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  Indagine sul ruolo delle imprese agricole nel contesto regionale alla luce dell’evoluzione degli scenari internazionali

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c o m u n i c a t o s t a m p a

  

La Toscana agricola: multifunzionale, certificata, impegnata nella tutela del paesaggio

Presentata oggi nell'ambito di EXPO RURALE 2011 l'indagine Unioncamere Toscana sul ruolo delle imprese agricole nel contesto regionale alla luce dell'evoluzione degli scenari internazionali

 

 

Firenze, 15 settembre 2011 - Sono 43.117 le imprese agricole iscritte agli archivi camerali a metà del 2011, oltre la metà delle quali (51,3%) si concentrano nell'Area Vasta Centro-Meridionale della Toscana (province di Arezzo, Grosseto e Siena): un numero che negli ultimi dodici mesi ha subito una riduzione dell'1,5%, che si inserisce nel più ampio fenomeno di abbandono delle campagne testimoniato anche dai dati provvisori del 6° Censimento generale dell'agricoltura. Negli ultimi 10 anni (2000-2010), parallelamente alla diminuzione del numero delle aziende (-38,4%), è calata in Toscana anche la Superficie Agricola Utilizzata, che si è ridotta del 11,7% a fronte di una contrazione molto più contenuta a livello nazionale (-2,3%). Si tratta tuttavia di un mondo in profonda trasformazione, come emerge anche dal sensibile incremento della dimensione media delle imprese (dai 7,0 ettari del 2000 ai 10,1 del 2010, per una variazione del +43,7%).

Questi alcuni dati di partenza dell'indagine sul mondo agricolo dal titolo Un'analisi del ruolo delle imprese agricole nel contesto regionale alla luce dell'evoluzione degli scenari internazionali, elaborata dall'Ufficio Studi di Unioncamere Toscana e presentata oggi nell'ambito di EXPO RURALE 2011 durante il convegno organizzato con la Regione Toscana, nel corso del quale sono state anche premiate le Imprese Storiche dell'agricoltura toscana che svolgono ininterrottamente la loro attività da oltre un secolo.

Per esplorare in maggiore profondità le caratteristiche degli imprenditori e delle imprese agricole, Unioncamere Toscana ha realizzato, nel mese di luglio, un'indagine su un campione di 500 imprese rappresentative dell'universo agricolo toscano, che ha confermato tuttavia un panorama ancora dominato da imprese di piccole dimensioni, con un numero medio di addetti che rimane estremamente contenuto: 2,3 addetti non stagionali per impresa.

Un dato positivo riguarda la multifunzionalità dell'agricoltura toscana, con il 21% delle imprese agricole che svolge attività di agriturismo (percentuale che sale al 32,8% quando il titolare è donna e al 39,6% quando l'imprenditore è laureato), il 9% che effettua attività di somministrazione di cibo e bevande, il 32% che realizza la trasformazione diretta dei prodotti aziendali, il 90% che svolge vendita diretta dei propri prodotti.

Venendo al rapporto con i mercati, consorzi e cantine sociali contribuiscono mediamente per il 37,7% al fatturato delle imprese, mentre il 27,5% del fatturato è realizzato attraverso la vendita diretta al consumatore finale, il 17,2% attraverso intermediari/grossisti ed il 12,8% attraverso la vendita diretta a dettaglianti. Ancora trascurabile l'utilizzo del commercio elettronico (0,7%). L'export rimane una eccezione: la quota di imprese esportatrici è infatti pari all'11% del totale, che cresce al 37% nel caso dei viticoltori, al 24% nel caso del florovivaismo, al 50% per le imprese più strutturate, al 36% nel caso in cui l'imprenditore sia laureato.

Da segnalare la rilevanza delle certificazioni di qualità, utilizzate dal 60% delle imprese e che riescono ad alzare nettamente i livelli di redditività, incidendo mediamente per il 31% sui margini di

guadagno complessivi per i prodotti con denominazione di origine, al 34% per i consorzi di tutela, al 45% per l'agricoltura biologica/biodinamica.

