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  Il Commercio al dettaglio in Toscana nel II Trimestre 2013

 

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c o m u n i c a t o s t a m p a

 

 

Consumi in Toscana: vendite al dettaglio ancora giù (-4,8%), ma la caduta si attenua rispetto alla fine del 2012

Nel II trimestre 2013 migliora il clima di fiducia espresso dagli operatori del settore
Battuta d'arresto per ipermercati, supermercati e grandi magazzini

 

Firenze, 23 settembre 2013 - Il segno è ancora meno, si parla del -4,8%, ma il II trimestre del 2013 registra la prima frenata di rilievo al costante calo delle vendite al dettaglio. In Toscana le cose vanno inoltre meglio che in Italia (-7,6%): si conferma dunque il trend che, a partire da inizio 2012, vede la regione subire meno gli effetti del calo generalizzato dei consumi, anche se la grande distribuzione registra una flessione di rilievo. Queste le indicazioni contenute nel rapporto sulla congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana, consuntivo II trimestre 2013- aspettative III trimestre 2013, elaborata dall'Ufficio Studi di Unioncamere Toscana.

 

"Sebbene il calo delle vendite resti significativo - afferma Vasco Galgani, Presidente Unioncamere Toscana - si intravedono finalmente segnali di una possibile inversione di tendenza, che va sostenuta con interventi che non deprimano i consumi, contenendo il carico fiscale sulle famiglie ed evitando un'ulteriore manovra correttiva sull'IVA. E' in corso una riorganizzazione della rete distributiva all'insegna della competitività, in termini di qualità e convenienza dell'offerta, anche grazie a iniziative, finalizzate all'aggregazione e riqualificazione dei servizi e dei contesti urbani di riferimento, attivate sul territorio dalle stesse Camere di Commercio, in sinergia con Regione e Amministrazioni locali."

 

LE VENDITE PER TIPOLOGIA DI ESERCIZIO

Nel commercio di vicinato (da 1 a 5 dipendenti) il calo delle vendite è stato del -5,2%: si riduce a meno di due punti la forbice con l'andamento delle grandi strutture (almeno 20 addetti), che perdono il 3,5%, peggior risultato trimestrale di sempre. Incide la perdita secca di ipermercati, supermercati e grandi magazzini (-2,3% Toscana, -1,9% Italia): la flessione arriva dopo tre anni di sostanziale equilibrio e un balzo in avanti (+2,4%) registrato nell'ultimo trimestre 2012.

 

COMPARTO MERCEOLOGICO

Gli specializzati alimentari e non alimentari chiudono il II trimestre con una perdita di circa il 5% ed un risultato migliore rispetto alla media nazionale, soprattutto per quanto riguarda gli alimentari. Fra i non alimentari, tutte le diverse tipologie merceologiche specializzate rallentano le dinamiche negative degli ultimi trimestri: gli andamenti maggiormente negativi restano quelli registrati nel segmento "abbigliamento e accessori" (-6,0%) e fra i "prodotti per la casa ed elettrodomestici" (-6,3%), mentre meno rilevante è il caso degli "altri prodotti non alimentari" (farmaceutici, profumeria, libri, giornali), che nel II trimestre 2013 si riducono del 4,3%.

 

GIACENZE ED ASPETTATIVE DEGLI OPERATORI

Parallelamente all'attenuazione del calo delle vendite, gli operatori del settore registrano un significativo processo di "normalizzazione" delle giacenze di magazzino, con un ritorno su valori quasi fisiologici.

L'attenuazione delle criticità sembra indurre un leggero miglioramento del clima di fiducia espresso dai commercianti (relativamente agli andamenti attesi nel III trimestre), con riferimento alla dinamica sia delle vendite che degli ordinativi. Cresce, seppure in modo lieve, il fronte degli ottimisti nella piccola e media distribuzione, mentre cala nella grande distribuzione.

 

ANDAMENTO DEI PREZZI AL CONSUMO

L'andamento dell'inflazione sembra aver contribuito in maniera significativa a contenere il calo delle vendite. L'indice dei prezzi al consumo dei beni e servizi, in Toscana, tocca i livelli di minimo (+1,1%) da tre anni e mezzo a questa parte, con un taglio netto rispetto ai livelli raggiunti alla metà del 2012 (inflazione superiore al 3%). Per i beni del commercio al dettaglio il risultato è trascinato verso l'alto soprattutto dagli alimentari (+2,6). Fra i non alimentari sono praticamente fermi i prezzi di abbigliamento e calzature (+0,2%), mentre l'unica dinamica di un qualche rilievo si ha per i mobili e prodotti per la casa (+1,1%).

 

DINAMICA DEL TESSUTO IMPRENDITORIALE

Nel II trimestre 2013 continua a ridursi - anche se di poco - la rete del commercio al dettaglio (le unità locali si riducono del -0,3%) per colpa dell'ennesima flessione dei non alimentari (-0,6%). Il dato positivo degli alimentari (+0,7%) è invece trascinato verso l'alto dalla performance degli specializzati nel segmento food (+1,6%), mentre dopo sette trimestri consecutivi di risultati positivi cala la rete distributiva non specializzata (-0,4%).

   

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