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  Imprenditoria Femminile in Toscana nel IV Trimestre 2015

 

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OSSERVATORIO SULLE IMPRESE FEMMINILI - ANNO 2015

 

c o m u n i c a t o s t a m p a

 

 

Imprenditoria toscana: accelerano bruscamente le imprese femminili
(+12,4% rispetto allo stesso periodo del 2014 per effetto del traino delle imprese del settore agricolo)
La Toscana torna al 1° posto fra le regioni per crescita di imprese «rosa». Corre l'imprenditoria femminile «straniera», ma cresce anche quella giovanile e artigiana. Inversione di tendenza nel settore agricolo

 

 

Firenze, 7 marzo 2016  - Dal 1° ottobre al 31 dicembre 2015, si sono iscritte al Registro Imprese della Toscana 1.985 imprese femminili (il 30% del totale iscrizioni del trimestre). Rispetto allo stesso periodo del 2014, le iscrizioni di aziende femminili in Toscana sono aumentate del 12,4%, un ritmo molto accelerato sia rispetto a quanto avvenuto mediamente in Italia (+0,1%) per l'imprenditoria in «rosa», che rispetto al totale delle imprese (+7,9%).

Tale incremento è da attribuire interamente al forte aumento delle nuove imprese femminili dell'agricoltura, particolarmente accentuato in Toscana (364 imprese in più rispetto a fine 2014) grazie soprattutto agli incentivi regionali varati nel corso dell'anno, volti a favorire la nascita di imprese condotte da giovani imprenditori.

Fra gli altri settori, quelli dove le donne hanno trovato maggior spazio per creare un'impresa in Toscana sono: commercio (500 nuove iscrizioni, il 25% del totale), attività industriali (232, il 12%), servizi alle imprese (167) e turismo (142).

La formula preferita dalle donne per avviare la propria azienda in Toscana è la ditta individuale (ne sono nate 1.478 nel trimestre natalizio, +12,7%). Anche le iscrizioni di società di capitali, la forma di impresa più strutturata, risultano in aumento (314 iscrizioni, +2,3%).

 

In Toscana, su un totale di 414.757 imprese registrate al 31 dicembre 2015, le aziende capitanate da donne salgono a quota 95mila e rappresentano il 22,9% del sistema imprenditoriale regionale.

Rispetto alla fine del 2014 l'imprenditoria femminile registra un tasso di crescita dell'1,7%, equivalente ad un saldo positivo di 1.581 imprese.

Il tasso di crescita messo a segno dall'imprenditoria femminile nel corso del 2015 supera abbondantemente il +0,7% relativo all'imprenditoria non femminile, sostenendo la crescita del tessuto imprenditoriale regionale.

 

Questo, in sintesi, il ritratto al quarto 2015 del contributo delle donne al mondo dell'impresa, così come emerge dai dati dell'Osservatorio sull'Imprenditoria Femminile realizzato dall'Ufficio studi di Unioncamere Toscana e frutto della collaborazione con il Settore imprenditoria femminile e politiche di genere della Regione Toscana.

 

 "I dati di fine anno ci dicono che le iscrizioni delle aziende capitanate da donne salgono a quota 95mila rappresentando il 22,9% del sistema imprenditoriale regionale. La prova provata che le imprenditrici toscane hanno continuato la loro corsa riuscendo a scalare le posizioni fino ad arrivare sul gradino più alto del podio nella classifica nazionale - sottolinea il Presidente di Unioncamere Toscana, Andrea Sereni - Significativo in tutto ciò è l'exploit  strabiliate registrato dal settore agricolo che, come per le aziende maschili, è certamente dovuto anche al forte investimento a sostegno della nuova imprenditorialità agricola operato dalla Regione Toscana nel Programma di Sviluppo. Un dato questo che contribuisce in misura notevole alla componente di qualità del made in Tuscany per la quale il nostro territorio è noto da sempre in tutto il mondo ed in cui,  l'universo dell'impresa al femminile, costituisce una risorsa straordinaria che ha larghi margini di sviluppo e che offre anche una risposta concreta alle molte giovani donne, creative e intraprendenti, alla ricerca di occupazione"

 

"Fa piacere che le aziende femminili continuino a crescere - commenta la vicepresidente della Toscana Monica Barni, che ha tra l'altro la delega alle pari opportunità - Fa doppiamente piacere che il tasso di crescita registrato nel 2015 sia in Toscana il più alto fra tutte le regioni in Italia, con contributi peraltro di qualità e in tutti i settori. Certo l'equilibrio è ancora lontano dall'essere raggiunto: meno di un'azienda toscana su quattro è capitanata da donne, un po' di più, quasi una su tre, tra gli imprenditori con meno di trentacinque anni. Vuol dire che il lavoro fatto e gli strumenti e incentivi messi in campo stanno dando i loro frutti, ma è necessario proseguire negli sforzi. La Regione continuerà a fare la propria parte nel creare le condizioni, anche culturali, affinché le donne possano conciliare i tempi familiari con quelli del lavoro".

