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  L'Alta Tecnologia in Toscana - Imprese e Territori Presentazione del 2° Rapporto annuale

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c o m u n i c a t o s t a m p a

 

 

Toscana high-tech: un settore vitale che cresce nonostante la crisi
Giovani, di micro e piccole dimensioni, votate all'export e in crescita per occupazione e fatturato.
La fotografia dell'Alta Tecnologia in Toscana in una indagine firmata UNIONCAMERE TOSCANA e Istituto di Management della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa
 
 

Firenze, 29 aprile 2011 - Oltre 10mila, per la precisione 10.235, attività economiche in Toscana appartengono a settori che, per le proprie caratteristiche produttive, vengono annoverati fra quelli a maggior contenuto tecnologico, per un'occupazione complessiva di 70.327 addetti. Questi i dati della fine del 2008 resi noti da ISTAT e classificazioni ufficiali che pongono la regione al sesto posto in Italia per grado di diffusione del fenomeno, dopo Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. Se a livello regionale si nota una relativa de-specializzazione sia in termini imprenditoriali che occupazionali, Firenze e Pisa si distinguono per una forte concentrazione di attività ad alta tecnologia e indici di specializzazione superiori alla media nazionale.

Ma il rapporto annuale dell'Osservatorio sulle Imprese High-Tech della Toscana pubblicato da Unioncamere Toscana e Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa (tramite l'Istituto di Management) con l'obiettivo di mettere a disposizione strumenti conoscitivi sul fenomeno dell'alta tecnologia in regione, non si ferma alle fonti statistiche ufficiali e si muove anche attraverso rilevazioni empiriche che permettono un'analisi più precisa.

Il Rapporto 2011 contiene informazioni derivate da una indagine diretta condotta su 1575 imprese relative al settore high tech, di cui 776 pienamente high tech, 397 potenziali high tech e 402 che rientrano in alcuni parametri ma non soddisfano quelli più restrittivi. Da questo campione risulta una giovane natalità delle attività high tech: oltre la metà sono infatti state costituite nello scorso decennio. Inoltre, il 46% delle realtà indagate (includendo anche le "potenziali" high-tech) appartiene all'area dell'ICT, il 17% alla meccanica avanzata, l'8% all'elettronica e all'ottica, stessa percentuale per le Life Sciences e 7% per l'energia e l'ambiente.

Sotto il profilo dimensionale, si tratta principalmente di micro-imprese (il 73% ha meno di 10 addetti) e piccole imprese (il 20% non arriva a 50 addetti). Le poche medie e grandi imprese, d'altronde, contribuiscono per il 61% dell'occupazione.

Relativamente ad occupazione e fatturato, il rapporto rileva come il settore high tech tenga e realizzi buone performances anche in tempi di crisi. Nel biennio 2009-2010 le imprese ad alta tecnologia evidenziano una variazione occupazionale del 5,1%. Per il fatturato nel 2009 il 39% degli operatori ha registrato un aumento del volume di affari, mentre nel 2010 questa percentuale è salita al 50%, con un andamento medio di aumento di fatturato dell'8,8%.

Le previsioni di crescita si confermano positive anche per il 2011: il 59 % delle imprese guardano con ottimismo all'anno in corso e solo l'8% teme una contrazione. A livello dimensionale, il settore va in controtendenza poiché registrano performances migliori le micro e piccole imprese rispetto alle più grandi, peculiarità questa che conferma la vitalità del settore.

Vitalità che si dimostra anche nella propensione all'export di queste realtà toscane: il 34% ha una quota positiva di export e le media di fatturato realizzata all'estero è del 35%. Da segnalare che fra i Paesi in cui si esporta rientra anche la Cina, non più solo fornitore.

Per le realtà strettamente high tech ad ogni modo il cliente pubblico è quello principale nel 16% dei casi, affiancato da altre imprese nel 72% dei casi.


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Il commento di Roberto Nardi, Vicepresidente di Unioncamere Toscana

 

"Nonostante il contesto di bassa crescita generalizzata, presente già prima della recente crisi internazionale, i settori dell'alta tecnologia realizzano buone performance in termini di fatturato ed occupazione, suggerendo valutazioni ottimistiche per il futuro.

Si tratta di un risultato che scaturisce anche dal fatto che le imprese a più elevato contenuto tecnologico si mostrano maggiormente propense all'esportazione, fornendo per lo più prodotti e servizi di nicchia ad elevata customizzazione.

L'indagine condotta sul sistema high-tech regionale rivela inoltre un andamento migliore per le micro e le piccole imprese, rispetto alle grandi e medie, un dato che costituisce per molti versi una peculiarità che conferma la vitalità del tessuto imprenditoriale regionale ad alta tecnologia.

Le imprese più grandi rivestono un ruolo comunque significativo all'interno del sistema high-tech regionale, che si misura non solo per il loro impatto in termini di occupazione e fatturato, ma anche perché esse si dimostrano particolarmente virtuose nei processi di internazionalizzazione e nella creazione di "filiere" di competenze all'interno del territorio regionale.

E' infatti estremamente importante accrescere la presenza dell'alta tecnologia toscana sui mercati internazionali, anche per favorire la creazione ed il consolidamento delle "filiere" di competenze presenti all'interno del territorio, generando nuova imprenditorialità manifatturiera e del terziario ad elevato potenziale innovativo".

 

 

 

 

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