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  Rapporto Excelsior anno 2016 - Crescono le assunzioni, +5% rispetto al 2015

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c o m u n i c a t o s t a m p a

SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR - ANNO 2016
Domanda di lavoro e fabbisogni professionali delle imprese toscane

 

Crescono le assunzioni nel 2016 (+5% rispetto al 2015)
Maggiormente dinamiche le imprese esportatrici e quelle innovative. Tre assunzioni su quattro interessano i settori del turismo e dei servizi, alla ricerca in oltre la metà dei casi di figure qualificate. Inferiore alla media nazionale la quota di assunzioni che riguarda profili ad elevata specializzazione, di laureati e diplomati.

 

 

Firenze, 8 novembre 2016 - Secondo l'indagine Excelsior, realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro, i programmi di assunzione delle imprese toscane prevedono l'ingresso di 50.270 unità alle dipendenze nel 2016: la dinamica è positiva rispetto al 2015 (+5%), anche se leggermente al di sotto della media nazionale (Italia +6%) ed in rallentamento rispetto al 2015. La crescita delle opportunità occupazionali è accompagnata da un parallelo incremento della platea di imprese che ha effettuato o effettuerò assunzioni, pari nel 2016 al 20% rispetto al 18% del 2015 ed al 14% del triennio 2012-2014.

 

"I dati che oggi presentiamo - commenta il Presidente di Unioncamere Toscana, Andrea Sereni - evidenziano segnali di vitalità e di reazione del sistema imprenditoriale regionale. Nonostante la riduzione degli incentivi varati nel 2015 le assunzioni tengono, con una propensione più spiccata per le imprese esportatrici e per quelle che innovano. Queste energie vanno valorizzate e sostenute costruendo un ambiente favorevole per chi vuol fare impresa, al fine di rendere sempre più semplice, rapida e diffusa la scelta di creare un'attività. Il Sistema Camerale, nonostante le note difficoltà, intende lavorare per promuovere tutte quelle nuove iniziative imprenditoriali, molte delle quali innovative, che devono superare la delicata fase di start up, ed allo stesso tempo per favorire l'incontro fra domanda ed offerta di lavoro agevolando percorsi di alternanza scuola-lavoro."

 

Settori economici e caratteristiche delle imprese che assumono

In tre quarti dei casi le assunzioni del 2016 sono concentrate nel settore dei servizi (75%): in tale ambito prevale il turismo (con il 31% delle entrate complessivamente programmate per il 2016), seguito dai servizi alle imprese (18%), dal commercio (15%) e dai servizi alle persone (12%). L'industria incide su un quarto delle entrate (25): gran parte dei nuovi dipendenti sarà assorbito dal manifatturiero (18%), in misura decisamente minore dalle costruzioni (6%) e per un residuale 1% dalle imprese di public utilities.

I settori che manifestano la maggiore propensione ad assumere, con oltre 3 imprese su dieci che hanno programmato ingressi nel 2016, sono tuttavia quelli delle public utilities (40%), delle industrie chimiche e farmaceutiche (39%), della sanità e assistenza sociale (37%), dell'istruzione e dei servizi formativi (34%).

Sotto il profilo dimensionale, il 40% delle assunzioni programmate si concentra nelle microimprese (oltre 20mila ingressi nelle aziende con meno di 10 dipendenti), e per un ulteriore 24% nelle piccole imprese (circa 10mila nella fascia 10-49 dipendenti). Malgrado ciò, le piccole e micro imprese che assumono sono il 13% ed il 37% del rispettivo totale, evidenziando una propensione inferiore rispetto alle medie (74%) ed alle grandi imprese (97%), che nel complesso prevedono flussi in ingresso per oltre 18mila unità.

La propensione ad assumere delle imprese esportatrici (32%) ed innovative (31%) è pari a quasi il doppio di quella delle imprese che non esportano o non innovano (17%).

 

Le figure professionali maggiormente ricercate

Il gruppo professionale più richiesto è quello delle figure qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (41%, pari ad oltre 20mila ingressi) con mansioni, nello specifico, nei pubblici esercizi e nel comparto alberghiero, vista la richiesta di camerieri (7mila ingressi programmati), cuochi (2.500) e baristi (1.700); domanda elevata, in tale ambito, anche per commessi delle vendite al minuto (oltre 5mila). Restando nell'ambito delle professionalità medium-skilled - che in Toscana coprono il 51% delle assunzioni programmate, sei punti percentuali al di sopra della media nazionale ed in crescita di un punto rispetto al 2015 - le professioni esecutive nel lavoro d'ufficio contribuiscono per un ulteriore 10% (oltre 5mila le assunzioni previste in tale ambito), con richieste rivolte in due casi su tre ad addetti agli affari generali, alla gestione dei magazzini, a funzioni di segreteria, all'accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione.