 

TOSCANA SUL PODIO PER SVILUPPO DI IMPRESE FEMMINILI

Delle 95mila aziende femminili con sede in Toscana, due su tre operano nel settore dei servizi: 25.670 nel commercio e altre 9.800 nel turismo. Fra i restanti comparti del terziario, particolarmente diffuse sono le attività immobiliari (5.800) e dei servizi alle imprese, operativi (3.450) o avanzati (2.200).

Circa una su tre è invece attiva nei settori produttori di beni: la quota più rilevante è occupata dalle imprese agricole (oltre 13mila), seguita dall'industria (circa 12mila) e - con una quota «residuale» - dall'edilizia (3.400).

La presenza femminile risulta più marcata nei servizi sociali e alla persona (dove oltre il 40% delle aziende è a conduzione femminile), nell'agricoltura (32% circa) e nel turismo (30%), segnalando altrettanti ambiti di specializzazione imprenditoriale.

 

IMPRENDITORIA "STRANIERA" e "GIOVANILE"

A fine dicembre 2015, si contano in Toscana 39mila imprese giovanili, di cui 11.750 aziende guidate da donne «con meno di 35 anni». I settori a maggior presenza di imprese giovanili «in rosa» sono: commercio (3.400 imprese), turismo e industria (circa 1.400 imprese ciascuno), seguono agricoltura (800), edilizia (500) e servizi alle imprese (470). Al settore finanziario-assicurativo appartiene il più alto tasso di aziende femminili giovanili (pari al 21%), mentre agricoltura e immobiliare risultano le attività a minor presenza (appena il 5-6%). Rispetto a dicembre 2014 il bilancio è di 193 imprese in più guidate da giovani donne, mentre le aziende con a capo uomini under 35 risultano in calo.

 

La regione conta oltre 52 mila aziende straniere, di cui 13.640 guidate da donne, che per fare impresa in Toscana prediligono il settore manifatturiero (4mila aziende), le attività commerciali (3.900) ed il turismo (1.100 fra alberghi e ristoranti). Nel 2015 le aziende guidate da straniere sono aumentate di 845 unità (+6,6%), mentre quelle guidate da italiane di 736 (+0,9%).

 

A fine dicembre 2015, si contano in Toscana 39mila imprese giovanili, di cui 11.750 aziende guidate da donne «con meno di 35 anni». I settori a maggior presenza di imprese giovanili «in rosa» sono: commercio (3.400 imprese), turismo e industria (circa 1.400 imprese ciascuno), seguono agricoltura (800), edilizia (500) e servizi alle imprese (470). Al settore finanziario-assicurativo appartiene il più alto tasso di aziende femminili giovanili (pari al 21%), mentre agricoltura e immobiliare risultano le attività a minor presenza (appena il 5-6%). Rispetto a dicembre 2014 il bilancio è di 193 imprese in più guidate da giovani donne, mentre le aziende con a capo uomini under 35 risultano in calo.

La regione conta oltre 52 mila aziende straniere, di cui 13.640 guidate da donne, che per fare impresa in Toscana prediligono il settore manifatturiero (4mila aziende), le attività commerciali (3.900) ed il turismo (1.100 fra alberghi e ristoranti). Nel 2015 le aziende guidate da straniere sono aumentate di 845 unità (+6,6%), mentre quelle guidate da italiane di 736 (+0,9%).

 

I SETTORI

Delle 95mila aziende femminili con sede in Toscana, due su tre operano nel settore dei servizi: 25.670 nel commercio e altre 9.800 nel turismo. Fra i restanti comparti del terziario, particolarmente diffuse sono le attività immobiliari (5.800) e dei servizi alle imprese, operativi (3.450) o avanzati (2.200).

Circa una su tre è invece attiva nei settori produttori di beni: la quota più rilevante è occupata dalle imprese agricole (oltre 13mila), seguita dall'industria (circa 12mila) e - con una quota «residuale» - dall'edilizia (3.400).

La presenza femminile risulta più marcata nei servizi sociali e alla persona (dove oltre il 40% delle aziende è a conduzione femminile), nell'agricoltura (32% circa) e nel turismo (30%), segnalando altrettanti ambiti di specializzazione imprenditoriale.

Gli ambiti in cui le imprese femminili si sono sviluppate maggiormente nel 2015 sono le attività turistiche (alloggio e ristorazione +314 aziende), quelle industriali (+185, in particolare nel sistema moda con un saldo pari a +111), l'agricoltura (+176) ed il commercio (+163).

L'espansione delle attività turistiche è legata principalmente al contributo delle italiane (+200 contro +115 straniere), lo stesso vale per l'agricoltura (+131 italiane e +45 straniere) e in generale per ciascuna delle attività dei servizi.

Tutto legato all'imprenditoria straniera, invece, l'aumento delle imprese «rosa» di industria (+203 straniere, -18 italiane) e commercio (+243 straniere contro -80 italiane).

Da evidenziare, infine, l'inversione di tendenza dell'agricoltura che, per la prima volta negli ultimi cinque anni, registra un saldo positivo di aziende femminili in conseguenza, come già si è anticipato, agli incentivi regionali per le neo-imprese costituite da giovani imprenditori/imprenditrici. 

 

Info
Lauretta Ermini
lauretta.ermini@tos.camcom.it
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Ufficio Stampa
Franco Natali
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tel. 0554688.205
 
 
 
 
 
 

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