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  La Congiuntura manifatturiera in Toscana - III Trimestre e aspettative IV Trimestre 2010

 

 

 

c o m u n i c a t o s t a m p a

 

 

INDAGINE CONGIUNTURALE
 UNIONCAMERE TOSCANA  - CONFINDUSTRIA TOSCANA
In rallentamento la ripresa produttiva del manifatturiero regionale
 Continua a preoccupare il fronte occupazionale
 

 

Firenze, 7 novembre 2010

 

Quadro generale 

Secondo i risultati dell'indagine sul comparto manifatturiero regionale, condotta da Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana, nel terzo trimestre dell'anno la produzione ha rallentato il proprio ritmo di crescita. Dopo essere tornato in terreno positivo all'inizio del 2010, l'indicatore tendenziale della produzione si è infatti fermato a +3,5% nel periodo luglio-settembre, al di sotto del dato nazionale (+5,8%) e della performance regionale registrate nei primi sei mesi dell'anno.

In linea con la produzione, anche il fatturato è cresciuto del +4,6% rispetto al corrispondente periodo del 2009, riducendo tuttavia - anche in questo caso - l'intensità della crescita dopo il +6,7% registrato nel precedente trimestre.

Decisiva nel determinare tale rallentamento, sembra essere stata - ancora una volta - la domanda internazionale: gli ordinativi provenienti dai mercati esteri sono cresciuti del +3,8%, evidenziando dunque una flessione del proprio tasso di crescita rispetto al +5,4% dei primi sei mesi dell'anno.

Nel frattempo invece alcune particolari dinamiche relative alla grande industria meccanica hanno contributo ad una accelerazione complessiva degli ordinativi interni (+3,9%); depurati del dato settoriale, infatti, la domanda interna si conferma ancora molto fiacca.

Il quadro positivo ha consentito la graduale risalita dei prezzi alla produzione (+2,6%), tornati a crescere dall'inizio dell'anno. Oltre al traino esercitato dalla domanda in espansione, l'incremento dei prezzi alla produzione è stato determinato anche dalla necessità delle imprese di recuperare la spinta esercitata sui costi di produzione dal rincaro delle materie prime degli ultimi mesi.

Resta negativo l'indicatore relativo all'occupazione, che diminuisce del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2009, anche se la flessione mostra segni di attenuazione rispetto ai primi mesi dell'anno. Viene confermato l'ancora abbondante ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni: secondo l'INPS gli interventi di integrazione salariale autorizzati al comparto manifatturiero nel periodo luglio-settembre 2010 hanno raggiunto i 9 milioni di ore, 2 milioni in più del corrispondente periodo 2009: a tale proposito si registra, inoltre, un forte incremento del contributo offerto dalla componente straordinaria, ad evidenziare problematiche che -per alcune imprese- hanno assunto carattere strutturale e non più solo di natura transitoria.

 

Le dimensioni d'impresa

A livello dimensionale sono le grandi unità produttive (oltre 250 addetti) ad evidenziare - anche nel terzo trimestre 2010 - lo slancio maggiore: pur decelerando il passo, segnano infatti rispettivamente un +9,1% e un +6,0% per produzione e fatturato. Passando agli ordinativi, la maggior vivacità della componente interna di alcune grandi imprese, assicura una ripresa sul fronte nazionale del 21,5% rispetto al 2009 mentre il mercato estero si ferma ad un contenuto +1,0%.

Positivi i risultati anche per le medie imprese (50-249 addetti), che rispetto al 2009 salgono del 7,9% in termini produttivi e del 10,0% in termini di fatturato. Buoni anche i dati relativi agli ordinativi, con la componente estera che conferma la spinta alla ripresa.

Continuano invece le difficoltà per le piccole imprese (10-49 addetti) che, in linea con quanto evidenziato nella precedente rilevazione, stentano ad ancorarsi alla ripresa, mostrando una stagnazione degli andamenti produttivi (solo +0,2% il tendenziale) e ritmi di crescita piuttosto contenuti anche del fatturato (+1,9%). Gli ordinativi interni flettono addirittura del 2,2% mentre quelli esteri segnano un modesto +1,4%.

