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  7) Credito & Lavoro - I dati del I Trimestre 2015

 

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c o m u n i c a t o s t a m p a 

 

 

"Emergenza credito e lavoro": gli ultimi dati rivelano nel complesso andamenti ancora negativi, seppur con qualche schiarita su entrambi i fronti

 Nel I trimestre 2015 aumentano le assunzioni programmate e diminuiscono le uscite: il saldo occupazionale resta però negativo per 420 unità, sebbene in netto miglioramento rispetto al saldo del 2014 (-2.790): crescono le imprese medio-grandi (+670), diminuiscono le micro e piccole (-1.090). Sul fronte del credito, gli ultimi dati evidenziano un nuovo calo dei prestiti alle imprese (-1,0% nel 3° trimestre 2014), sebbene meno accentuato rispetto al 2013. In calo soprattutto il credito alle imprese di minori dimensioni (-2,1%)

 

Firenze 24 marzo 2015 - Nel primo trimestre dell'anno in corso le imprese toscane hanno programmato l'attivazione di 12.310 contratti, il 14% in più nei confronti dello stesso trimestre del 2014, e di ridurre le uscite del 5% (12.730 le cessazioni programmate nel periodo gennaio-marzo 2015. Il saldo complessivo tra entrate ed uscite nel mercato del lavoro toscano resta tuttavia negativo (-420 unità), seppure in miglioramento rispetto al primo trimestre 2014. Il lavoro dipendente continua a rappresentare la componente debole del mercato del lavoro regionale (assunzioni effettuate direttamente dalle imprese), con un saldo negativo di -3.280 unità cui si contrappongono saldi positivi per i contratti di somministrazione (+1.440 unità), per le collaborazioni occasionali e gli incarichi a professionisti con partita IVA (+730 unità) e per le altre forme di lavoro indipendente (+690). In termini settoriali, la performance negativa è riconducibile alla dinamica dell'industria (-660 unità), principalmente a causa dell'edilizia (-960), mentre il saldo dei servizi è positivo (+240 unità), con tuttavia una flessione nei comparti del commercio e del turismo (-560).

 

Anche sul fronte del credito, i dati più recenti segnalano una persistente riduzione dei prestiti alle imprese (-1,0% nel III trimestre 2014), condizionati dal debole andamento del ciclo economico e della domanda per investimenti. La situazione su tale fronte sembra tuttavia tornare molto gradualmente verso una situazione di "normalità", nella misura in cui nel corso del 2013 la flessione dei prestiti alle imprese aveva toccato anche il 3%. Continuano a calare soprattutto i prestiti alle imprese di piccola dimensione (-2,1%), nel cui ambito si collocano - con una riduzione di pari entità - anche le aziende artigiane; la flessione è invece contenuta per le imprese più grandi (-0,6%). A livello settoriale è ancora intensa la contrazione del credito soprattutto con riferimento alle imprese dei servizi (-2,3%) e delle costruzioni (-1,6%), mentre risulta meno intenso l'andamento negativo dei finanziamenti concessi alle imprese manifatturiere (-0,9%).

 

Queste le principali indicazioni contenute negli ultimi due report curati dall'Ufficio Studi di Unioncamere Toscana, relativi a domanda di lavoro e mercato del credito.

 

In attesa di valutare nei fatti le tante aspettative positive riposte nella recente riforma del lavoro e negli interventi della BCE sul mercato monetario - sottolinea il Presidente di Unioncamere Toscana Andrea Sereni - i dati presentati confermano che l'inversione del ciclo economico tardi a concretizzarsi per due tematiche, quella occupazionale e quella dell'accesso al credito, che tuttora costituiscono un pesante handicap sulla via della ripresa. Vanno tuttavia colti positivamente i segnali di alleggerimento degli andamenti che, su entrambi i fronti, erano stati molto negativi nel corso del 2013. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, l'auspicio è che grazie alle novità introdotte dal Jobs Act i saldi tornino presto finalmente positivi, anche grazie ad un assorbimento della domanda di giovani e donne che, tradizionalmente, costituiscono l'anello debole nel mercato del lavoro, soprattutto nelle fasi di crisi come quella attraversata negli ultimi anni. In questo senso, cogliamo con ottimismo, sperando che abbia continuità, il dato per cui le "opportunità lavorative" per le donne risulteranno in Toscana pari al 46% del totale, un buon 3% in più rispetto a fine 2014. Per quanto riguarda invece i dati relativi al credito, nella nostra regione rileviamo - e forse non è un caso - che anche questi subiscano un progressivo miglioramento. Importante, in tal senso, è soprattutto la riduzione del livello dei tassi di interesse sui prestiti a breve termine concessi dalle banche, condizioni di non poco conto per il sistema economico-produttivo toscano, nonostante sia ancora ampio lo stock di sofferenze detenute dalle banche a causa delle difficoltà di rimborso dei crediti."