Il 37% delle assunzioni interessa invece professionalità low-skilled, la cui incidenza sul totale è leggermente al di sotto della media nazionale e stabile rispetto al 2015, collocandosi in particolare nel raggruppamento delle professioni non qualificate (oltre 7mila assunzioni, pari al 15%), dove oltre la metà dei profili ricercati riguarda personale addetto ai servizi di pulizia in uffici, esercizi commerciali e ricettivi. Oltre 6mila assunzioni sono poi relative ad artigiani, operai specializzati e agricoltori (il 13% del totale), e 4.600 (il 9%) si rivolgono a conduttori di impianti e operai di macchinari.

La quota di fabbisogni professionali corrispondente a lavoratori di alto livello (high-skilled workers) - e cioè a professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione, professioni tecniche e, in misura residuale, a dirigenti - è infine pari al 13% (per un totale di 6.400 assunzioni), quattro punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale ed in leggero decremento rispetto al 2015. Le figure maggiormente ricercate in tale ambito riguardano contabili e professioni assimilate (quasi 800 unità), tecnici della vendita e della distribuzione (400), analisti e progettisti di software (370), professioni sanitarie e infermieristiche (350).

 

Titoli di studio maggiormente richiesti, opportunità per giovani e donne

La quota di laureati che rientrano nei programmi di assunzione delle imprese toscane è pari al 10%, tre punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale; il 37% del personale in entrata sarà invece in possesso del diploma di scuola secondaria superiore (Italia 40%), mentre al 23% basterà la sola qualifica professionale ed al rimanente 29% non sarà richiesta una formazione scolastica specifica. La domanda di lavoro in Toscana è meno orientata su livelli formativi più elevati: la somma fra laureati e diplomati è pari al 47%, due punti percentuali in meno rispetto al 2015 e sei p.p. al di sotto della media nazionale.

La domanda espressamente rivolta ai giovani con meno di 30 anni, nel 2016, si attesta intorno al 28% delle assunzioni complessivamente programmate; considerando però anche le assunzioni per cui l'età non è ritenuta un requisito importante, e ripartendole proporzionalmente per classe di età, le opportunità lavorative indirizzate ai giovani sono il 58% delle assunzioni totali, in leggera riduzione rispetto al biennio 2014-2015 e leggermente al di sotto della media nazionale.

Per quanto riguarda invece il genere, tenendo conto delle assunzioni per cui le imprese considerano uomini e donne ugualmente adatti a esercitare la professione e ripartendole in proporzione a quanto espressamente dichiarato, le "opportunità" per le donne in Toscana risultano pari al 38% del totale, in progressivo calo nel corso degli ultimi anni pur mantenendosi al di sopra della media italiana.

 

Le difficoltà di reperimento

La difficoltà di reperimento dei profili ricercati interessa il 12% delle assunzioni programmate, valore coincidente con la media nazionale e su valori storicamente bassi (era al 20% nel 2011), anche se in recupero rispetto al 10% del 2014. Le difficoltà sono attribuite, nella maggior parte dei casi, ad una inadeguata preparazione dei candidati e, secondariamente, alla mancanza di profili appropriati.

Le maggiori difficoltà di reperimento interessano il raggruppamento delle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (22%), con punte del 45% per gli specialisti nei rapporti con il mercato e del 42% per gli analisti e progettisti di software.

Difficoltà relativamente elevate si registrano anche nel raggruppamento degli artigiani ed operai specializzati (19%) - con criticità particolarmente accentuate nel caso di sarti e tagliatori artigianali (50%), falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno (46%), elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate (42%) - e nel raggruppamento delle professioni tecniche (17%), dove valori prossimi al 30% si raggiungono per i tecnici della produzione manifatturiera, per le professioni sanitarie, per i disegnatori industriali.

Valori più contenuti interessano invece i conduttori di impianti ed operai di macchinari (13%), dove spiccano tuttavia le difficoltà di reperimento relative agli operatori di macchinari per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica (49%).

A livello settoriale, le difficoltà di reperimento risultano invece più pronunciate nelle industrie chimiche e farmaceutiche (35%), nelle industrie del legno e del mobile (33%), nell'informatica e telecomunicazioni (25%), nelle industrie metalmeccaniche (24%).

 

 

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