 

I settori di attività

Il rallentamento del ritmo di crescita porta a tre i settori manifatturieri contrassegnati da andamenti produttivi negativi. Si tratta del comparto alimentare che, dopo il +1,6% e il +0,3% dei due precedenti trimestri, si attesta adesso a -2,7% rispetto ad un già negativo terzo trimestre 2009 (-5,1%); della farmaceutica (-2,1%), che esce comunque da un 2009 particolarmente brillante a seguito della produzione attivata dall'emergenza del virus H1N1; e dell'abbigliamento che, contrariamente alle altre specializzazioni del sistema moda, flette del 3,0%.

Sono in ulteriore ripresa il tessile (+4,3% dopo il +1,7% del secondo trimestre) e il pelli e cuoio (+5,2%), mentre le calzature crescono di un più contenuto +2,1%.

Fra gli altri comparti, variazioni positive in crescita si registrano per l'elettronica (+15,7% dopo il precedente +13,7%) e per le riparazioni e installazioni (+2,0%), mentre sempre positive, seppur in rallentamento rispetto ai trimestri precedenti, risultano la meccanica (+6,9%), la chimica (+3,1%) e il legno e mobilio (+2,4%). Stazionari, infine, i minerali non metalliferi e i mezzi di trasporto.

 

Aspettative per il IV trimestre 2010

Nonostante il rallentamento registrato a consuntivo per il terzo trimestre, le aspettative degli imprenditori restano improntate all'ottimismo. Il saldo perequato tra ottimisti e pessimisti relativamente all'andamento produttivo di fine 2010 risulta positivo di 11 punti percentuali, migliorando sensibilmente il "clima di fiducia" registrato nella precedente indagine. Il traino continua ad essere rappresentato dalla domanda estera, per la quale infatti le attese sono migliori rispetto a quelle della componente interna (+12 contro +7 p.p.). Tutto questo non sembra tuttavia ancora bastare per risollevare il quadro occupazionale, che continua purtroppo a caratterizzarsi in negativo (saldo pari a -8 punti percentuali), in linea con quanto già osservato nella precedente indagine.

 


 

Logo di Unioncamere Toscana

Il punto di vista del Presidente Pacini

 

"La fase congiunturale in corso invia indicazioni contrastanti. Da un lato si confermano i segnali di recupero già osservati nella prima metà del 2010, dall'altro si evidenzia un rallentamento non trascurabile nell'andamento degli indicatori di fatturato e produzione, a sottolineare la grande incertezza che domina tuttora il quadro macroeconomico. La ripresa internazionale da poco iniziata si sta confrontando con l'avvio in molti paesi dell'exit-strategy fiscale e con l'esigenza di risanamento dei conti pubblici, ed i segnali di decelerazione sono già visibili in diverse economie avanzate e dell'Area Euro, Italia inclusa.

Le recenti vicende dell'Irlanda ed i rinnovati timori di un "effetto domino" all'interno dell'Unione Europea, legati alla grave situazione in cui versano le finanze pubbliche di alcuni Paesi membri ed ai rischi di default di alcuni debiti sovrani, introducono ulteriore incertezza nello scenario in cui gli operatori devono compiere le proprie scelte. Sebbene le aspettative degli imprenditori relativamente al quarto trimestre si confermino moderatamente positive, occorre dunque sottolineare come l'indagine sia stata realizzata prima di tali sviluppi.

Resta pertanto giustificato, a nostro parere, il mantenimento di un atteggiamento cauto sia rispetto alla chiusura del 2010, sia riguardo agli andamenti attesi nel prossimo anno. Se il percorso di ritorno sui livelli pre-crisi appare essersi effettivamente avviato anche per le imprese toscane, il cammino intrapreso resta infatti lungo, complesso e tutt'altro che scontato nei modi e nei tempi."

 

 

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