 

 

I PROGRAMMI DI ASSUNZIONE DELLE IMPRESE TOSCANE [scarica report]

 

Ingressi, uscite e saldi occupazionali

 

Nel primo trimestre del 2015 le imprese toscane hanno previsto di attivare 12.310 contratti, il 14% in più nei confronti dello stesso trimestre del 2014. Questa variazione tendenziale positiva - superiore alla media nazionale - è il risultato di un aumento del 10% delle assunzioni dirette effettuate dalle imprese, e di un incremento del 20% dei contratti atipici. Parallelamente, le uscite programmate si riducono dalle 13.630 unità di inizio 2014 (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi) alle 12.730 di gennaio-marzo 2015, con una riduzione del 5%. Nononostante il progresso compiuto su entrambi i fronti, il saldo complessivo tra entrate ed uscite nel mercato del lavoro in Toscana è negativo (-420 unità), seppur in netto miglioramento rispetto al primo trimestre 2014, allorché lo squilibrio fra ingressi e uscite era pari a -2.790 unità.

 

Sul fronte della domanda di lavoro resta debole soprattutto la componente del lavoro dipendente (assunzioni effettuate direttamente dalle imprese), in cui si registra un saldo di -3.280 unità mentre i saldi risultano positivi per i contratti di somministrazione (+1.440 unità), per le collaborazioni occasionali e gli incarichi a professionisti con partita IVA (+730 unità) e per le altre forme di lavoro indipendente (+690). In termini settoriali, la performance negativa è riconducibile alla dinamica dell'industria (-660 unità), mentre il saldo dei servizi è positivo (+240 unità).

 

Assunzioni dirette: profili contrattuali

 

In termini assoluti, nel I trimestre 2015 le assunzioni dirette effettuate dalle imprese saranno 8.260 (il 67% dei contratti totali). In tale ambito, anche in questo trimestre, si conferma una netta prevalenza dei contratti a termine: 4.940 assunzioni saranno infatti effettuate con un contratto a tempo determinato. Più in dettaglio, queste assunzioni saranno utilizzate soprattutto per valutare candidati in vista di una possibile assunzione stabile, raggiungendo in questo caso le 1.640 unità. A queste si aggiungeranno 1.550 assunzioni per far fronte a picchi di attività, 920 per svolgere attività stagionali e 830 per sostituire lavoratori temporaneamente assenti dall'azienda. Le assunzioni "stabili" (cioè quelle a tempo indeterminato o con un contratto di apprendistato) saranno 3.090, il 37% del totale. In particolare, i contratti di apprendistato potranno interessare circa il 31% dei giovani di cui è prevista l'assunzione.

 

I profili professionali più ricercati

 

Nei primi tre mesi del 2015 le imprese toscane hanno programmato di assumere circa 1.760 lavoratori di alto profilo, cioè dirigenti, specialisti e tecnici, per una quota pari al 21% delle assunzioni dirette totali programmate in regione, una percentuale di poco inferiore alla media nazionale (22%). Il gruppo professionale più numeroso è tuttavia quello delle figure qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, con 2.460 assunzioni (30% del totale), seguito dalle figure operaie (2.050 unità, il 25%) e da quelle impiegatizie (1.120 unità, il 14%). Saranno infine circa 870 le assunzioni che interesseranno figure generiche e non qualificate (10% del totale).

 

Le assunzioni di giovani e donne

 

Nel primo trimestre 2015 la quota di assunzioni rivolte ai giovani con meno di 30 anni sarà intorno al 29% del totale, 2 punti in meno rispetto al trimestre precedente. Considerando però le assunzioni per cui l'età non è ritenuta un requisito importante, e ripartendole proporzionalmente fra le due classi di età considerate (meno di 30 anni e più di 30 anni), si stima che le opportunità per i giovani potranno raggiungere un massimo del 59% delle assunzioni totali (contro il 65% del trimestre precedente). Per quanto riguarda il genere, tenendo conto delle assunzioni per cui le imprese considerano uomini e donne ugualmente adatti a esercitare la professione e ripartendole in proporzione a quanto espressamente dichiarato, le "opportunità" per le donne in Toscana risulteranno pari al 46% del totale (erano il 43% nel trimestre precedente).