Gli imprenditori agricoli esprimono infine una forte consapevolezza dell'importanza del proprio ruolo, che non si limita alla sfera puramente economica: fra le funzioni ambientali e sociali assicurate dall'agricoltura, al primo posto -nella percezione degli agricoltori- si colloca la conservazione e la tutela del paesaggio (64,7%), seguita da tutela e sicurezza della qualità degli alimenti (39,8%), dalla valorizzazione dei prodotti tipici locali (36,9%) e dalla prevenzione dell'erosione del suolo (30,8%).

Fra le richieste avanzate dal mondo agricolo, invece, spicca la necessità di politiche per favorire la tracciabilità del prodotto, ritenute molto utili dal 47,4% e abbastanza utili dal 27,6% degli intervistati, seguita dalla richiesta di interventi a sostegno dell'accesso al credito, molto o abbastanza utili per il 70% delle imprese.


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Il punto di vista di Massimo Guasconi - Presidente della Camera di Commercio di Siena

 

"In linea generale, alla luce dei dati provvisori offerti dal 6° Censimento generale dell'agricoltura, rileviamo che il quadro dell'agricoltura toscana è in profonda trasformazione. Il numero di aziende agricole censite in Toscana, si è infatti ridotto in 10 anni del 38,4%, superando quindi la già consistente contrazione registrata a livello nazionale nello stesso periodo (-32,2%), un dato estremamente preoccupante, tenuto conto del ruolo sociale ed ambientale interpretato dall'agricoltura nella salvaguardia del suolo e del paesaggio, nella lotta contro lo spopolamento delle aree rurali e nella costruzione dell'identità paesaggistica e culturale della nostra regione, un ruolo che conferisce all'agricoltura un peso complessivo ben maggiore rispetto a quello rappresentato dalla quota del valore aggiunto del settore sul totale del valore aggiunto regionale (1,8% nel 2010).

 

Analizzando poi i dati proposti dall'indagine condotta da Unioncamere Toscana  su 500 imprese agricole toscane, non possiamo che prendere atto della debolezza delle imprese agricole nel rapporto con il mercato finale ed in particolare proprio con i mercati esteri, certamente da ricondurre anche alle caratteristiche del tessuto imprenditoriale che nell'87% dei casi ha meno di tre addetti, mentre il 57,4% degli imprenditori ha un titolo di studio pari o inferiore al diploma di scuola media inferiore, dato naturalmente correlato all'avanzata età media della classe imprenditoriale, con il 71% degli imprenditori di oltre 50 anni.

 

Questa è la classe imprenditoriale che si trova ad affrontare le sfide globali del secolo appena iniziato, sfide sulle quali si gioca non solo la sopravvivenza delle singole imprese e la tutela di posti di lavoro, ma anche la salvaguardia di "beni pubblici" quali la sicurezza alimentare collettiva, sfide di fronte alle quali ogni soggetto istituzionale può giocare un ruolo importante.

 

Ma l'indagine ci offre anche altri spunti di riflessione, il primo dei quali è rappresentato per esempio dalle politiche per la tracciabilità del prodotto, considerate molto utili dal 47% degli agricoltori ed abbastanza utili dal 27,6%; mentre al secondo posto tra gli interventi considerati importanti si collocano le politiche per facilitare l'accesso al credito (molto utili per il 35,4% degli imprenditori), in risposta ad una difficoltà nell'accesso agli strumenti creditizi connessa alle conseguenze della crisi finanziaria globale, ed aggravata dalla difficoltà degli operatori bancari non specializzati nel valutare il merito di credito in relazione alla particolare forma di rischio fronteggiata delle imprese agricole.

 

Ma oggi è anche l'occasione per offrire un riconoscimento alla storia e alle tradizioni testimoniate dalle 65 aziende agricole toscane che svolgono ininterrottamente la loro attività da oltre un secolo e, insieme alla Regione, abbiamo pensato di premiarle, nell'ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, conferendo loro uno speciale attestato di riconoscimento."

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