche al progetto Fuksas su Montecatini. Come sistema camerale non possiamo far altro che rinnovare il nostro sostegno al settore con questi eventi che ci auguriamo possano offrire elementi di confronto e di raccordo tra gli operatori, anche alla luce dei contributi degli ospiti nazionali ed esteri chiamati oggi ad intervenire".

 

 

 

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