 

Ricapitolando …

 

· ... il 60% delle 8.260 assunzioni di lavoratori dipendenti previste nella regione nel corso del I trimestre 2015 è a tempo determinato;

· ... le assunzioni si concentrano per il 71% nel settore dei servizi e per il 64% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;

· ... nel 60% dei casi saranno rivolte a candidati in possesso di un'esperienza lavorativa nella professione o almeno nello stesso settore;

· ... per una quota pari al 29% interesseranno giovani con meno di 30 anni;

· ...in 15 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.

 

 

L'ANDAMENTO DEL CREDITO IN TOSCANA [scarica report]

 

È proseguita, anche nel terzo trimestre 2014, la flessione del credito bancario alla clientela residente in Toscana; si confermi tuttavia un'attenuazione del fenomeno per quanto riguarda il complesso dei finanziamenti concessi a famiglie ed imprese (-0,7% nel trimestre in esame) dopo che, alla fine del 2013, la flessione aveva raggiunto il -2,0%. Il miglioramento interessa soprattutto i prestiti alle imprese, che registrano una riduzione dell'1,0% dopo che - nella parte centrale del 2013 - l'ammontare dei prestiti erogati risultava in calo di quasi 3 punti percentuali. È tuttavia l'aggregato dei prestiti alle famiglie che appare maggiormente prossimo ad un vero e proprio punto di svolta, rilevandosi su tale fronte un arretramento di modesta entità (-0,2%).

 

Continuano a calare soprattutto i prestiti alle imprese di piccola dimensione (-2,1%), nel cui ambito si collocano - con una riduzione di pari entità - anche le aziende artigiane; la flessione rimane invece contenuta per le imprese più grandi (-0,6%).

 

A livello settoriale è ancora intensa la contrazione del credito soprattutto con riferimento alle imprese dei servizi (-2,3%) e delle costruzioni (-1,6%), mentre l'andamento negativo dei finanziamenti concessi alle imprese manifatturiere (-0,9%) risulta meno intenso rispetto al recente passato: come sottolineato dalla Banca di Italia nel commentare i dati di livello nazionale, il settore della manifattura è in effetti quello che ha più diffusamente beneficiato del graduale allentamento delle politiche di offerta, in tutte le aree del Paese.. In aumento il credito rivolto al settore primario, estrattivo ed utilities (+2,1%), che rappresenta tuttavia solo il 4% dei prestiti complessivamente erogati al sistema economico-produttivo regionale.

 

Il tasso di decadimento dei prestiti alle imprese (rapporto fra il flusso di nuove sofferenze e la consistenza dei prestiti in essere all'inizio del periodo) fa tuttavia registrare ancora valori storicamente elevati (4,6%), attestandosi nel caso delle costruzioni addirittura al 9,3%. Un leggero incremento fa poi registrare anche il tasso di decadimento dei prestiti al settore manifatturiero, attestandosi nel III trimestre 2014 ad un livello (4,8%) che risulta tuttavia decisamente inferiore ai picchi raggiunti nel 2013 soprattutto a causa della crisi della metallurgia. Un lieve miglioramento di tale indicatore interessa invece il settore dei servizi, che riporta su tale fronte il valore più contenuto (3,6%).

 

 

In un contesto caratterizzato da forti problematiche sotto il profilo della qualità del credito erogato, il livello dei tassi di interesse sui prestiti a breve termine concessi dalle banche alle imprese resta in Toscana su livelli elevati (6,4%) - anche in confronto con le altre regioni - riflettendo i maggiori livelli di rischio connessi agli affidamenti alla clientela, e condizionando in tal modo il sistema economico-produttivo nel ricorso al credito. Particolarmente penalizzate, a tale riguardo, appaiono soprattutto due categorie, le piccole imprese (9,4%) sotto il profilo dimensionale, e le imprese di costruzioni (9,0%) sotto quello settoriale. Da sottolineare, tuttavia, che già nel trimestre in esame si è manifestata una prima riduzione del costo del credito (il cui livello aveva toccato il 7% all'inizio del 2014), anche in virtù del taglio dei tassi ufficiali operato dalla BCE prima della scorsa estate: in prospettiva futura, tale discesa potrà essere ulteriormente favorita dagli interventi decisi dalla BCE all'inizio del 2015.

 

  Info  
Andrea Cardosi Riccardo Perugi Silvia Pincione
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