
c o m u n i c a t o s t a m p a
MOVIMPRESE TOSCANA - III TRIMESTRE 2014
Imprese: tra luglio e settembre meno chiusure ma natalità al minimo
Impennata dei fallimenti: 191 in tre mesi
Firenze, 6 novembre 2014 - Sono al minimo storico le iscrizioni di nuove imprese ai registri delle Camere di Commercio della Toscana: 5.158 nel terzo trimestre del 2014, il volume più basso dal 2010 (-5,4% rispetto al III trimestre 2013), in calo anche le aperture di nuove unità locali (2.168, -1,9%); mentre le imprese chiuse, nel periodo estivo, sono state 4.011, cui vanno ad aggiungersi 1.873 chiusure di unità locali.
Per quanto riguarda la nascita di nuove imprese - da luglio a settembre 2014 - l'andamento regionale è stato peggiore rispetto alla media nazionale (-2,3%), mentre il fenomeno delle chiusure risulta in forte attenuazione in tutto il Paese (-11,6% le cessazioni in Toscana e -11,9% in Italia).
All'attenuazione del fenomeno delle chiusure aziendali si affianca un altro dato da leggere «in positivo», il calo del numero d'imprese in fase di difficoltà: 1.141 le aziende toscane entrate in scioglimento e liquidazione nel trimestre estivo (-16,7% rispetto allo stesso periodo del 2013) e 40 aziende che hanno aperto concordati fallimentari o preventivi e accordi di ristrutturazione debiti (-18,4%). Allarmante, invece, l'impennata del numero di fallimenti: 191 in tre mesi, il 38,4% in più rispetto all'estate del 2013.
Sono 412.892 le imprese registrate al 30 settembre presso le Camere di Commercio della Toscana.
In dodici mesi (dal 1 ottobre 2013 al 30 settembre 2014) sono nate, dentro i confini regionali, 26.070 nuove imprese e ne sono cessate 24.139, per un saldo anagrafico positivo di 1.931 unità (+0,5%). Il tessuto imprenditoriale toscano si espande grazie al fatto che le iscrizioni di nuove imprese superano il numero di cessazioni; tuttavia il tasso di natalità sceso al 6,3%, rappresenta il minimo storico degli ultimi 15 anni.
"La crisi indubbiamente continua a pesare sulla vitalità del sistema produttivo regionale e questo si evince dal minimo storico delle iscrizioni ai registri camerali - ha detto il Vicepresidente di Unioncamere Toscana, Stefano Morandi - Siamo in momento estremamente delicato, un momento nel quale dobbiamo prestare la massima attenzione alle politiche che possono aiutare o penalizzare i progetti di vita di migliaia di persone che credono nell'impresa e che hanno bisogno di essere accompagnati, sostenuti, favoriti. Perché solo così facendo possiamo ridare lavoro a chi lo ha perso od una chance ai giovani che lo cercano. Il Governo è alle prese con la grande sfida delle riforme per rimettere in moto il Paese - ha detto ancora Morandi - ed ha la responsabilità di fare le scelte giuste per lo sviluppo. Non vogliamo ripeterci ma continuiamo a ritenere che dalle scelte del Governo non solo ne va della nostra crescita, ma anche della sopravvivenza dell'economia italiana e toscana: le imprese che chiudono difficilmente potranno riaprire a fine crisi".
Artigianato: le imprese continuano a diminuire
A rallentare lo sviluppo dell'imprenditoria toscana, e più in generale italiana, è il perdurare della crisi del sistema artigiano, che dal 2009 registra più chiusure che aperture aziendali. Negli ultimi dodici mesi in Toscana hanno chiuso i battenti 9.700 imprese artigiane e ne sono nate appena 8.400. Il bilancio demografico dell'artigianato toscano è pertanto negativo: -1.268 aziende rispetto a fine settembre del 2013. Le imprese artigiane, che in Toscana costituiscono il 26,6% delle imprese e in massima parte sono ditte individuali, sono scese a quota 109.798. Il tasso di mortalità delle aziende artigiane rallenta (8,7% contro il 10,1% di settembre 2013), ma a fronte di una natalità ridotta al minimo. Diversamente, le imprese non artigiane aumentano (+1,1% pari a +3.200 unità) perché, pur avendo un tasso di natalità ancora più basso delle artigiane, registrano una mortalità più limitata.
Imprese giovanili in calo, in corsa le aziende straniere
Le imprese giovanili (38.536), sono il 9,3% del tessuto imprenditoriale regionale, ma continuano a diminuire (-3,4% rispetto a settembre 2013). Il calo è concentrato fra le ditte individuali (-1.000 aziende) e le società di persone (-370). Altro discorso invece per le imprese straniere (49.327), che rappresentano il 12% del totale regionale ed aumentano del 4,9% (+2.366 aziende): gli incrementi sono diffusi a tutte le tipologie giuridiche, ma riguardano soprattutto le ditte individuali che superano quota 41 mila e rappresentano l'84% delle imprese straniere presenti in Toscana.
In Toscana sempre più alberghi, ristoranti e negozi
Il settore turistico (alberghi e ristoranti) della Toscana continua la fase espansiva che negli ultimi 5 anni ha determinato oltre 3mila imprese in più. A fine settembre 2014 arriva a contare 33.187 unità (+2,7% e +888 imprese rispetto a settembre 2013), così come il commercio (+1,0%, +1.060) che raggiunge quota 101.171 unità e rappresenta un quarto del sistema imprenditoriale regionale.
Contribuiscono in maniera rilevante al bilancio positivo anche le attività di noleggio e supporto alle imprese e i servizi alla persona che insieme determinano mille aziende in più.
Edilizia e agricoltura continuano a perdere aziende, per l'agricoltura il calo di unità produttive (-1,4%, -577 in dodici mesi), divenuto ormai una costante, ha determinato la perdita di 3mila imprese dal 2010 ad oggi. L'emorragia di imprese nell'edilizia (-852 unità, -1,3% rispetto a settembre 2013) è legata alla grave crisi del mondo artigiano operante nella filiera (in Toscana il 70% delle imprese dell'edilizia è artigiana, per lo più attive nella installazione di impianti e nei lavori edili di completamento).
Il manifatturiero (-102) scende a quota 55.299 imprese, aumentano solo le imprese dei comparti pelli-calzature (+94), alimentari (+90 aziende) e mobili (+14).
I dati presentati fanno riferimento a Movimprese ed al Cruscotto d'indicatori statistici regionali rilasciati trimestralmente da Infocamere.
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